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Serve una norma dedicata al Legal BIM?

Abbiamo provato a guardare il BIM solo con gli occhi del giurista.

Abbiamo lasciato per un momento in secondo piano la parte tecnica e messo al centro le relazioni e i rapporti.

Nel presente articolo, le norme sono il “motore” della macchina BIM e l’approccio legale diventa uno degli “strumenti” per guidarla.


Ubi BIM ibi ius

Lasciamo da parte per un attimo la solita definizione di BIM come metodo e strumento di modellazione (la sappiamo). Usiamo un’altra prospettiva: BIM sono le persone che lo utilizzano e che insieme costituiscono la comunità BIM.

Professionalmente, ingegneri, architetti, geometri, periti, diplomati, avvocati … Funzionalmente, committenti, affidatari, subaffidatari, rup, supporti al rup, consulenti … Insomma, una comunità ampia che genera relazioni per il BIM e nel BIM.

Non è necessario scomodare Aristotele per pensare il professionista BIM come “animale sociale”.

Nello stesso tempo non è inutile tornare a ricordare che ubi societas ibi ius. Anche nel nostro caso, il fenomeno giuridico si è manifestato nell’entità generata dagli operatori economici BIM (societas) e nella disciplina dei relativi rapporti. 

É il paradosso di un meccanismo millenario, condensato in una formula latina (ubi societas ibi ius, appunto), che non è stato scalfito neppure dall’innovazione digitale e da un acronimo inglese (BIM).

La differenza sta nel fatto che per il fenomeno giuridico collegato al BIM è stata coniata una nuova dizione più patinata - “Legal BIM” - in sostituzione di un più classico “ius BIM”, che potrebbe suonare un po’ datato.

 

Contrattualistica BIM: serve una norma dedicata al Legal BIM?

 

Ordinare il BIM: cosa significa

Un esempio chiaro del fenomeno giuridico correlato al BIM è il Decreto 560/2017 (Baratono). 

Il Decreto ha provato a “ordinare il BIM” in un settore particolarmente complesso delle relazioni imprenditoriali del Paese, quelle tra stazioni appaltanti e gli operatori economici.

“Ordinare il BIM” nel senso proprio di “organizzare il BIM”.

Ordinare il BIM ha significato stabilirne le regole, prima nello scenario 2017 (il Decreto 560) e poi nel nuovo scenario 2021 (il Decreto 312, che ha modificato il 560):

  • Quando partire - i tempi di introduzione obbligatoria del BIM ma anche quelli di utilizzo facoltativo;
  • Chi può partire - le Amministrazioni che hanno assolto gli adempimenti preliminari, ma anche, nel caso di BIM facoltativo, le amministrazioni che hanno programmato di adempiere a tali obblighi;
  • I documenti per iniziare il percorso (il capitolato informativo), completarlo (l’offerta di gestione informativa) e concluderlo (il piano di gestione informativa). Nella metafora del viaggio, sono i documenti d’identità del BIM perché ne racchiudono le informazioni fondamentali: dalla “data di nascita” delle esigenze informative (il capitolato) sino al raggiungimento della loro maturità finale (il piano);
  • Gli essentials - l’ambiente di condivisione dei dati e l’interoperabilità, ai quali è stato poi aggiunto, con il DM 312/2021, l’applicazione delle norme tecniche. 

Non è poi trascurabile, in un’ottica di societas BIM, il fatto che il Decreto attribuisce al BIM un valore comunitario e di creazione di plurime relazioni: i dati sono richiamabili da ogni attore durante il processo; le esigenze informative racchiuse nel capitolato sono comunicate al di fuori del singolo rapporto stazione appaltante/operatore economico per promuovere gli obblighi collaborativi di subappaltatori e subfornitori.

L’esempio appena fatto è tarato sul Decreto BIM, ma è chiaro che la stessa funzione di “ordine” del BIM è stata svolta dalla normativa di standardizzazione.

 

Contrattualizzare il BIM - Entry level?

La normativa pubblicistica e quella di standardizzazione hanno organizzato il BIM su un piano generale e astratto. Ciascun contratto “ordina” poi il BIM nello specifico rapporto che viene ad instaurarsi tra due o più dei componenti della societas BIM.

Anche qui il momento giuridico è fondamentale. 

Esso ha un entry level, che si sviluppa principalmente in due direzioni.

  • La prima è volta a far sì che nel singolo rapporto siano recepite le regole BIM (minime) fissate dalla normativa generale.

