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Il binomio inseparabile della digitalizzazione e della sostenibilità delle infrastrutture

Sulla base delle indicazioni europee, anche l’Italia si sta avviando verso un percorso di evoluzione in cui digitale, innovazione e sostenibilità costituiscono la base per costruire comunità più vivibili ed efficienti.

Qual è l'attuale scenario normativo? Quali sono i dettami del Governo e del PNRR in tema di infrastrutture? Il punto con Lorenzo Orsenigo, presidente AIS - Associazione Infrastrutture Sostenibili.


Lo scenario normativo europeo

All’origine di tutto vi è la Next Generation EU. L’evoluzione dello scenario europeo verso un’accelerazione dei processi di digitalizzazione e di sostenibilità va ricondotto, infatti, al processo di riflessione e di indirizzo prima e normativo poi che ha portato al finanziamento e ai principi che sottendono ai PNRR, compreso quello che riguarda il nostro Paese.

La stretta correlazione, più volte ribadita, tra sostenibilità e digitalizzazione, costituisce uno dei pilastri intorno ai quali l’Unione europea indica il cambiamento profondo del mercato del futuro prossimo. Questi due paradigmi di riferimento messi al centro della sfida interessano in misura rilevante le reti infrastrutturali e in modo particolare un Paese come l’Italia, che sconta ritardi quantitativi e qualitativi.

 

Le risposte del MIMS alle richieste dell’Europa

Una sfida che vogliamo e dobbiamo vincere sapendo utilizzare al meglio le considerevoli e straordinarie risorse mese a disposizione dall’Europa. Va detto che il Governo e in particolare il Ministero per le infrastrutture e la mobilità sostenibili (MIMS) stanno rispettando i tempi e soprattutto stanno rispondendo alle esigenze di innovazione sul fronte della pianificazione e della progettazione delle opere, attraverso provvedimenti in grado di creare le condizioni per il raggiungimento degli obiettivi attesi. Nel corso del 2021 abbiamo, infatti, assistito a un’evoluzione importante sul piano normativo. Al di là dei contenuti del PNRR e delle risorse messe a disposizione, va sottolineata l’importanza di una serie di provvedimenti normativi e di indirizzo, tra loro sinergici, che stanno ridefinendo le regole del sistema degli appalti pubblici, mettendo al centro la sostenibilità.

 

I dettami del Governo e del PNRR in tema di infrastrutture

E parallelamente cresce la consapevolezza dell’importanza della digitalizzazione e delle relative tecnologie come strumenti decisivi per la misurazione dei risultati e per il raggiungimento di obiettivi significativi collegati alla manutenzione e riqualificazione delle infrastrutture.

Con il Decreto Semplificazioni e con l’approvazione del collegato Decreto Ministeriale 312/2021, in materia di modellazione digitale nella gestione degli appalti di opere pubbliche, che di fatto aggiorna e rafforza quanto contenuto nel DM 560 del 2017, il Governo ha lanciato un messaggio importante sulla rilevanza che il ricorso a modelli digitali riveste nella progettazione delle infrastrutture inserite nel PNRR e nel Piano nazionale per gli investimenti complementari. Lo specifico richiamo alla possibilità da parte delle stazioni appaltanti, coinvolte nei Piani, a prevedere l’assegnazione di un punteggio premiale nella progettazione in caso di ricorso a “metodi e strumenti elettronici specifici”, consentirà di ampliare l’utilizzo del BIM, accelerando quel processo di innovazione necessario per raggiungere quei risultati in termini di sostenibilità ambientale e sociale realmente misurabili che l’Europa ci chiede. Allo stesso tempo, una maggiore digitalizzazione potrà garantire livelli più elevati sul piano della qualità assicurando maggiori certezze dei tempi e un più puntuale controllo dei costi.

