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I Paradigmi del Cambiamento

L'Information Modelling non è non è una Panacea, ma è un Enabler, è un Changer, è un Driver, esigente nei confronti di chi lo origina, inefficace in caso di povertà culturale

 

Kulturwandel, Cambiamento Culturale, e Wertschöpfungskette, Catena del Valore, sono state le due parole chiave della Strategia Germanica per la Digitalizzazione del Settore delle Costruzioni, così come del Convegno di buildingSmart e.V. tenutosi a Berlino il 13 Novembre u.s., così come del Workshop, organizzato a Milano dal CRESME, con ISTeA e il DICATAM UniBs, il 20 Novembre u.s. nell'ambito di EuroConstruct.
La tesi di fondo dell'incontro milanese era, in particolare, che, in analogia con la Quarta Rivoluzione Industriale proposta ad Hannover qualche anno fa dalla Grande Imprenditorialità Germanica, successivamente sposata da Angela Merkel e Sigmar Gabriel, anche in corrispondenza del lancio della Agenda Digitale 2014-2017 da parte di Alexander Dobrindt, l'obiettivo da perseguire fosse la creazione di una Committenza fortemente Computazionale nella formulazione del Briefing, in grado di governare una Catena di Fornitura Knowledge-Based (a cominciare, nella loro sfera di competenza, dalla manodopera di fabbrica e di cantiere) completamente digitalizzata, in grado di assicurare a Investitori e Finanziatori condizioni di rischio fortemente mitigate e di fornire agli Utenti Dotazioni Informative per la Gestione adeguate e assolutamente compatibili con una Strategia di Esercizio eventualmente fondata sull'Ambient Intelligence.
Naturalmente, in coerenza con l'approccio relazionale e cibernetico-fisico previsto per i luoghi produttivi da Industrie 4.0, le Giant Data Analytics e Metrics procurerebbero l'Intelligence necessaria per monitorare in tempo reale Processi Sartoriali e Adattivi.
Tutto ciò nella prospettiva di una Dematerializzazione Metaforica, in cui l'Operational Building o Infrastructure diviene l'oggetto di negozi contrattuali relazionali, eventualmente dinamici nella ridefinizione a seconda della individuazione di Prestazioni e Comportamenti attesi.
Date queste premesse, e misurando lo iato fra la attesa, il realismo e la prassi corrente, sia pure con relatori sostanzialmente differenti, tranne che Siggi Wernik, le conclusioni sono apparse, però, molto simili: l'Information Modelling e il Computational Design, lungi dall'essere pre-testuosi, sono, appunto, pre-testuali a una variazione epocale di paradigma del Settore dell'Ambiente Costruito nell'era della Digitalizzazione e della corrispondente cultura contrattuale, finanziaria e industriale.
Ovviamente si tratta di obiettivi misurabili nel lungo termine, in cui il fattore di competitività odierno è dato da benefici diretti in materia di razionalizzazione di pratiche tradizionali (e, dunque, conseguibile in maniera strumentale), ma nei quali l'elemento decisivo è costituito dalla raccolta progressiva e incrementale del consenso e della partecipazione delle Parti in causa, attraverso un processo di lenta maturazione, la cui omissione non sarà più col abile tramite soluzioni strumentali.
Da una parte, a Berlino, Deutsche Bahn e Felix Platter Spital, dall'altra, a Milano, High Speed 2 e Massport, rivelano come le Committenze, di Infrastrutture e di Edifici, in attesa di Banche e di Assicurazioni, giochino oggi un ruolo decisivo, magari declinando GIS, BIM, Lean e PLM, nell'ambito di Strategie Governative e Comunitarie definite nel medio periodo con forti ambizioni alla Collaborazione e all'Integrazione.
Ed ecco che i tre Protagonisti, il Committente, il Finanziatore e il Maestro Costruttore pre-Albertiano (il Progettista Digitale affiancato da Costruttore, Produttore e Gestore, supportato dall'Additive Manufacturing della Mazrovic e dalla Digital Fabrication di Gramazio) si stagliano nella versione per il Settore delle Costruzioni, della Quarta Rivoluzione Industriale.
E, secondo la Via Euro-Britannica, pensata da Strategist come Mervyin Richards o Jeremy Watson, recentemente illustrata a Singapore da Mark Bew, a Berlino da Adam Matthews, a Milano da David Philp, e quella statunitense, descritta da Phil Bernstein, si articolano percorsi evolutivi non banali, ma neppure del tutto prevedibili dai loro stessi autori, all'insegna dell'Uneffable e del Behavioural.
