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La manutenzione dei tetti verdi

Descrizione delle attività di base associate alla cura e alla manutenzione ordinaria e preventiva dei tetti verdi, essenziale per mantenere in salute un tetto verde e garantirne le prestazioni negli anni in termini di servizi ecosistemici, al di là del monitoraggio della solidità strutturale del tetto.

L'aumento significativo delle temperature nelle aree urbane edificate ad alta densità costituisce un problema di molte città ed i tetti verdi (green roof) sono riconosciuti come una soluzione innovativa per la mitigazione dell’isola di calore causata dal riscaldamento globale.

Questo breve articolo focalizza principalmente sulle attività di base associate alla cura e alla manutenzione ordinaria e preventiva dei tetti verdi, essenziale per mantenere in salute un tetto verde e garantirne le prestazioni negli anni in termini di servizi ecosistemici (quali ad es. il risparmio energetico per il condizionamento degli ambienti interni dell’edificio, il miglioramento della qualità dell’aria, la facilitazione della gestione delle acque piovane intense, la protezione della biodiversità, l’orto urbano e il km zero, il tetto verde come ambiente fruibile a livello condominiale, e così via), al di là del monitoraggio della solidità strutturale del tetto.

In Italia la realizzazione di un tetto verde deve seguire le indicazioni dettate dalla norma UNI 11235:2015, “Istruzioni per la progettazione, l’esecuzione, il controllo e la manutenzione di copertura a verde”, pubblicata dalla Commissione Tecnica “Prodotti, processi e sistemi per l’organismo edilizio”, di cui si rimanda sin da subito alla consultazione per ulteriori dettagli tecnici.


I diversi fattori che influenzano la manutenzione dei tetti verdi

La manutenzione richiesta da un tetto verde risulterà specifica e dipendente dai diversi tipi di piante che vi sono, alcune potrebbero richiedere una fertilizzazione più specifica, un monitoraggio più attento del colore e della crescita delle piante, un’irrigazione o un diserbo più frequente, ecc.

Non solo, la manutenzione dei tetti è strettamente legata alle condizioni dell’edificio e dell’ambiente, tanto a livello geografico che climatico.

In ambiente mediterraneo, la manutenzione generale dovrebbe essere effettuata in primavera e quasi tutti i tetti verdi richiedono irrigazione durante periodi prolungati di siccità. Gli interventi di diserbo, la rimozione di fiori appassiti o morti dalle piante per incoraggiare una seconda fioritura del giardino e la raccolta di foglie secche possono essere invece necessari tutto l'anno, in particolare in autunno.

Per generalizzare, oltre che dalle specie vegetali, la cura stagionale delle piante e la manutenzione dei tetti verdi richiede un impegno diverso a seconda che si tratti di un tetto verde “estensivo”, “semi-intensivo” o “intensivo”.

Ad ogni modo, questi sono gli interventi principali che andrebbero sempre presi in considerazione: 

  • eliminazione dei detriti,
  • rimozione dei blocchi di drenaggio,
  • cura delle piante tramite concimazione e irrigazione adeguate,
  • monitoraggio della solidità strutturale del tetto.

Si suggerisce di gestire la manutenzione del tetto verde prediligendo le “best available practice” in orticoltura, o farlo seguire da personale specializzato e, se la particolare conformazione del tetto lo richiede, che sia anche adeguatamente qualificato in materia di sicurezza. Infatti, il lavoro su strutture elevate può richiedere una formazione sulla sicurezza e sui dispositivi di protezione specializzati, come da norme di sicurezza e codici edilizi applicabili. 

 

Manutenzione di un tetto verde estensivo, il caso di un tetto a Sedum

Un tetto a Sedum rappresenta uno dei casi più semplici di tetto verde. I Sedum sono piante grasse a bassa crescita e aridoresistenti. Un tetto verde estensivo ed in particolare un tetto a Sedum non richiede interventi complessi per essere mantenuto sano ed espletare nel tempo le prestazioni per le quali era stato progettato.

