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Scaffalature industriali in zona sismica: pronta la norma Europea

Il presente articolo si prefigge di annunciare la nuova norma EN16681 per la progettazione delle scaffalature industriali per pallet in zona sismica

Il presente articolo si prefigge di annunciare la nuova norma EN16681 per la progettazione delle scaffalature industriali per pallet in zona sismica, evidenziando come non esistano al momento altri standard condivisi. Le gravi lacune e i vuoti di informazione lasciati dal testo delle Norme Tecniche per le Costruzioni, che non considerano le specificità delle strutture realizzate con scaffalature industriali porta pallet, impediscono da un lato l’applicazione efficace della norma a tutela e garanzia della sicurezza per addetti e prodotti, dall’altro il controllo del corretto operato dei competitori più spregiudicati che deprimono il mercato, frustrano le buone intenzioni e speculano sulla salute pubblica.

All’inizio del 2015 sarà disponibile il testo definitivo della EN16681, primo documento ufficiale condiviso che fornirà indicazioni specifiche sul dimensionamento in zona sismica degli impianti di immagazzinamento convenzionale per pallet costruiti con scaffalature industriali, il cui impiego è tanto diffuso quanto trascurato e mal interpretato dagli attuali sistemi di definizione e classificazione delle strutture in acciaio.
La norma EN16681 esce dunque a soli 5 anni di distanza dalla EN15512:2009, la norma di riferimento del settore per il dimensionamento statico di queste “scaffalature regolabili per pallet”, strutture essenzialmente realizzate con profili sottili formati a freddo con forature continue, i cui comportamenti sono talmente particolari da non poter essere ricondotte alle “generiche” strutture in acciaio, ad opere di carpenteria classica o ad altre costruzioni più propriamente trattabili come opere di edilizia, opere di cui si occupano diffusamente le normative e le leggi vigenti per le costruzioni. Chiunque abbia provato realmente a dimensionare o a verificare una scaffalatura industriale porta pallet si è reso ben presto conto della inadeguatezza dei mezzi disponibili sul mercato (software inclusi), della necessità di approfondite analisi sperimentali e delle significative assunzioni da farsi per stabilire criteri di regolarità strutturale rispetto alla interminabile possibilità di configurazioni che può assumere una scaffalatura: questa è la vera caratteristica funzionale che distingue le scaffalature dagli edifici e da tutte le altre strutture in acciaio, insieme a quella di avere, le scaffalature, una massa propria trascurabile rispetto ai carichi sopportati, dato che in un edificio la massa propria è sempre molto maggiore della sommatoria dei carichi accidentali.

Fig. 1 - Impianto porta pallet automatico in zona ad alta sismicità: le caratteristiche locali e le specifiche del cliente richiedono sempre una progettazione specifica e specializzata.
Fig. 2 - Impianto porta pallet di grande altezza in zona sismica. La regolarità geometrica in entrambe le direzioni principali della struttura, è uno dei principali requisiti di una progettazione efficiente

