Data Pubblicazione:

Telematica Sanitaria in Italia: alla ricerca della soluzione ottimale

Presentare al lettore un articolo sul ruolo delle tecnologie in sanità può apparire operazione culturale inappropriata e arrogante. Inappropriata, per le rapide costanti di tempo di variazione delle diverse tecnologie coinvolte, arrogante per la pretesa di riproporre modelli di flussi di attività e di corrispondenti flussi gestionali e documentali che dovrebbero ormai essere prassi. Quanto sopra osservato è sacrosanto per molti bacini di utenza, ma purtroppo non corrispondente alla realtà della sanità.

Le tre figure, aggiunte all’articolo originale e riferibili al decennio successivo, sono immagini per fotografare la complessità della catena del valore in sanità, quale indicatore del problema.

In Italia, il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) è legge dal 2011, come linee guida, e la sua applicazione concreta in salsa regionale è disponibile, però non fruibile dal cittadino: e c’è una bella differenza fra applicazione disponibile e applicazione fruibile. Questa semplice osservazione, verificabile da ogni persona, è forse ragione sufficiente per riflettere ancora sulle considerazioni scritte nel 2000.

L'articolo fa parte dell’inserto Block Notes della rivista A&B curata dagli Ingegneri della provincia di Genova che ha realizzato un documento monotematico contenente le Linee Guida per rinnovare la medicina territoriale con approccio ingegneristico.


Telematica sanitaria: al momento c'è una conoscenza limitata dei benefici che sarebbe possibile con maggiori risorse

Le tecnologie informatiche hanno un ruolo importante e stanno effettivamente producendo una serie di grandi opportunità per la gestione delle strutture sanitarie in Italia.

Il ruolo delle tecnologie informatiche con riferimento alla salute (ma “qualità della salute’’ o “benessere’’ sono termini più appropriati), va inteso come un elemento catalizzatore e di supporto per l’intero sistema sanitario italiano. Un elemento di supporto per l’attività professionale dell’operatore sanitario ma, cosa più importante, anche un fattore che  metta  in  grado  tutti  gli individui di assumere un ruolo più attivo nel campo della salute.

In Italia, come in Europa, il livello di penetrazione dei sistemi telematici sanitari è basso rispetto ad altri settori (per esempio, banche, trasporti), ma la previsione per la decade futura è quella di un mercato potenzialmente crescente. Tuttavia, oggi il mercato è molto frammentato e di difficile accesso. Ciò è principalmente dovuto a una limitata conoscenza dei benefici potenziali (che a sua volta può essere messa in relazione a una generale carenza di alfabetizzazione nel campo informatico) e anche alla incapacità - a ogni livello di formulare una domanda appropriata e coerente.

 Il mercato in Italia può essere strutturato secondo un modello diviso in quattro punti:

  1. Infrastruttura di telecomunicazione: disponibile, largamente diffusa e gestita dagli operatori di telecomunicazione;
  2. Servizi applicativi a valore aggiunto di tipo generale (e-mail, b a n c h e d a t i , I n t e r n e t … ) : disponibili da altri settori;
  3. Servizi applicativi a valore aggiunto specifici: (database regionali certificati da terze parti): parzialmente disponibili;
  4. Applicazioni interoperabili: disponibili solo in piccola percentuale.

Ovviamente il punto di incontro di tutti gli attori coinvolti (utenti, privati, industria, fornitori) sta negli ultimi livelli del modello, cioè nei punti 3 e 4.

 

Il principio della continuità di cura

La meta più importante che la progressiva introduzione in Italia di sistemi e servizi di telematica sanitaria può raggiungere, è la realizzazione del principio di continuità tra la cura del cittadino che ha bisogno di assistenza e del malato. Ciò rappresenta un obiettivo raggiungibile secondo due linee ortogonali: garantire continuità attraverso l’interconnessione dei punti territoriali di cura su una base geografica, offrendo così un più ampio spettro di opportunità per le aree isolate, come le zone rurali, per navi e aerei in navigazione in mare e in cielo, e garantire continuità attraverso l’integrazione distrettuale fra i differenti livelli di cura (cura primaria, cura secondaria - gli ospedali - cura a domicilio, etc.).

Il raggiungimento di questa meta permetterà una riduzione di duplicazioni e, quindi, una ottimizzazione dello sforzo, raggiungendo standard qualitativi elevati principalmente mediante lo sviluppo di applicazioni interoperabili.

 

Telematica Sanitaria in Italia: alla ricerca della soluzione ottimale

IMMAGINE 1: L’evoluzione del mercato vede la Telematica sanitaria indirizzare verso la stessa direzione i segmenti dei mercati tradizionale biomedico, di quello emergente e della Next Generation su uno scacchiere in cui pazienti acuti e cronici, i cittadini e i consumatori sono sottoposti a cure di emergenza, ospedaliere, primarie, preventive e di benessere.

