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Zambrano: la riforma del CNI nasce dal coinvolgimento di tutte le Associazione Tecniche e Culturali degli Ingegneri

Nella sua relazione di apertura del 59° CONGRESSO l’ing. Armando Zambrano, presidente del CNI ha voluto dare anticipare quella che sarà una delle impronte caratterizzanti la riforma del CNI

Zambrano: la riforma del CNI nasce dal coinvolgimento di tutte le Associazione Tecniche e Culturali degli Ingegneri

Nella sua relazione di apertura del 59° CONGRESSO l’ing. Armando Zambrano, presidente del CNI ha voluto dare anticipare quella che sarà una delle impronte caratterizzanti la riforma del CNI: “per il prossimo Congresso, il Consiglio ha intenzione di avviare un percorso di riforma, che lo porterà ad essere il Congresso di tutta l’ingegneria italiana, con il coinvolgimento diretto di tutte le sue componenti, chiamate a dare il proprio contributo anche alla fase organizzativa. È una sfida importante, nella direzione auspicata del rispetto e della valorizzazione di tutte le eccellenze degli ingegneri italiani. “

E’ un messaggio importante e di grande autorevolezza, che nasce dalla volontà di coinvolgere in modo maggiore una intera categoria. In Italia vi sono circa 600 mila ingegneri attivi ma di questi solo 235.000 sono iscritti agli ordini. La riforma degli ordini, l’”esternalizzazione” delle competenze sul comportamento deontologico, l’introduzione della formazione obbligatoria non possono che portare a una evoluzione che non distingua più gli “ingegneri che firmano” dagli “ingegneri che non firmano” ma che parta dal concetto che ogni ingegnere che esercita una professione, pubblica o privata, aziendale o libera, in qualsiasi settore abbia alcuni punti in comune e che quindi sia necessario arrivare a una nuova forma di organizzazione della rappresentanza e al tempo stesso della tutela della professione.

Perchè gli ingegneri possono essere protagonisti del cambiamento del Paese e già nel precedente Congresso, ha ricordato il Presidente, il CNI aveva affermato che "l’Italia avesse urgente bisogno di riforme importanti sui temi del lavoro, della riorganizzazione dell’apparato statale e degli enti locali, del-la semplificazione, delle vere liberalizzazioni;  insomma auspicavamo un Paese che finalmente incentivasse il lavoro, favorisse l’innovazione, creasse più opportunità. Ad oggi non possiamo che riconoscere come molte delle nostre aspettative siano state deluse. Ma noi abbiamo ancora fiducia e speranza; non demordiamo. Proprio per questo, il tema scelto per questo Congresso è: “Il Futuro Oggi – Crescita, Sostenibilità, Legalità”; vogliamo infatti che i cambiamenti che tutti auspichiamo vengano fatti con più impegno, con più efficienza, con più efficacia ma soprattutto con tempi rapidissimi. Noi, ma tutti i cittadini, non possiamo più tollerare ulteriori ritardi nelle riforme necessarie anche e soprattutto in un’ottica di efficienza e concorrenza con il resto dell’Europa e del mondo”

Di fronte a questa emergenza ogni interesse di parte deve venire meno "Questo concetto così importante e così profondamente condiviso ci impone di abbandonare ogni ipotesi o tentazione di attività lobbistica a nostra tutela”.

Un impegno che non può essere limitato da confini nazionali e richiede quindi un’azione di coinvolgimento e confronto con gli ingegneri degli altri paesi, in particolare quelli dell’area del Mediterraneo, un’area in cui L’italia si connota anche geograficamente come un ponte centrale. Per questo ZAmbrano ha ricordato che "è stato sottoscritto una comune dichiarazione di intenti ed è stato formalizzato l’istituzione di un network E.A.M.C. (Engineering Associations Medeterraneean Countries) tra tutte le organizzazioni del Mediterraneo; sempre al fine di facilitare l’accesso al mercato globale dei nostri iscritti, il CNI ha aderito alla iniziativa da lungo tempo in essere in Europa a cura della F.E.A.N.I. del rilascio dell’attestato di Eur-ing, richiesto da tanti nostri iscritti che esercitano all’estero, utile soprattutto nei Paesi anglosassoni.”