Si suggeriscono mediamente 1-2 interventi di manutenzione del verde, in modo costante e continuativo nel tempo. In condizioni climatiche per lo più moderate, un programma di manutenzione di base deve prevedere l’irrigazione, il diserbo e la cura delle piante

  • Irrigazione: Nei tetti verdi in genere viene pianificata la coltivazione di specie vegetali resistenti e resilienti, a bassa richiesta d’acqua, con la potenzialità di prosperare e mantenere una copertura ottimale in condizioni avverse, spesso dominate da forti livelli di ventilazione. I tetti verdi estensivi a seconda della loro localizzazione possono non richiedere un sistema di irrigazione integrato; tuttavia, durante periodi di siccità prolungata, è sostanziale che vengano annaffiati per sostenere la salute delle piante. In presenza di un sistema di irrigazione, considerando che in autunno ed in inverno possa essere disattivato oppure fatto funzionare in maniera molto ridotta, a seconda dei casi, è necessario che questo venga avviato in primavera e che funzioni correttamente e garantisca che le zone di irrigazione del tetto verde siano ben impostate, cosa che purtroppo non si verifica sempre. È preferibile irrigare la mattina presto, soprattutto nei mesi più caldi, per evitare temperature eccessivamente alte. Come suggerito dalla pratica orticola, la mattina è da prediligere rispetto alla sera per evitare lo sviluppo di muffe durante la notte che potrebbero potenzialmente essere innescate dall’elevata umidità; diversamente, irrigando nelle ore più calde della giornata, buona parte dell’acqua evaporerebbe dal suolo senza avere il tempo di venir assorbita dalle piante. È importante sottolineare che un’irrigazione eccessiva di qualsiasi pianta, non solo in un tetto verde ma in qualsiasi situazione, nuoce sia alla salute della vegetazione che del suolo; infatti, specialmente nel lungo periodo, la condizione di anossia che si verrebbe a creare a livello delle sacche d’aria generalmente presenti in un suolo sano non fortemente compattato risulterebbe letale per le radici delle piante e per i microrganismi benefici del suolo, inoltre un suolo cronicamente umido attirerà agenti patogeni e parassiti indesiderati. Un buon metodo per accertarsi di eseguire una corretta irrigazione, come da buona pratica, è quello di lasciare che i primi 2 cm di suolo risultino asciutti prima di procedere ad un’ulteriore irrigazione, considerando che i tempi tra le due irrigazioni dipendono dalla stagione e dalle condizioni climatiche locali.
  • Diserbo: Il tetto verde dovrebbe essere ispezionato visivamente 1-2 volte al mese durante la stagione di crescita. È importante rimuovere eventuali erbacce prima che fioriscano e al tempo stesso riseminare. Un diserbo preventivo e regolare può consentire di ottenere i migliori risultati con il minimo sforzo totale, soprattutto perché alcune specie di infestanti possono produrre migliaia di semi che se dispersi genereranno molte più erbacce da rimuovere in seguito. Un tetto estensivo di fiori selvatici richiederà un diserbo maggiore rispetto ad un tetto di Sedum, trattandosi di piante più delicate. Durante il diserbo, è una buona idea ispezionare gli scarichi del tetto e assicurarsi che l’acqua non utilizzata dalle piante e dal substrato di crescita possa defluire liberamente dal tetto.
  • Cura delle piante: La cura delle piante del tetto verde ha due componenti principali, ovvero la fertilizzazione e la potatura. Le piante di Sedum e le piante grasse comunemente coltivate nei tetti verdi estensivi sono per la maggior parte specie perenni con basse richieste nutrizionali. Invece, i tetti estensivi con fiori selvatici richiedono un po' più di attenzione nell’irrigazione e nella rimozione del secco. Per generalizzare, si può suggerire come necessaria almeno una fertilizzazione una volta l’anno in primavera per i primi 3-5 anni dopo l'installazione. In seguito, si può attuare un programma ridotto se la valutazione del verde sul tetto e le analisi del suolo lo suggeriscono. Un’ulteriore concimazione a fine estate o inizio autunno può dipendere dal mix di piante e dalla regione, anche se generalmente non è necessaria. Si suggerisce di evitare di fertilizzare durante i periodi più caldi e secchi dell’anno o a fine stagione, quando le piante dovrebbero entrare in una fase dormiente con un metabolismo meno attivo. Per quanto riguarda i nutrienti, dovrebbero essere aggiunti con concime organo minerale granulare a lenta cessione (minimo 3 mesi) con un rapporto N-P-K target di 18-6-12. In alternativa, è possibile utilizzare un concime con un rapporto N-P-K target di 10-10-10 a lenta cessione, sempre caratterizzato da un rapporto equilibrato tra gli elementi fertilizzanti. Sarebbe da prediligere, quando possibile, un fertilizzante di natura organica. In ogni caso, si raccomanda di applicare la fertilizzazione seguendo le raccomandazioni e le istruzioni del produttore, distribuendo il prodotto manualmente o meccanicamente in modo uniforme, evitando aree con maggior accumulo.