Proprio ACAI nel 2002 si è fatta promotrice in Europa della necessità di normare queste strutture atipiche e ha ottenuto presso il CEN l’apertura del Technical Committee n° 344, a conferma del fatto che la lacuna era evidente anche e soprattutto rispetto a quanto trattato negli Eurocodici. Il TC344, continuando la sua attività ancora oggi e con una agenda importante per i prossimi mesi, ha nel frattempo prodotto altre norme1, sempre nello specifico campo delle scaffalature industriali, in grado di analizzare e descrivere puntualmente i criteri per il dimensionamento, la configurazione e la manutenzione degli impianti di immagazzinamento.
Questi ultimi negli anni sono passati da modeste realizzazioni confinate in aree secondarie all’interno di magazzini, a grandi impianti iperspecializzati e distribuiti in centri logistici ormai diffusi su tutto il territorio
nazionale. Complice anche un prezzo particolarmente “abbordabile” (anche questo è un chiaro elemento di differenza tra queste strutture e le opere in carpenteria!) comunque disponibile su un mercato in cui il principio di “massima economia” troppo spesso prevale su qualsiasi altro criterio di sicurezza e di funzionalità, e complice la mancanza di chiare ed esplicite prescrizioni cogenti, sono stati realizzati impianti sempre più significativi per dimensioni e importanza statica, oggi sempre più integrati con avanzati sistemi di automazione, mancando uno strumento normativo specifico e condiviso per verificare l’effettiva prestazione di un sistema costruttivo che richiedeva continue estrapolazioni verso l’alto.
ACAI è stata promotrice – una volta di più delle attività del working group 5 “Seismic Design” del CEN – TC344 che ha sviluppato la normativa per la progettazione in zona sismica di tali strutture, seguendo le richieste pressanti dei maggiori costruttori italiani di dare informazioni chiare e soluzioni sicure ad un mercato pervaso da molti esperti sedicenti e pochi esperti riconosciuti, da una totale disattenzione al problema da parte del cliente e da una oggettiva impossibilità di ricondursi a norme generali. Ancora ACAI, insieme con l’associazione dei costruttori Europei ERF-FEM2 , il Politecnico di Milano e diverse altre università europee (tra cui Liegi, Aachen, Lisbona e Atene) ha proposto, promosso e sostanziato importanti ricerche finanziate dalla Comunità Europea3 , che vale la pena ricordare come uniche ricerche specifiche nel settore delle scaffalature industriali svolte in Europa.
Sono stati verificati comportamenti di sistemi strutturali che non potevano essere ricondotti a schemi “predefiniti” e già previsti nelle Normative, se non a costo di dimensionamenti inconsueti o irrealizzabili.

Fig. 3 - Nella progettazione antisismica è frequentemente richiesta la realizzazione di collegamenti bullonati ad e cienza maggiorata, realizzati con il raddoppio
delle bullonature.
Fig. 4 - La progettazione antisismica richiede attenzioni speciali in tutti i sistemi di connessione tra i componenti dell’impianto. Si nota il collegamento tra il montante e la tralicciatura ottimizzato per non trasmettere torsione al montante stesso.
Fig. 5 - Vista ravvicinata di una spalla per scaffalaturaporta pallet antisismica. Lo schema di tralicciatura ad X non è l’unico utilizzabile, ma sicuramente uno dei più e caci per resistere alla azioni sismiche in direzione trasversale

Dette ricerche hanno attratto l’interesse e l’attenzione anche degli studiosi americani e australiani che hanno partecipato ripetutamente agli incontri tecnici tenuti in Europa.
Negli Stati Uniti esiste ed è codificata una esperienza applicativa più che ventennale di un metodo per il dimensionamento antisismico “specifico per le scaffalature”.
Tale codice, inizialmente sviluppato da RMI (Rack Manufacturer Institute, l’associazione dei costruttori statunitensi di scaffalature), poi richiamato esplicitamente nello UBC (Uniform Building Code, International Building Code ASCE-7) è diventato norma ANSI dal 2008 a conferma che le regole di progettazione per gli edifici differiscono da quelle per le scaffalature e che l’applicazione di norme inadeguate non è mai a favore di sicurezza, ma rischia anzi di essere controproducente.
Gli scienziati USA attivi nel settore delle scaffalature hanno di buon grado condiviso le loro esperienze con il working group europeo, rendendo possibile un reciproco scambio culturale e disciplinare di altissimo profilo tecnico e scientifico, le cui conseguenze si apprestano a diventare “concrete” per tutti gli utilizzatori di sistemi scaffalature industriali.

1 Il CEN TC344 attivo dal 2002, ha già prodotto le seguenti norme, disponibili anche in lingua italiana:
EN 15512 Steel Static Storage Systems – Adjustable pallet racking systems – Principles for structural design
EN 15620 Steel Static Storage Systems – Adjustable pallet racking systems – Tolerances, deformations and clearances
EN 15629 Steel Static Storage Systems - The specification of storage equipment
EN 15635 Steel Static Storage Systems - Application and maintenance of storage equipment
EN 15878 Steel Static Storage Systems - Terms and definitions
2 ERF – European Manufacturer Association (per saperne di più: www.erf-fem.org)
3 Le ricerche cui si fa riferimento nel testo sono note in letteratura come Seisrack I, conclusa e pubblicata, e Seisrack II attualmente in corso di finalizzazione.

 

Estratto da Costruzioni Metalliche n. 3/2014
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