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BIM - Dal modello strutturale a quello architettonico e viceversa

Con il nuovo millennio e l’evoluzione costante delle normative mi sono dotato di strumenti sempre più raffinati ed integrati tra di loro. Ho così legato la mia curiosità professionale ad una sorta di dipendenza dall’informatica convincendomi del fatto che maggiore è la frequenza di aggiornamento del software, migliore è il software. Da qualche anno uso correntemente un BIM sia partendo dal modello strutturale e rivestendo l’edificio con gli elementi architettonici (cosa che preferisco), sia al contrario disegnando prima l’edificio e poi trasferendolo nell’ambiente di calcolo strutturale. Una volta definita la parte architettonica e strutturale, viene da sé la parte relativa al computo degli oggetti disegnati, il piano di manutenzione ed il resto. Per il dimensionamento dell’impianto elettrico, dei condizionatori, di eventuali pannelli fotovoltaici passo il file ad un altro collega che si occupa di queste cose. Alla fine non mi resta altro che assemblare tutte le tavole che sono oggetto delle varie lavorazioni del BIM e il computo metrico di tutta l’opera. Se si tratta di un lavoro pubblico occorre generare ed adattare la parte dedicata alla gestione dei capitolati, e talvolta dare assistenza ai tecnici degli enti per la gestione delle gare. A questo punto la difficoltà sta nel fatto che gli enti non possono aprire i files operativi del BIM, in quanto non posseggono quel particolare programma. Occorre quindi essere pronti alle loro particolari richieste ed esigenze, anche in fase di progettazione, per fare questo il BIM deve essere all’altezza della interoperabilità.
La fase di lavorazione sul BIM deve poter essere reversibile come una reazione chimica all’equilibrio termodinamico. L’aggiornamento della normativa sismica assieme all’avvento dei sistemi SIERC (Calabria) SITEL (LAZIO) e sistemi informatizzati della trasmissione dei progetti per le zone terremotate, sono stati un’ottima palestra per rivedere teorie e nuovi materiali da impiegare nelle progettazioni. L’enorme mole di documenti e modellini in formato rtf. da compilare e trasformare in pdf, sempre con gli stessi soggetti ed anagrafiche, mi hanno fatto aguzzare l’ingegno adattando alle mie esigenze un software in commercio e compilando una sola volta le anagrafiche che vengono così riportate in automatico sui modellini scaricati dai siti degli enti. Per esigenze particolari di blocchi 3D da utilizzare nel progetto, importo comodamente i modelli SketchUp, presenti su internet nella "Galleria" 3D Warehouse. Fotoritocchi e foto inserimenti del progetto sono molto veloci e semplici da realizzare. L’ideale sarebbe poter prendere gli oggetti da utilizzare nel BIM direttamente dai cataloghi delle ditte costruttrici, forse un giorno non molto lontano questo sarà possibile.