Qualora la vegetazione in un tetto estensivo venga fatta sviluppare a partire dalla semina o dal trapianto di piccole piantine, seguirà un periodo più o meno lungo durante il quale osservare il livello di crescita della vegetazione. Questa fase di monitoraggio iniziale è assente qualora vengano sfruttate delle soluzioni modulari pronte all’uso, costituite da vassoi contenenti substrato e piante, pronti per essere posati direttamente sul tetto (in genere a livello del sistema di impermeabilizzazione). Tali soluzioni di moduli interconnessi tra di loro risultano molto adatte per un tetto estensivo con il vantaggio di essere molto semplici da installare. 

L’installazione di un tetto verde dovrebbe essere integrata anche con una manutenzione di rifinitura per garantire il successo dell’opera di inverdimento. Sempre nel caso di un tipico tetto estensivo, alcune azioni essenziali da implementare per la sua rifinitura includono la risemina con sementi o talee di Sedum in zone/settori dove la vegetazione non è cresciuta o non è attecchita; la somministrazione controllata della fertilizzazione in base alle necessità sia qualitative (in zone/settori del prato che ne hanno maggior bisogno) che quantitative; l'eliminazione di ricrescite di specie vegetali non desiderate; il controllo e la pulizia dei canali di scarico del tetto. La manutenzione di rifinitura può terminare con l’idoneità al collaudo, che può essere raggiunta dopo 12-18 mesi. Il collaudo di un tetto verde volto a verificarne le prestazioni deve valutare che sia stata raggiunta una copertura uniforme della vegetazione pari al 60% dell’area del tetto verde, escludendo la vegetazione non desiderata dal calcolo della percentuale di copertura. Inoltre, prima del collaudo è buona norma che la vegetazione sul tetto sia stata soggetta almeno ad una stagione di stress idrico (siccità o gelata), superando l’avversità ambientale con successo.

 

Manutenzione di un tetto verde intensivo

Diversamente, nel caso di un tetto verde intensivo si parla anche di giardini pensili, che accolgono in genere delle specie vegetali più diversificate e di dimensioni maggiori. Va da sé che in questi casi la cura e la manutenzione debbano essere più frequenti, simili alle richieste di un giardino con importante valore estetico, e quindi con irrigazioni, diserbo e fertilizzazioni più frequenti.

Ad esempio, per proteggere la biodiversità sul tetto, la funzionalità dei moduli e degli habitat “biodiversi” di tetto verde richiedono di essere revisionanti regolarmente e mantenuti quando necessario. Il mantenimento in questo caso è specifico, nel senso che deve fare riferimento agli habitat creati sul tetto e alla loro conservazione. Le piante più grandi presentano spesso apparati radicali complessi, molto ramificati, con un fabbisogno nutritivo significativamente maggiore rispetto al Sedum o a fiori selvatici di campo. Ciò significa che alcuni tetti verdi intensivi (viventi) potrebbero aver bisogno di concimazione ed irrigazione manuali per incoraggiare la crescita delle piante; questo vale soprattutto nei mesi successivi alla semina iniziale, momento in cui la presenza di nutrienti facilmente assorbibili nel suolo/substrato dalle piante è essenziale. 

