C’è “vita” dopo il superbonus? Sì, ma solo con prodotti di qualità

Incentivi fiscali e svecchiamento del parco immobiliare: bilancio e prospettive future

È innegabile che quest’ultimo biennio ha visto crescere nei numeri il comparto edile, in taluni casi anche a doppia cifra, grazie anche all’impulso del superbonus. La spinta dell’incentivo, nato con il discutibile mantra “è tutto gratis”, è stata a dir poco propulsiva per l’intera filiera dell’edilizia, ne sono riprova i numerosi cantieri di efficientamento energetico e miglioramento/adeguamento sismico oltre alle svariate demo-ricostruzioni attuate.

Interventi che hanno permesso di “iniziare” (punto decisamente a favore) quell’ormai decantato, e più volte raccontato, svecchiamento del parco immobiliare. Un’operazione che in numero assoluto ha rappresentato una decisa scossa ma in percentuale, vista l’enormità degli edifici presenti, diventa a dir poco irrisorio. Come dire: di lavoro ce n’è ancora parecchio! Anche perché al superbonus, tra chiaroscuri, non sono mancate incertezze e problematiche che hanno portato committenti, progettisti ed imprese a desistere in più di un caso (molti!!).

L’intenzione dei lavori c’era e c’è tutt’ora anche se l’avvicinarsi delle scadenze del 110 stanno inevitabilmente raffreddando la spinta, anche se parzialmente compensata dalla necessità di rispondere all’attuale bolletta energetica e agli ultimi straordinari eventi naturali.

Intercettare questa nuova “domanda” passa da una corretta integrazione delle fasi di analisi e cantiere che si traducono nella sostenibilità tecnico-economica dell'intervento, vero ago della bilancia per il committente.

La qualità garantisce sostenibilità tecnico-economica dell'intervento

In questo approccio è fondamentale l’utilizzo di materiali certificati (davvero!.. e non spacciati) - CAM, EPD, ISO14001, etc. - e con il valore aggiunto della qualità [Cat. I°] che quindi assicurino la totale rispondenza ai valori dichiarati senza l’obbligo di rivedere i numeri in cantiere e perdite di tempo con l’aumento abnorme dei costi di costruzione.

Gli interventi, al netto della capacità dei tecnici coinvolti e delle imprese esecutrici, presentano sempre un’alea pericolosa data dallo scarto tra la teoria (il progetto) – dove tutto torna diventando quasi ideale - e la pratica (cantiere). Quando questo scarto diventa importante il cantiere rimanda alla teoria (studio tecnico) per la correzione del progetto a fronte dei “nuovi” valori dei prodotti (caratteristiche dimensionali e/o proprietà termo-meccaniche). Ovvero in cantiere si cerca di sistemare con le classiche varianti in corso d’opera, con modalità a volte discutibili, facendo così lievitare i costi alterando il cronoprogramma lavori che a cascata porta a un susseguirsi di inefficienze.

È onere del produttore assicurare la corrispondenza dei numeri riportati nella Dichiarazione di Prestazione (DoP) oltre ad un elevato standard di qualità di prodotto che si desume anche dal ridotto range di tolleranza tale da richiedere solo piccoli aggiustamenti in fase di posa. Ciò che assicura la Categoria I°.

Intervenire per ridurre le dispersioni energetiche assicurando un miglior comfort…

Intervenire per migliorare/adeguare sismicamente un edificio assicurando maggiore sicurezza...

…tutto ciò è possibile solo se ci si pone come vincolo progettuale l’utilizzo di materiali di primissima scelta che permettano di assicurare alte prestazioni nel tempo.

Blocchi a setti sottili per muri monostrato privi di isolante

Blocchi per muratura armata a geometria radiale brevettata

Blocchi per tamponamento in zona sismica

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