Le NTC18 sono il testo normativo di riferimento per la progettazione della muratura; un testo consolidato che si appoggia alla normativa europea laddove vi siano aspetti non trattati in modo esaustivo. In questo articolo sono riassunte in modo didascalico e tabellare i riferimenti rispondenti alle tre tipologie di muratura contemplate dalle Ntc18: ordinaria, armata e confinata, richiamando i requisiti degli elementi costituenti la muratura.
La muratura rappresenta la tecnologia costruttiva per eccellenza ma anche questa tecnica, storica, non è scevra dalla classificazione e qualificazione dei materiali costituenti che la compongono.
Conoscere e conoscere nel dettaglio, classificando, gestendo le informazioni dà la sensazione di avere il controllo del rischio, ma la muratura storica obbedisce a regole costruttive consolidate nel tempo mentre la concezione della muratura di nuova generazione acquisisce sì le regole storiche ma classifica ancora prima di essere eseguita, affinché il prodotto finale abbia requisiti meccanici e prestazionali richiesti dalla progettazione statica e sismica delle costruzioni.
Figura 1 – Muratura ordinaria in laterizio sormontata da carpenteria metallica afferente al cordolo sommitale
Il concetto alla base della corretta progettazione di una costruzione muraria è la monolicità in tutte le sue possibili declinazioni, ovvero:
Tutti aspetti che sono alla base della progettazione muraria, ma che sono stati standardizzati per un controllo alla fonte che parte dal produttore, passa al trasporto, all’ingresso in cantiere, alla messa in opera fino al collaudo dell’opera.
Gli elementi che compongono la tecnologia muraria sono:
Muratura: le norme di riferimento
Qui di seguito un elenco, non esaustivo, delle principali normative costruttive di riferimento a cui ci si riferirà nell’articolo.
- Norme tecniche per le costruzioni – d.m. 17 gennaio 2018
- Circolare esplicativa n. 7 del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici del 21 gennaio 2019
- Eurocodice 6: Progettazione delle strutture di muratura (UNI EN 1996-1-1)
- Eurocodice 8: Progettazione delle strutture per la resistenza sismica - Parte 1: Regole generali, azioni sismiche e regole per gli edifici (UNI EN 1998-1:2013)
- Appendici Nazionale agli Eurocodici
- UNI EN 771-1: Elementi in muratura di laterizio
- UNI EN 772: Metodi di prova per elementi di muratura.
I blocchi si distinguono tra elementi naturali ed artificiali, questi ultimi possono avere una differente geometria funzione del giunto di malta, differente dal canonico giunto verticale ed orizzontali ma idoneo, in funzione della tecnologia muraria, ad ospitare al suo interno armature o tasche di malta o ancora giunti a secco senza malta (blocchi maschio – femmina).
Per quanto concerne i blocchi naturali questi “sono ricavati da materiale lapideo non friabile o sfaldabile, e resistente al gelo; essi non devono contenere in misura sensibile sostanze solubili, o residui organici e devono essere integri, senza zone alterate o rimovibili”.
In Tabella 1 sono invece riportati i principali requisiti previsti per i blocchi artificiali a cui corrispondono i seguenti materiali: laterizio, silicato di calcio e calcestruzzo. Di particolare rilevanza le prescrizioni geometriche atte a garantire la robustezza agli elementi, precludendo fenomeni di fragilità che ostacolerebbero la prestazione meccanica della muratura.
Tabella 1 – Descrizione e prescrizioni per i blocchi artificiali ai sensi delle NTC18
Le prescrizioni riguardanti le malte per muratura sono contenute nel § 11.10.2.
La classe di una malta è definita da una sigla costituita dalla lettera M seguita da un numero che indica la resistenza fm espressa in N/mm² secondo la Tab. 11.10.II. Per l’impiego in muratura portante non sono ammesse malte con resistenza fm < 2,5 N/mm².
Per garantire la durabilità è necessario che i componenti della miscela rispondano ai requisiti contenuti nelle norme UNI EN 1008:2003 (acqua di impasto), nelle norme europee armonizzate UNI EN 13139 (aggregati per malta) e UNI EN 13055 (aggregati leggeri).
Le malte possono essere prodotte in fabbrica oppure prodotte in cantiere mediante la miscelazione di sabbia, acqua ed altri componenti leganti.
Le malte per muratura prodotte in fabbrica devono essere specificate o come malte a prestazione garantita oppure come malte a composizione prescritta.
La composizione delle malte per muratura prodotte in cantiere deve essere definita dalle specifiche del progetto.
Il controllo di accettazione va eseguito su miscele omogenee e prevede il campionamento di almeno 3 provini prismatici 40 x 40 x 160 mm ogni 350 m3 di muratura realizzata con la stessa miscela nel caso di malte a composizione prescritta o prodotte in cantiere, oppure ogni 700 m3 di muratura realizzata con la stessa miscela nel caso di malte a prestazione garantita, da sottoporre a flessione, e quindi a compressione sulle 6 metà risultanti, secondo quanto indicato nella norma UNI EN 1015-11:2007. Il valore medio delle resistenze a compressione misurate deve risultare maggiore o uguale del valore di progetto.
Le costruzioni di muratura si possono suddividere tra ordinaria, armata e confinata. Queste ultime due tipologie hanno un’origine europea, come del resto la dimensione dei giunti, sottili o a secco, propria di Paesi in cui l’azione sismica non è dimensionante.
La muratura ordinaria corrisponde a quella costituita semplicemente da blocchi e malta, assimilabile alla cultura tecnologica italiana. Rispetto all’esistente la qualità e la geometria dei blocchi è la discriminante per la qualità della tecnologia muraria. In Tabella 2 sono riportate le peculiarità prescritte dalle NTC18.
Tabella 2 – Caratteristiche della muratura ordinaria ai sensi delle NTC18
La muratura armata prevede l’inserimento delle armature verticali ed orizzontali per incrementare la resistenza a taglio e quella nel piano della muratura.
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