Si tratta di fattori fondamentali per assicurare una sostenibilità economica di un’infrastruttura e che vengono richiamati esplicitamente in provvedimenti dello stesso MIMS riguardanti l’evoluzione della progettazione delle opere pubbliche previste dal PNRR. Con le linee guida riguardanti il Progetto di fattibilità tecnico economica (PFTE), si dà concretezza alla stretta correlazione e interdipendenza tra obiettivi di sostenibilità e contributo della digitalizzazione attraverso l’introduzione della Relazione di sostenibilità e l’esplicito riferimento al ricorso ai Capitolati informativi, prevedendo che essi debbano essere disciplinati alla luce della misurazione delle prestazioni ambientali. In questo modo si ribadisce non solo l’utilità, bensì l’imprescindibilità, di modelli digitali nella progettazione e gestione delle gare di appalto relative alle opere inserite nel PNRR.

 

LCA e misurazione dei criteri di sostenibilità

In questo scenario un aspetto determinante riguarda il concetto fondamentale del “ciclo di vita dell’opera”.  La Life Cycle Assessment (LCA), infatti, è alla base di una concezione della sostenibilità molto concreta, strettamente legata alla valutazione di risultati realmente misurabili. Il che vuol dire che diventa essenziale poter contare su sistemi digitali di gestione dei dati.

Ciò vale in modo particolare per quanto riguarda i materiali da costruzione. A questo proposito vale la pena prendere come riferimento quanto varato in Francia, dove dal 1° gennaio 2022 è obbligatorio effettuare lo studio LCA per i nuovi edifici, al fine di determinarne gli impatti. Con la conseguenza che sarà necessario acquisire i dati ambientali dei diversi prodotti componenti l’edificio, espressi attraverso formati condivisi a livello europeo. Ed ecco che da un lato diventa essenziale dotarsi della Dichiarazione Ambientale di Prodotto (EPD) e dall’altro non si può prescindere da un modello digitale dell’opera dove gestire le informazioni ambientali dei prodotti.

Egualmente, appare impensabile oggi realizzare un’autostrada intelligente, dotata di sensori che permettano di ottimizzare la gestione del traffico, fornire informazioni agli utenti, effettuare manutenzione predittiva, senza un sistema di gestione BIM e l’utilizzo di un Digital Twin.

Il “gemello digitale” costituisce la naturale evoluzione del BIM e un suo complemento indispensabile, che, tuttavia, per il suo sviluppo e per un maggiore utilizzo necessita di un adeguato supporto normativo.

 

Il digitale come driver di sostenibilità

Siamo di fronte a un processo che richiede un avanzamento generale che deve riguardare e coinvolgere tutti i soggetti coinvolti nel processo di pianificazione, progettazione, costruzione e gestione di una infrastruttura. Un processo che chiama in causa le istituzioni da un lato e il mercato dall’altro.

Diventa urgente favorire e sostenere una cultura digitale basata sull’Interoperabilità, finalizzata ai processi di scambio di dati, informazioni e servizi orientata all’analisi Life Cycle Assessment e Life Cycle Costing, così come ei fattori di resilienza rispetto ai cambiamenti ambientali e sociali.

Così come vi è bisogno di banche dati centralizzate e allo stesso tempo dell’attivazione di sistemi in grado di implementare e sistematizzare questi dati all’interno dei modelli digitali. Vanno, altresì, definiti modelli standardizzati di valutazione di sostenibilità e metodi digitali a supporto, prevedendo Linee Guida di indirizzo ad uso delle Stazioni Appaltanti relativamente ai modelli organizzativi e alla gestione di processi.

 

L’Associazione Infrastrutture Sostenibili a servizio della qualità e innovazione del settore

Come Associazione Infrastrutture Sostenibili intendiamo valorizzare le competenze e l’ampia gamma di esperienze acquisite dai nostri soci, attraverso il lavoro di tecnici espressi direttamente dalle aziende, così come di singoli professionisti, che porteranno entro tre mesi alla presentazione e diffusione di Linee guida su alcune questioni come la sostenibilità delle diverse attività nei cantieri, l’utilizzo di calcestruzzi sostenibili e la qualificazione nel segno della sostenibilità e della responsabilità sociale degli operatori della filiera coinvolta nel mercato delle infrastrutture. Tutti ambiti dove è essenziale un processo parallelo e integrato di conoscenza e di dotazione di strumenti innovativi orientati alla digitalizzazione e alla misurazione delle prestazioni di sostenibilità.

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