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Il recupero della Fornace Morandi

Il recupero della Fornace Morandi: le strutture in laterizio sono state mantenute grazie all’utilizzo dell’acciaio, protagonista del consolidamento.

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L’edificio dopo la guerra è rimasto inutilizzato, subendo danni strutturali generalizzati e il crollo di gran parte della copertura, che però non ha intaccato l’elemento fulcro dell’edificio: la ciminiera.
Il progetto, concepito dall’architetto Bruno Stocco, si inserisce nel più ampio progetto di sviluppo edilizio del quartiere “Arcella” e ha previsto la ristrutturazione, il recupero, la parziale ricostruzione e il cambio di destinazione d’uso da industriale a commerciale del complesso edilizio costituito da 37 unità distribuite su 2.880 mq di superficie. Il concept prevede la rinascita della suggestione operata dalla fornace, enfatizzando i suoi elementi principali. I fronti sud e ovest e una parte del fronte est sono rimasti integri e sono stati mantenuti quali elementi di pregio del complesso.
Focus del progetto lo svuotamento della parte centrale del corpo principale in corrispondenza del secondo e terzo piano, per creare condizioni di luce naturale per gli uffici direzionali. La parte strutturale dell’edificio storico, in particolare la ciminiera, è stata resa visibile dall’interno. Il corpo posto ad est del blocco principale è stato riorganizzato in un unico volume per esaltarne la struttura. La scansione ritmica dei pilastri in laterizio si alterna a quella delle tamponature realizzate con pareti vetrate. Le strutture in laterizio sono state mantenute grazie all’utilizzo dell’acciaio, protagonista del consolidamento.
I nuovi spazi creati all’interno dei volumi “svuotati” sono costituiti da una struttura portante in acciaio: colonne, travi di solaio e di copertura sono realizzati in profili in acciaio verniciati di bianco, per i solai si sono inoltre utilizzate lamiere grecate in acciaio con getto collaborante in cls. In carpenteria metallica anche la scala di accesso ai piani dell’edificio.
I volumi posti a nord sono stati ricostruiti riprendendo lo skyline dell’edificio originale, mentre il nuovo “contenitore” ad uso quasi esclusivamente tecnico è stato rivestito con doghe in zinco-titanio ancorate ad una struttura metallica indipendente dalla muratura.
La distribuzione interna presenta una pianta libera. Un’ampia terrazza posta al piano del giardino interno e orientata a nord, si relaziona con gli spazi interni che vi si affacciano. Il piano terra è caratterizzato dalla presenza del forno che ha influenzato le scelte distributive e di destinazione d’uso dei locali annessi. Tutti i collegamenti verticali sono in asse con l’ingresso al di là della fornace ed un percorso conduce il flusso dei visitatori all’interno.
Uno spazio espositivo a doppia altezza ospiterà manifestazioni d’arte e una mostra permanente delle testimonianze storiche che riguardano la vita dell’edificio.

CREDITS
COMMITTENTE: Brick&Tile spa
PROGETTO ARCHITETTONICO: Bruno Stocco Architetto
PROGETTO STRUTTURALE: Mario Fiscon
COSTRUTTORE METALLICO: CSM snc
IMPRESA: Edilbasso spa
Fotografie: Paolo Mazzo - Studio F38F (fotografie del finito), Bruno Stocco Architetto (fotografie di cantiere)

FOTO DELL'ESISTENTE

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FOTO DI CANTIERE

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FOTO DEL FINITO

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