Ad esempio: garantire l’adozione del capitolato informativo con la presenza, per ciascun argomento del documento, di una adeguata disciplina (riferimenti normativi; infrastrutture e dati messi a disposizione; formati; ruoli; responsabilità; tutela e sicurezza del contenuto informativo; proprietà dei modelli…)

  • La seconda è quella finalizzata a assicurare che le regole BIM (minime), una volta recepite, siano coordinate con la restante parte dei documenti contrattuali (contratto, capitolati, disciplinari) e anche implementate in modo specifico (protocolli, accordi di collaborazione). Non si tratta solo di “aggiungere BIM” ma anche di creare una coerenza giuridica complessiva e, sotto certi aspetti, nuova. 

Può sembrare che si tratti del “livello dell’ovvio”, che per alcuni sta più in basso dell’entry level.

L’ipotesi è in sé smentita, in negativo, da quelle procedure di affidamento che neppure prevedono il capitolato informativo e da quelle in cui la documentazione BIM è ancora oggi una specie di superfetazione che guasta l’armonia contrattuale. 

L’ipotesi è pure smentita, in positivo, perché assicurare un entry level ben fatto richiede un lavoro ed uno studio articolati, precisi, complessi.

 

BIM Contract-Legal Management

La disciplina normativa e quella contrattuale costituiscono, sotto il profilo giuridico, tutte insieme, un buon motore. Ma la potenza, senza controllo, non basta.

La prestazione BIM ed il sistema delle relazioni, normate a livello generale e a livello particolare, devono essere “accese” e “guidate” correttamente, anche sotto il profilo della loro gestione contrattuale e legale. Altrimenti si verifica quello “scarto” tra regole e comportamenti che può provocare solo problemi.

E qui ritorna il concetto di metodi e strumenti, che avevamo abbandonato (ma solo per un attimo).

La presenza del fenomeno giuridico nel BIM (ubi BIM ibi ius) deve essere accompagnata da un metodo.

Un buon metodo di gestione contrattuale non è assicurato dalla capacità di uso dello strumento BIM, perché metodo e strumento sono due cose diverse. Il primo può anche alimentarsi dal secondo, ma lo deve necessariamente superare per entrare nella dimensione dell’organizzazione delle relazioni nonché, per quanto qui ci interessa, della consapevolezza e competenza giuridica e contrattuale messe a disposizione dell’obiettivo (buon esito della prestazione BIM).

 

Prospettive sul Legal BIM: serve una norma oppure una figura di riferimento?

Allora: serve una norma dedicata al Legal BIM?

Apparentemente, qualcuno potrebbe dire di no. Il Legal BIM è esso stesso un insieme di norme dedicate al BIM. Avere un’ulteriore norma, dedicata alle norme dedicate al BIM, potrebbe sembrare insolito (oltre ad essere un difficile scioglilingua).

Tuttavia, dal mio punto di vista, il Legal BIM è anche il metodo di attuazione e di gestione delle norme BIM, intese come regole. In altre parole, è l’attivazione e la permanenza di un processo sistematico ed efficiente di creazione, esecuzione e analisi delle “vicende BIM” sotto il profilo giuridico.

Nella Pubblica Amministrazione l’oggetto di tale processo (le “vicende BIM”) sono, in particolare, i procedimenti amministrativi. Ognuno di essi - dalla istruttoria sul modello alla sua validazione e approvazione, dalla approvazione del piano di gestione informativa al suo aggiornamento, dal bando di gara all’aggiudicazione con criteri premiali … - richiede un metodo giuridico che consenta di coordinare consapevolmente, e nel rispetto della legittimità degli atti, l’attività sul modello e sul documento BIM alle regole dettate per l’azione amministrativa, ancorate ad un approccio non digitale.

In ambito privato, le “vicende BIM” da fare oggetto del metodo giuridico, sono tutte quelle in cui si formano relazioni significative sotto tale profilo: a partire dalle stesse trattative commerciali, affinchè esse siano recepite dentro regole contrattuali espressione della consapevole volontà di effettuare prestazioni BIM e della capacità di poterle attuare correttamente. È evidente, ma lo si è già visto sopra, che il metodo giuridico accompagna poi tutta la fase esecutiva del contratto.

Questo processo sistematico ed efficiente di creazione, esecuzione e analisi delle “vicende BIM” sotto il profilo giuridico potrebbe avere bisogno di una regola, anche solo interna a ciascuna organizzazione, che stabilizzi la funzione di Legal BIM, accanto ed in correlazione continuativa con quelle di BIM Manager, BIM Coordinator, CDE Manager e BIM Specialist.

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