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La conservazione degli edifici in calcestruzzo: tra memoria storica e nuova vita

11 maggio 2022 - Si è chiusa la prima giornata della sesta edizione del convegno Concrete, ricca di interventi e riflessioni. Uno sguardo ai prossimi passi della ricerca volta alla conservazione, restauro ed anamnesi degli edifici del XXI secolo. Il calcestruzzo grande protagonista. Brevetti, la figura dell’ingegnere come imprenditore ma soprattutto la fabbrica: ambiente mutato e trasformato dagli eventi, che racchiude al suo interno una storia. Non solo tecnologica.


Concrete 2022: sintesi della prima giornata

Ad ospitare la sesta edizione del progetto CONCRETE, in partnership con prestigiosi enti di ricerca ed università nazionali e straniere, ed Ingenio come media partnership, il Museo Multimediale del ‘900 M9 a Venezia Mestre. Ad aprire i lavori, il professore Agostino Catalano, professore Università del Molise, membro del Comitato organizzatore dell’evento.

 

Museo Multimediale del ‘900 M9 a Venezia Mestre

 

La prima giornata si è svolta all’insegna della manutenzione del costruito esistente in calcestruzzo, definito “vittima e carnefice allo stesso tempo”. 

 

Elementi in calcestruzzo ed evoluzione green 

Gioca un ruolo fondamentale l’elemento prefabbricato unitamente all’importanza del brevetto del calcestruzzo armato sposato per la realizzazione dell’opera. L’analisi e l’evoluzione tecnologica dei pannelli sandwiches che oggi devono soddisfare requisiti prestazionali energetici di contenimento delle emissioni. È per questo, forse, che in un’ottica di sostenibilità e riutilizzo si pensa a nuovi mix design, ad esempio il binomio di carta e calcestruzzo. Nuove frontiere ma un’esigenza di riconoscibilità e certificazione del materiale e della sua tecnologia reinventata.

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Fabbrica: vita e dismissione di un’epoca

L’opera deve essere manutenuta ma anche conservata. È conservazione la chiave di lettura: conservare la memoria del fabbricato o fargli vivere una nuova vita, attraverso una sua nuova ripartizione degli spazi, mascherando o celando in modo più o meno consono la struttura originaria, fino ad una sua completa trasformazione. Componenti, pregi e difetti di un materiale, il calcestruzzo armato, che assolve una funzione strutturale ma anche di rappresentatività di un’epoca: il secondo dopoguerra, attraverso i bunker, oppure la vita della fabbrica ed ancora le infrastutture.

La fabbrica, l’industria, racchiudono al loro interno mille sfaccettature: la società, gli spazi, la comunità legata al lavoro in fabbrica, esigenza di grandi spazi per ospitare diverse lavorazioni ma al contempo una scansione e ripetitività del modulo che costituiva il complesso nella sua interezza. 

Poi l’abbandono, per una società che è mutata velocemente e di conseguenza la modalità di lavoro. Grandi strutture che devono essere dismesse: ma come? Questo il grande dilemma che è forse la conclusione della prima giornata. La necessità di una rete e di uno scambio di conoscenza interdisciplinare: storica, architettonica, tecnologica ed ingegneristica.

Ma ancora: quale futuro per questi colossi in calcestruzzo? Le possibilità sono molteplici, ad esempio:

  • Contenitore di nuovi spazi espositivi e/o commerciali prevendendo una conservazione dell’esoscheletro originario ed una compartimentazione al suo interno in funzione della destinazione d’uso.
  • Memoria sociale di un’epoca storica, pertanto un mantenimento ed una conservazione che non ne snaturi l’essenza.

Da queste considerazioni nasce l’interrogativo per la seconda giornata: come indagare, mantenere, consolidare e monitorare gli edifici del XXI secolo? 

 

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Un’analisi costi benefici del recupero; un’impresa ardua perché l’approccio non è mai univoco, la ricerca delle informazioni e della storia molto spesso non segue un percorso delineato e standard. L’ha sottolineato il professore Roberto Parisi, chairman della sessione “Maintenance and reuse of industrial architectures”, la ricerca storica deve essere svolta anche negli archivi aziendali.

Se il buongiorno si vede dal mattino, la seconda giornata (guarda il programma) si prospetta estremamente interessante ed applicativa per un materiale che è entrato, attraverso e grazie ai suoi ingegneri – imprenditori, nella storia e che rappresenta, con pregi e difetti una società ed una cultura che oggi stentiamo a ricordare e riconoscere. 

 

Concrete 2022: sintesi della prima giornata