La commissione Finanze della Camera ha respinto l'emendamento del Centrodestra che voleva cancellare l'art.6 della delega fiscale, rubricato "Princìpi e criteri direttivi per la modernizzazione degli strumenti di mappatura degli immobili e la revisione del catasto dei fabbricati".
La Riforma del Catasto va avanti per la sua strada, come voluto dal Governo.
Nella giornata di giovedì 3 marzo, infatti, la commissione Finanze della Camera ha respinto l'emendamento del Centrodestra che voleva cancellare l'articolo 6 della delega fiscale licenziata dall'Esecutivo in un Consiglio dei Ministri dell'ottobre 2021 (A.C. 3343) e quindi lo stop alla revisione del catasto con la nuova mappatura dal 2026, aggiornando i valori di mercato degli immobili.
L’articolo 6 della delega fiscale - si legge nel dossier del Servizio Studi della Camera - reca la delega al Governo per l’adozione di norme finalizzate a modificare il sistema di rilevazione catastale degli immobili, prevedendo nuovi strumenti da porre a disposizione dei comuni e all’Agenzia delle entrate, atti a facilitare l'individuazione e il corretto classamento degli immobili.
La norma indica anche i principi e i criteri direttivi che dovranno essere utilizzati per l’integrazione delle informazioni presenti nel catasto dei fabbricati (da rendere disponibile a decorrere dal 1° gennaio 2026).
In particolare, tale integrazione dovrà attribuire all’unità immobiliare un valore patrimoniale e una rendita attualizzata, rilevati in base ai valori di mercato, anche attraverso meccanismi di adeguamento periodico.
Per le unità immobiliari riconosciute di interesse storico o artistico sono, inoltre, da introdurre adeguate riduzioni del valore patrimoniale medio ordinario considerati i più gravosi oneri di manutenzione e conservazione.
Tali informazioni non dovranno essere utilizzate per la determinazione della base imponibile dei tributi derivanti dalle risultanze catastali né, comunque, per finalità fiscali.
La lettera a) del comma 1 indica i criteri e principi direttivi attraverso i quali si dovrà modificare la disciplina del sistema di rilevazione catastale:
Il comma 2 stabilisce che il Governo è delegato ad attuare un’integrazione delle informazioni presenti nel catasto dei fabbricati in tutto il territorio nazionale, da rendere disponibile a decorrere dal 1° gennaio 2026.
Sono quindi elencati i principi e criteri direttivi da seguire nell’esercizio della delega:
La formulazione della delega in commento, a differenza di quanto previsto dalla legge delega del 2014, che faceva leva sull’adeguamento contestuale delle aliquote d’imposta al fine di assicurare l’invarianza del gettito fiscale, vieta di utilizzare per la determinazione della base imponibile dei tributi la cui applicazione si fonda sulle risultanze catastali e, comunque, per finalità fiscali, i dati acquisiti sulla base dell’attività prevista ai sensi delle lettere, b), c) e d) e sembra pertanto escludere la rilevanza di tali attività (anche in tal caso a differenza di quanto indicato nella legge delega n. 23 del 2014), ai fini della rilevazione della capacità contributiva.
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