Sono gli stessi che animano Thomas Rühl o Pietro Baratono, in qualità di Committenti, che fanno accostare l'Arup Berlin di Volker Buscher e il BET Bianchi di Annalisa Demaestri, l'Ospedale di Basilea e quello di Ajaccio, il Middle East per Hochtief e l'Europa per Vinci, da Dirk Schaper a Christophe Gobin.
Certamente non si possono facilmente rendere equivalenti le esperienze di Volkswagen, illustrate poco tempo fa a Braunschweig, con quelle di Massport, brillantemente spiegate da Luciana Burdi a Milano, né si può immaginare che il Laser Scanning di Stefano Della Torre alla Basilica di Collemaggio sia commensurabile con quello dei Parcheggi del Logan Airport.
Eppure, le dimensioni della Digitalizzazione, che ci portano un Committente in grado di gestire Giant Machine-Readable Data, ma anche la Contendibilità del Primato Autoriale dell'Architetto, secondo Richard Garber, Antoine Picon, Carlo Ratti, David Ross Scheer o Jennifer Whyte, devono ancora essere tutte interrogate e falsificate entro un contesto di profonda Riconfigurazione del Settore, in cui, nei confronti di attese e di timori straordinari, stanno eccellenti sperimentazioni e deludenti pratiche, stanno gli Ospedali Norvegesi e le Aspirazioni Malesiane, sta una grande eterogeneità di Metodi e di Strumenti, di Finalità e di Oneri che, tuttavia, convergono nel contribuire a ridisegnare Ruoli e Identità, a cui non sono più direttamente estranei nemmeno Google, come Sviluppatore Immobiliare, oppure Amazon, nella veste di Distributore Commerciale.
E ciò accade proprio perché il filmato mostrato da Jon Kerbey del viaggio simulato tra Londra e Birmingham oppure i dispositivi per il trasferimento dei bagagli mostrati da Luciana Burdi sul tablet non sono rappresentazioni di oggetti, bensì configurazioni di paesaggi basati sui Processi e sulle Funzioni, incentrate su Flussi e Reti che generano molte esternalità sistemiche e che attengono alla Sicurezza come alla Mobilità.
Sono Enabler di Aziende Pubbliche o di Governi, non Manufatti spendibili puntualmente in transazioni locali connotate da particolarismi più o meno confessabili, ma, soprattutto, da ripetute cerimonie di inaugurazione. Non per caso, proprio una personalità come Cécile Duflot, la Ministra del Governo Ayrault, che è stata poi sostituita da Sylvia Pinel nel Governo Valls, aveva dato l'abbrivio  a Bâtiment 2.0, d cui oggi Bertrand Delcambre è il referente governativo in Francia.
Cambiano i dividendi e gli immaginari della Politica e della Società: il tweet non è solo un banale cinguettio, Pay 5 Get 2 Free (parliamo di Scuole o di Ospedali!) è la posta in gioco per ottenere il consenso.
E, si badi bene, Facebook e Airbus rappresentano, come detto per Industrie 4.0, riferimenti connessi dal fatto che l'Assemblaggio Virtuale sia facilitato da logiche di Socializzazione Digitale.
E se, nel retrofondo, appare la categoria del Rischio, in primo piano si profila quella della Consapevolezza, del Discernimento e della Lucidità.
Naturalmente i numeri e le percentuali forniti in merito alla Ottimizzazione conseguita sono opinabili, i contenuti dei Livelli di Maturità variabili, ma, nel complesso, ritorna la sfida, in parte perduta, nei Trenta Gloriosi.
Cambiano i primattori, ma non i temi e le aspirazioni: e, comunque, la grande sfida, o meglio, la grande incognita che il Settore deve affrontare, concerne la dimensione della Servitization e dell'Innovazione Sociale.
Non dimentichiamo, infatti, come detto, che il Social Networking è il Modello di Riferimento per l'Internet of Things di Industrie 4.0 in Germania, è, perciò, addirittura un benchmark manifatturiero, in un intento che mira anche a riportare in Germania, automatizzandole, le produzioni a basso valore aggiunto, precedentemente delocalizzate.
