L’articolo descrive l’intervento di miglioramento sismico realizzato su una struttura prefabbricata tramite l’utilizzo di dispositivi di dissipazione fluido-viscosi. Vengono brevemente descritte le caratteristiche del fabbricato esistente ed i vincoli progettuali che hanno portato alla scelta della tipologia di intervento, i principali step di progettazione e, in conclusione, si riporta una valutazione sui costi.
L’obbiettivo degli autori è quello di fornire, tramite un esempio pratico, gli elementi per valutare una soluzione progettuale alternativa al “classico” intervento di miglioramento.
L’edificio oggetto di intervento è situato nel comune di Campagnola Emilia (RE) con destinazione d’uso Commerciale. All’interno si trovano un supermercato, un bar e alcuni uffici.
Figura 1 - Vista dell’edificio oggetto di intervento; immagine presa da Google Earth.
A seguito del sisma 2012 dell’Emilia, l’edificio è stato oggetto di un intervento di Valutazione della Sicurezza Sismica e Risoluzione Carenze (FASE 1), durante la quale è stata svolta una campagna di indagini per la caratterizzazione geotecnica e sismica del terreno di fondazione.
Il fabbricato presenta forti irregolarità sia in pianta che in elevazione, essendo costituito da due blocchi distinti realizzati in epoche diverse con tecniche diverse, collegati successivamente fra loro (Figura 2, Figura 3). Le due porzioni costituiscono pertanto un’unica unità strutturale con superficie utile totale di circa 1.400,0 m2
Figura 2 – Sezione del fabbricato: individuazione delle porzioni A e B.
Figura 3 - Pianta del fabbricato: individuazione delle porzioni A e B.
Porzione A
Porzione anteriore del fabbricato risalente a fine anni ’80. Si tratta di una struttura prefabbricata in ca e cap a due piani, con dimensioni in pianta di 13,0 x 32,0 m e un’altezza massima di 8,7 m, con veletta in copertura. Nel dettaglio la struttura si compone di:
Porzione B
Porzione posteriore del fabbricato risalente ad inizio anni ’60. Si tratta di una struttura parzialmente prefabbricata con pilastri e travi monolitiche a doppia pendenza in ca; con una piccola porzione interna su due livelli realizzata con un telaio in ca realizzato in opera. Questa ha dimensioni in pianta di 14,0x32,0 m e una altezza di colmo di 6,8 m. Nel dettaglio la struttura si compone di:
Stanti le caratteristiche costruttive descritte, è stato scelto un intervento di miglioramento sismico basato sull’inserimento di 6 dispositivi FVD di dissipazione fluido-viscosi collocati all’esterno del fabbricato, con relative strutture di collegamento e nuove fondazioni. Questa scelta progettuale ha permesso di ottemperare alle principali esigenze della committenza:
Inoltre, l’utilizzo di dispositivi di dissipazione consente di mantenere la struttura in ca in campo elastico, o comunque di evitare forti escursioni in campo plastico. In Figura 4 si riporta la disposizione dei dispositivi di dissipazione in pianta. In particolare, è stato necessario posizionare i dispositivi 1 e 2 sul lato NORD ed i restanti 3-4-5-6 sul lato OVEST della Porzione A.
Figura 4 – Diposizione in pianta dei dispositivi FVD.
Caratteristiche dei dispositivi FVD
I dispositivi sono stati ancorati rigidamente al terreno mediante nuove fondazioni isolate in ca (Figura 5) e alla struttura esistente mediante nuove strutture metalliche. Sono state inoltre inserite:
Figura 5 – Dettagli della struttura di contrasto al dispositivo 1.
Il progetto è stato condotto tramite analisi dinamica non lineare time history, selezionando 7 coppie di accelerogrammi registrati nelle componenti X e Y e trascurando in questo caso la componente Z (§7.3.5 NTC2018).
Figura 6 – Selezione delle 7 coppie di accelerogrammi a media spettro-compatibile.
Preliminarmente è stata necessaria la definizione dello spettro elastico di riferimento SLV per le analisi sismiche globali ed SLC per la verifica dei soli dispositivi. Avendo caratterizzato il suolo dal punto di vista sismico tramite Vs,30, si è stabilito di utilizzare la categoria di sottosuolo “C”; tale dato è stato confermato anche con analisi di risposta sismica locale 1D.
Le 7 coppie di accelerogrammi naturali nelle componenti X e Y sono state selezionate mediante il programma gratuito REXELite (Figura 6), in modo tale che i relativi spettri di risposta risultassero a media spettro compatibile rispetto allo spettro elastico di riferimento, come previsto dalla normativa vigente (§3.2.3.6 NTC2018).
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