Qualità professionale quindi, che può però essere assicurata solo da una adeguato riconoscimento dei corrispettivi, perchè l’abrogazione delle tariffe prevista dalle riforme, invece di stimolare una concorrenza virtuosa "ha finito per distorcere il mercato professionale, con prestazioni fornite con compensi bassissimi, e conse-guente scarsa qualità della prestazione. In sostanza, un finto e pericoloso “risparmio” perché l’attività professionale, a differenza di altre prestazioni, può comportare danni gravissimi a carico dei committenti.” Per questo è necessario per Zambrano continuare a impegnarsi per arrivare a un sistema che consenta l’individuazione di standard professionali minimi per le varie prestazioni e collegati a una corrispondente determinazione minima di compensi.

Anche perchè dietro alla qualità di una prestazione professionale adeguata vi sono per il professionista una grande serie di impegni e oneri: al di là del lungo percorso di studi gli Ingegneri hanno accettato di fatto ogni richiesta di riforma della professione, come Zambrano ha sottolineato "Vorrei fosse chiaro al Governo ed al Parlamento che i nostri impegni, e altri scaturiti dalla riforma non sono indolori, anzi hanno comportato forti oneri per i professionisti”.

Oneri che gli ingegneri Italiani hanno voluto contestualizzare in un impegno che va oltre la legge, che nasce proprio dai principi basilari che animano la professione. Per questo  per completare il percorso della riforma è stato approvato di recente dopo un iter lungo il nuovo Codice Deontologico, "che impegna fortemente gli ingegneri nella tutela della legge e dell’ambiente ribadendone soprattutto quella funzione di sentinella della legalità che i nostri padri legislatori ebbero ad affidare alle professioni liberali e ai loro esercenti, chiamati ad avere una specchiata moralità.”

Un codice e un impegno che tocca anche il tema della sostenibilità, ovvero della responsabilità più grande, che paese, che pianeta lasceremo ai nsotri figli, e che ha portato alla recente reallizzazione della Carta Ecoetica: la Carta Ecoetica è stata rielaborata assumendo un carattere più generale (non limitata alla sola categoria professionale degli ingegneri) e sottolineando gli assunti che stanno alla base dell’Ecoetica e del principio dello sviluppo sostenibile, finalizzati a orientare le scelte delle società e delle istituzioni con una visione di più ampio respiro rispetto al passato, adottando criteri atti a raggiungere la sostenibilità dal punto di vista economico, ecologico, energetico e sociale.

Studi, aggiornamenti, esperienze, comportamento: questi sono i pilastri che rappresentano la competenza di un professionista. Proprio per questo devono trovare una rappresentazione, per dare vita a un sistema trasparente che permetta a ogni professionista di evidenziare quale contributo può portare alla società "Abbiamo avviato, sempre d’intesa con gli Ordini Provinciali, con l’istituzione di un’apposita Agenzia, le procedure per certificare, in tutto l’arco della propria vita professionale, le competenze effettivamente raggiunte dai nostri professionisti.”

Un ricco discorso, pregno di significati profondi ma anche di attività portate avanti in questi tre anni di mandato dell’attuale CNI e di risultati importanti perché, come ha sottolineato con grande emozione il Presidente "sappiamo che l’ingegneria italiana, e ce l’ha riconosciuto il Presidente Renzi in occasione del recupero della nave Concordia, ha ancora un appeal fortissimo in tutto il mondo, ma questo deve essere coltivato, migliorato, perché la forza della conoscenza è il miglior viatico per assicurarsi il lavoro.”

Ecco il discorso integrale di Zambrano, consigliandone la lettura a tutti, e non solo ai membri della professione dell’ingegnere.

www.ingenio-web.it/immagini/CKEditor/ZAMBRANO relazione CONGRESSO 2014.pdf


Commento dell'EDITORE

Il discorso di Armando va letto. E' la parte migliore di questo Congresso, che peraltro sarà ricordato come un grande Congresso, per il programma, gli interventi, i luoghi che hanno caratterizzato anche la vita sociale del congresso.

E' la parte migliore, perchè Zambrano è riuscito con le sue parole a toccare il cuore della professione, gli oneri, gli impegni, le responsabilità, ma anche l'orgoglio e i principi che caratterizzano una scelta: quella di voler essere un ingegnere.

Non voglio "sporcare" il discorso con altri commenti personali, ma so di certo che se uno dei miei figli domani mi dirà "cosa vuol dire papà fare l'ingegnere" prendero questo lungo pezzo di carta e gli dirò: LEGGI!

Andrea Dari

Ingegnere ed EDITORE di INGENIO

 

 

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