Ma che, Grands Ensembles degli Anni Sessanta e Periferie Urbane, le stesse, degli Anni Dieci, ci interroghino, come osservavano Mario Cucinella in Triennale a Milano o Jean-Luis Cohen al Collège de France a Parigi e in Biennale a Venezia, vuol dire che le grandi tematiche sociali che animano la dialettica tra Modernità e Modernizzazione permangono e che le risposte a esse non si possono improvvisare né imporre sul breve periodo.
Politiche, Strategie e Programmi, dal Norvegese Bygg21 al Britannico Construction 2025, dal Piano Juncker al Piano Schauble, dall'Alta Velocità tra il South East e le Midlands alle centinaia di ponti in Germania su cui intervenire, rivelano come diversi siano gli immaginari e le vie alla Crescita.
L'Ordoliberalismus e il Liberalism si confrontano e si scontrano, Die Schwarze Null e il Deficit Spending coesistono a fatica.
Ma certamente l'Information Modelling non è un Sacro Graal, non è una Panacea, ma è un Enabler, è un Changer, è un Driver, esigente nei confronti di chi lo origina, inefficace in caso di povertà culturale.
Che uso se ne voglia fare nel Nostro Paese è incerto: la classe politica appare spesso concentrata sull'episodicità, quella professionale sulla rassegnazione, quella imprenditoriale sulla nostalgia, quella accademica avversa alla sperimentalità. Spesso si tratta di un quadro di asserzioni retoriche, poco entusiaste, né tanto meno convinte, della opportunità del Cambiamento e, di conseguenza, persino, intimamente, avverse a esso.
Il quadro che il Rapporto Congiunturale del CRESME, illustrato in modo avvincente da Lorenzo Bellicini, offre appare di primo acchito, contraddittorio: un Settore rilevante sul piano europeo e internazionale, persino anticipatore su alcune tendenze di mercato, una incidenza, tra Costruzione e Immobiliare rilevantissima sul PNL, un tasso di Innovazione Tecnologica non banale, ma anche una pessima reputazione, una certa marginalità nelle scelte industriali e fiscali, un ruolo scadente in termini di occupazione e di produttività.
Ma pure validi Competitori sui mercati internazionali, così come, per alcuni, nel segmento della Grande Imprenditorialità, anche su quelli domestici, un Made in Italy della Creatività propugnato da Aldo Norsa e ... da Lucio Caracciolo.
Il Paese, però, si auto rappresenta, nel Comparto, in declino, sostanzialmente perché non ha desiderio di reagire, è come se la frammentazione che lo contraddistingue non solleciti propositi aggregativi a scala urbana e territoriale, è come il suo Passato fosse troppo ingombrante per desiderarne un Futuro.
Se non si risveglia una Intelligenza di Sistema, la (R)Evolution sarà solo oggetto di studio di realtà altre: ci abitueremo a essere una eccezione in negativo, il luogo in cui le inefficienze sono profittevoli, in cui Employer's Information Requirements, BIM Ex Plan, Field BIM o CAVE saranno termini gergali consueti agli altri, ma per Noi solo arcani misterici?
Ma per chi e, soprattutto, sino a quando? Il Mercato delle Costruzioni Italiano è il Quarto in Europa e il Nono al Mondo. Non scomparirà certamente, forse scompariranno i suoi Attori Tradizionali, se indulgeranno nel (desolante) Passatismo.
La Svolta, Die Wende, appunto: lo sforzo culturale e organizzativo da compiere è immenso, non vi sono strumenti miracolosi, ma solo mappature e ridisegni da effettuare.
Negli Anni Sessanta, a cominciare da Gérard Blachère, i responsabili di CSTB, BRS, CRAPER, ecc. si scambiavano opinioni a cominciare da Rapport Provocatif: siamo ancora capaci di reagire alle provocazioni? Esistono ancora, per il Nostro Paese, nel Settore delle Costruzioni, capacità reattive o, addirittura, proattive in grado di disegnare Scenari verso il Livello 3, 4?
Soprattutto, esiste ancora un Discernimento Sistemico in grado di definire nuove Frontiere Industriali e Nuovi Traguardi Sociali?
Detto prosaicamente: potrà mai il Settore delle Costruzioni darsi una Identità ridefinita sulle Funzionalità di Immobili e di Infrastrutture, sulle sue rinnovate e mutevoli Forme, capace di veicolare ciò di cui la Società Occidentale ha più bisogno, Servizi Individuali alla Persona, capaci, in prospettiva, di spostare il consenso politico?  
La Bundeskanzlerin non omette mai tra le priorità che elenca il Cambiamento Demografico: sarà un caso?