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Quando l’abitare fa rima con sociale

Il tema dell’abitare è una questione complessa che sempre più spesso si integra o relaziona con altre funzioni urbane, è una questione che rimanda alla collaborazione tra pubblico e privato, che dà soluzioni alle domande essenziali, ma anche risposte dinamiche considerando i mutati comportamenti, diventando elemento di infrastruttura sociale.

Indagine Nomisma sulle "debolezze" dei nuclei familiari nel nostro Paese

Nomisma, società di consulenza strategica, specializzata in ricerche di mercato, ha scattato una fotografia dei nuclei familiari nel nostro Paese attraverso un’indagine campionaria rappresentativa della popolazione italiana, e ha evidenziato 3 differenti tipologie di debolezze: la “debolezza economica”, quella “abitativa” per finire con quella di tipo “sociale”.

La prima, è intesa in termini di difficoltà nel sostenere le spese legate all’abitazione e coinvolge 7,3 milioni di famiglie (pari al 28,3% di tutte le famiglie italiane).

La “debolezza abitativa” è invece contraddistinta da un’insoddisfazione riguardante sia le caratteristiche dell’immobile, sia una serie di aspetti relativi al contesto in cui si vive, che interessa una platea di 3 milioni di famiglie (11,7%).

La terza. "debolezza sociale" è segnata da problematiche legate al tema della salute (presenza di persone non autosufficienti, con limitazioni nelle attività quotidiane), del lavoro (componenti disoccupati o che lavorano in maniera discontinua) e del sistema relazionale (assenza di una rete familiare o amicale di supporto), che coinvolge ben 11,3 milioni di famiglie (43,5%).

La platea è variegata e mostra aspetti complessi. I numeri e l’analisi di oggi, con il pensiero rivolto verso il futuro.

Secondo la società di ricerca, ci sono circa 625mila famiglie (2,4% delle famiglie complessive) che manifestano tanto una debolezza economica quanto quella abitativa: si tratta soprattutto di persone anziane che vivono da sole, spesso in una casa in affitto, e che risiedono nelle grandi città.

Ci sono poi circa 890mila famiglie (3,4%) che segnalano difficoltà sia sul fronte abitativo che su quello sociale, rappresentate principalmente da nuclei di due persone, generalmente un adulto con un genitore anziano a carico. Un altro gruppo è costituito da ben 3,7 milioni di famiglie (14,1%) che esprimono contemporaneamente criticità economiche e una fragilità di tipo sociale, diffuse soprattutto nel Sud del Paese e nelle città di medie dimensioni (tra 40mila e 100mila abitanti). Infine, si aggiunge un altro milione di famiglie (3,9%) che concentrano su se stesse tutte le 3 tipologie di debolezza: in questo caso sono coppie con figli, in particolare genitori soli con figli, che condividono l’abitazione con altre persone (legate o meno da vincoli di parentela), e che presentano problemi occupazionali.

Indagine di Nomisma sulle

Indagine Nomisma

Pnrr rappresenta un'occasione per offrire risposte ai bisogni legati all'abitare

In questo quadro il Pnrr rappresenta una grande occasione per offrire una risposta ai bisogni legati all’abitare. Sono previste infatti importanti opportunità di finanziamento che riguardano la realizzazione delle infrastrutture sociali, nell’ottica di promuovere la rigenerazione urbana, favorire l’inclusione e mitigare le molteplici forme di vulnerabilità materiali e sociali che caratterizzano il nostro territorio.

In particolare, la Missione 5 “Inclusione e Coesione” del Pnrr propone azioni di innovazione connesse al miglioramento della qualità urbana e ambientale delle città, facendo leva su modelli contemporanei e attuali di residenzialità a costi accessibili come l’housing sociale.

Le tipologie abitative possono essere differenti, ma riconducibili a modelli inclusivi che promuovono il welfare urbano e sociale, con l’obiettivo di ridurre situazioni di emarginazione, degrado e forme di vulnerabilità.

A seguito della pandemia, l’Europa promuove una crescita sostenibile, uniforme, inclusiva ed equa per tutti gli Stati membri. Con i 750 miliardi di Next Generation EU e il potenziamento mirato del bilancio a lungo termine dell’UE per il periodo 2021-2027, si arriverà a un investimento complessivo di oltre 1.800 miliardi. Non solo, i 5 assi della pianificazione europea 2021-2027 puntano verso un’Europa più intelligente, più verde, più connessa, ma anche più sociale e più vicina ai cittadini.


Il presente testo è un estratto dalla pubblicazione “Abitare la città. Il valore del progetto nel dialogo con la committenza” © 2021 DVA DVision Architecture Srl

Puoi scaricare il booklet integrale di DVA a questo LINK