Restauro e Conservazione | Malte da Restauro
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Restauro beni culturali: "Indagini preventive fondamentali per ridurre il rischio di rivedere il progetto"

Quali figure operano nel settore del restauro dei beni culturali? Cosa dovrebbe contenere un progetto di restauro? In fase di esecuzione d'intervento, come evitare il più possibile cambiamenti in corso d'opera?

Abbiamo rivolto queste ed altre domande sul tema a Marcello Cartoceti, responsabile settore restauro di AdArte Srl.


Restauratore di beni culturali: presso il MiC l'elenco delle persone abilitate

Andrea Dari

Che caratteristiche deve avere un operatore che opera nel settore del Restauro?

Marcello Cartoceti

Il settore del restauro si compone di figure professionali diverse che spesso operano su un bene complesso integrando le loro competenze.

La figura basilare di riferimento è ovviamente il restauratore. Oggi questa professionalità e la sua operatività in determinati ambiti è disciplinata a livello legislativo. Vi è un percorso formativo specifico di tipo universitario da fare per chi vuole operare su determinati beni e vi è presso il Ministero della Cultura un elenco di nominativi di persone abilitate a operare quali restauratori di beni culturali secondo quanto stabilito ex art. 182 ed ex art. 29 del decreto legislativo 22 gennaio 2004 n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio). Questi a seconda delle competenze maturate possono essere abilitati ad operare su settori relativi a materiali diversi.

Alla figura del restauratore si uniscono anche il collaboratore restauratore di beni culturali e il tecnico del restauro.

 

Il progetto di restauro cambia a seconda del bene ed è frutto di un team multidisciplinare

Andrea Dari

Cosa dovrebbe contenere un progetto riguardante un intervento di restauro? E quali professionalità coinvolge?

Marcello Cartoceti

Vi sono restauri su beni di diversa tipologia e a seconda del bene vi è un tipo di progettualità che si declina in maniera diversa. Se consideriamo il restauro di beni culturali immobili oggi la figura del tecnico abilitato (generalmente architetto) a presentare la pratica si deve avvalere del supporto specialistico di altri “tecnici” ognuno per un determinato argomento; penso ad esempio all'ingegnere strutturista, così come al geologo, in alcuni casi all'archeologo e da relativamente poco tempo a questa parte al restauratore che deve occuparsi di alcuni aspetti relativi al progetto firmandone delle parti. Rimane ancora fuori dal progetto l'apporto specifico di una figura quale il ricercatore-storico che a mio avviso, almeno laddove si opera su un bene culturale vincolato, andrebbe opportunamente coinvolto invece spesso le relazioni storiche (necessarie al progetto) vengono redatte da persone che non hanno una adeguata formazione.

 

Indagini preventive negli interventi di restauro per ridurre il rischio di rivedere il progetto in fase esecutiva

Andrea Dari

In fase di intervento occorre rivedere il progetto? In generale perchè?

Marcello Cartoceti

Vi sono alcune asserzioni che si sono sicuramente maturate nel tempo a causa anche di problemi reali riscontrati da chi per un motivo o per un altro deve operare su un bene di interesse culturale. Oggi non sempre queste asserzioni trovano conferma. Questo perchè c'è stato uno sviluppo normativo e legislativo che sulla base di “buone pratiche” ha portato ad un percorso di crescita e miglioramento del settore.

Penso a quando un lavoro di restauro su un bene complesso può determinare dei cambiamenti in corso d'opera derivanti da necessità non prevedibili in fase progettuale.

Attualmente i progetti su beni vincolati prevedono generalmente, in questa fase, comunque prima della realizzazione dei lavori, l'esecuzione di tutta una serie di indagini cosiddette “preventive” ad opera di personale specializzato che permettono, sulla base dei dati raccolti, di definire un percorso operativo da tenere durante i lavori. Questo aiuta a diminuire sensibilmente le “sorprese” durante i lavori. Il rischio “0” ovviamente non esiste ma una buona base di lavoro è fondamentale.

Conoscere il più a fondo possibile l'oggetto di intervento è buona prassi e aiuta a far sì che l'intervento avvenga nel rispetto del bene riducendo possibili inconvenienti (siano essi positivi o negativi).

 

Strumenti e materiali innovativi per il restauro

Andrea Dari

Parliamo di materiali: l'innovazione tecnica consente oggi di poter intervenire in maniera migliore nel settore di restauro?

Marcello Cartoceti

Ovviamente. Il settore del restauro come tantissimi altri si è sviluppato moltissimo negli ultimi anni, sia per quanto attiene le strumentazioni sia per i materiali. Questo migliora da un lato le condizioni di lavoro delle persone che operano in questo campo e dall'altro permette di ottenere risultati fino a qualche tempo addietro insperati. Ci tengo anche a marcare l'importanza dello sviluppo digitale; questo sotto tantissimi aspetti, non ultimo quello conoscitivo e divulgativo-formativo. Torno a ribadire quanto sia importante conoscere per saper fare.

 

Il rapporto con le Soprintendenze deve essere di tipo collaborativo

Andrea Dari

I rapporti con le Soprintendenze sono in genere conflittuali o di collaborazione?

Marcello Cartoceti

Non la metterei proprio su questo piano, anzi credo che l'Italia sia fortunata e deve essere orgogliosa ad avere le Soprintendenze ovvero enti statali preposti alla tutela (e non solo) del patrimonio culturale di noi tutti. Quando abbiamo a che fare con un bene vincolato, un bene tutelato dallo Stato, è giusto confrontarsi con figure professionali che hanno un ruolo specifico in tal senso e operano a servizio della collettività. Purtroppo il depauperamento a cui inesorabilmente abbiamo assistito in questi anni, di queste Istituzioni rende a volte tutto molto più complicato. Dal mio punto di vista è comunque basilare condividere scelte e recepire consigli-direttive in un ottica di collaborazione tra figure professionali che hanno sì ruoli diversi ma che necessariamente devono dialogare in maniera costruttiva.

 

Preparazione dei professionisti nell'ambito del restauro

Andrea Dari

Quanto il mondo dei professionisti con cui ti interfacci è realmente preparato sul tema del restauro?

Marcello Cartoceti

É molto variabile; vi sono professionisti estremamente preparati che grazie alla grande esperienza maturata o anche semplicemente alla sensibilità-curiosità che li caratterizza rappresentano dei veri e propri punti di riferimento con cui è un piacere confrontarsi.

Ma non possiamo pensare purtroppo che sia sempre così, in alcuni casi professionisti preparati in altri campi si trovano ad operare su beni che non riescono a vedere come tali e questo è ancora possibile. In questi casi le situazioni lavorative possono complicarsi e bisogna capire come poter operare nella giusta maniera. A questo dobbiamo aggiungere anche il grande appesantimento amministrativo-burocratico che a volte nel suo sviluppo, non sempre controllato, rischia di far perdere a tutti la cosa più preziosa che abbiamo... il tempo.

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