 

La telematica sanitaria viene percepita in Italia come un importante fattore abilitante per la qualità della salute delle persone. Infatti, vi sono crescenti aspetti per ciò che i servizi sanitari possono e devono dare al cittadino ( per esempio, i programmi televisivi dedicati alla salute, Internet): il cittadino ha una maggiore coscienza e una diretta responsabilità verso il proprio corpo (livelli di prestazione) e il suo benessere (speranza di una e maggiore mobilità).

In questo senso, le applicazioni telematiche in sanità forniranno mezzi efficaci ed efficienti per permettere una scelta oculata della cura sulla base di indici obiettivi di qualità della prestazione richiesta, permettendo trasparenza e anche inducendo competizione a livello internazionale per le istituzioni che si occupano di sanità, che possono ulteriormente migliorare le loro strategie di razionalizzazione e indirizzare meglio la propria offerta di cura.

In genere, l’introduzione della telematica sanitaria in Italia può essere considerata come uno strumento di evoluzione per il paradigma classico della sanità. Essa tende a spostare il centro di attenzione della cura durante la fase acuta a una visione che comprenda il realizzarsi del benessere e la prevenzione della malattia; da un sistema-sanità centrato sugli ospedali a un sistema-sanità che comprenda tutti i livelli di cura (dal medico generico alla cura fatta a domicilio); dall’attitudine del paziente a dare un quasi cieco ed esclusivo mandato per la sua salute al suo medico, a una più diretta responsabilità sul proprio corpo e sul proprio benessere.

Il risultato finale sarà quello di affidare la cura della propria salute a una istituzione e ad attori di eccellenza su scala internazionale. Paradossalmente, il sistema sanitario potrebbe perdere capacità di controllo a livello nazionale e regionale.

È necessario tracciare brevemente il modello del sistema di sanità adottato nel Paese per comprendere lo stato dei sistemi e servizi telematici per la sanità in Italia e il loro grado di penetrazione fra le varie parti potenzialmente interessate.

Il modello è essenzialmente quello pubblico, nel quale le linee guida e le attività di controllo sono fornite dal governo centrale (Ministero della Sanità e istituzioni a esso collegate, Istituto Superiore di Sanità), mentre l’effettiva gestione e la spesa sono sotto il controllo delle autorità regionali con un ampio grado di autonomia (Assessorati alla Sanità delle Regioni).

Gli operatori privati sono anche abilitati in forza delle procedure di accreditamento e principalmente mediante un sistema di assicurazione integrativa privata, ma in effetti essi rappresentano una piccola parte della spesa totale per la salute.

L'articolo continua...


L'inserto Block Notes della rivista A&B

L'articolo fa parte dell’inserto Block Notes della rivista A&B curata dagli Ingegneri della provincia di Genova, uscito nel settembre 2021 per proporre alla Regione Liguria e ad Alisa, l’Agenzia Regionale Sanitaria della Liguria, di realizzare insieme il progetto elaborato dalla Commissione Sanità dell’Ordine partendo da un presupposto: il crollo del sistema sanitario nazionale di fronte alla pandemia ha dimostrato come l’attuale sistema ospedalocentrico non solo non regge di fronte alle emergenze di qualunque tipo, ma ha bisogno di nuovi criteri, basati sull’uso di strumenti come metodi informatici geografici (GIS), e analisi decisionale multicriterio (MCDA), di cui si fa largo uso in campo ingegneristico, per elaborare un piano sanitario corrispondente alle esigenze dei cittadini nell’ambito della medicina territoriale e in vista degli strumenti finanziari che arriveranno dal PNRR. Dopo la pubblicazione dell’inserto monotematico “Liguria, Rivoluzione Sanità. Dagli Ingegneri le proposte per un approccio scientifico. Progetto per la medicina territoriale”, la Commissione Sanità dell’Ordine è stata convocata dal Presidente della Commissione Sanità e sicurezza della Regione Liguria, Brunello Brunetto, per un primo incontro durante il quale il progetto è stato spiegato nei dettagli, riscuotendo interesse. > SFOGLIA L'INTERO INSERTO CON TUTTI GLI ARTICOLI

SCARICA* IL PDF E LEGGI L'ARTICOLO COMPLETO (IN ALLEGATO)
*Previa registrazione gratuita al sito di INGENIO 

oppure SFOGLIA L'INTERO INSERTO


Si ringrazia l'Ordine degli Ingegneri della provincia di Genova e la direzione della rivista A&B per la gentile collaborazione e per averci consentito la pubblicazione integrale del suddetto articolo.

Articolo integrale in PDF

L’articolo nella sua forma integrale è disponibile attraverso il LINK riportato di seguito.
Il file PDF è salvabile e stampabile.

Per scaricare l’articolo devi essere iscritto.

Iscriviti Accedi