Quando si pianifica l’installazione di un tetto verde intensivo, sarebbe buona norma prevedere e mettere a budget i costi per la manutenzione e sviluppare dei piani di manutenzione opportuni, che prevedano anche dei rapporti di ispezione che funzionino di concerto con i requisiti di garanzia di un tetto verde da parte della ditta responsabile. I programmi di manutenzione ed i rapporti di ispezione dovrebbero includere indicazioni sul mese e sull’anno in cui i diversi tipi di intervento vengono previsti/realizzati.

 

La salute del suolo

Un suolo biologicamente attivo e sano è fondamentale per garantire che un tetto verde funzioni bene, consentendo una crescita ottimale delle piante, mantenendole sane e robuste. Una volta l’anno o anche due soprattutto nel caso di giardini pensili ad alto valore ambientale ed estetico (anche in base all’età dell’infrastruttura) si suggerisce di provvedere ad un’analisi chimica di base dei livelli di nutrienti del suolo. Un tetto verde più giovane che ha solo pochi anni dovrebbe avere un contenuto di sostanze nutritive sufficiente nel terreno di coltura. In genere, bisognerebbe verificare il pH del suolo oltre che i contenuti dei principali macroelementi azoto, fosforo e potassio (NPK), sebbene sapere i livelli di micronutrienti risulterebbe utile per consentire di essere più precisi e di risparmiare un po' sui costi di fertilizzazione, aumentando il grado di sostenibilità del sistema verde. 

 

Quanto costa la manutenzione di un tetto verde?

A livello di impegno richiesto per la manutenzione del verde, la UNI 11235:2015 ne definisce il tempo in m2/anno che andrebbe mediamente dedicato nel caso di coperture superiori a 500 m2 (Tabella 1). 

Tabella 1. Criteri utili per un’ottimale manutenzione di un tetto verde con superficie maggiore di 500 m2

Criteri utili per un’ottimale manutenzione di un tetto verde con superficie maggiore di 500 m2

Tratta dalla UNI 11235: 2015 “Istruzioni per la progettazione, l’esecuzione, il controllo e la manutenzione di copertura a verde” (si veda il link). 

 

Il costo per la manutenzione di un tetto estensivo, nel caso di una superficie media di circa 100 m2, dovrebbe essere nell’ordine dei 100-150 euro l’anno, mentre il costo potrebbe essere dieci volte tanto nel caso di un tetto intensivo, anche in relazione al maggior “valore” delle piante e al loro livello inferiore di adattabilità alle condizioni ambientali tipicamente avverse di un tetto verde.

La Tabella 2 fornisce delle informazioni utili come la frequenza ed il livello di costo economico della manutenzione dei tetti verdi, relativamente ai singoli aspetti/interventi che meritano attenzione e a seconda della tipologia di tetto verde.
 

Tabella 2. Criteri utili per un’ottimale manutenzione di un tetto verde 

Criteri utili per un’ottimale manutenzione di un tetto verde

Tratta dalla pagina web del sito Green Roof Guide 


Alcuni aspetti non sono negoziabili quando si tratta di manutenzione di un tetto verde, primo tra tutti la solidità strutturale del tetto, che richiede anche delle ispezioni frequenti atte a rilevare eventuali presenze di crepe e problemi con l’impermeabilizzazione del tetto ed eventuali infiltrazioni idriche. 

La manutenzione di un tetto verde potrebbe anche essere pianificata con lo scopo principale di mantenere costante l’effetto di raffrescamento che questo produce sia a livello dell’aria ambiente esterna che dell’aria negli ambienti interni dell’edificio. In un caso di questo tipo si può pensare ad una riduzione ulteriore degli interventi di manutenzione.

Tra i risultati della ricerca ENEA finanziata dal Ministero dello Sviluppo Economico, attualmente Ministero della Transizione Ecologica, nell’ambito del Triennio 2019-2021 della Ricerca di Sistema Elettrico nazionale, è stato osservato che un tetto verde in condizioni di estrema disidratazione risulta comunque in grado di fornire un abbattimento significativo della quantità di calore entrante nell’edificio nella stagione estiva, mantenendo pertanto la sua funzione di isolante termico correlata al risparmio energetico (dati non ancora pubblicati).

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