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Siamo vulnerabili ( … e lo sappiamo)

Presentazione dossier di INGENIO su vulnerabilità sismica

facebook.com/strutture  e @Ing_d_strutture

Iniziare il nuovo anno con proposte inaspettate è sempre stimolante, così quando il portale INGENIO, nei primi giorni del 2015, mi ha chiesto di curare la parte relativa alle strutture “da professionista” ho accettato con piacere; sia chiaro, “da professionista” non significa “in modo professionale” ma solo “con l’occhio del tecnico che esercita la professione”, è bene che i lettori ne siano consapevoli!

Questo è il primo di una serie di DOSSIER che riguarderanno strutture, sismica, rischio ed il mondo delle costruzioni in genere; partiamo con ambizione e ci piacerebbe ottenere un percorso che, durante l'anno, affronti varie tematiche ma non perda mai il filo conduttore.
 
Qui vogliamo aprire una finestra sulla VULNERABILITA’ SISMICA, tema assai vasto e complesso; in questi ultimi giorni però sono successi alcuni episodi che mi hanno permesso di focalizzare meglio quello che volevo esprimere.
 
Il primo: a seguito dello sciame sismico sull’Appennino (di Gennaio) viene aperta presso la Prefettura di Bologna la “sala di Protezione Civile”; lo stabile della Prefettura si trova in pieno centro ed è un edificio  storico in aggregato; l’edificio dovrebbe essere “strategico”, cioè essere in grado di mantenere le sue funzioni anche in caso di evento grave, perché è necessario che coordini tutte le operazioni. Come, per esempio, la Prefettura (che fu) dell’Aquila.
 
Il secondo: Sempre in merito allo sciame sismico dell’Appennino, il 23 Gennaio il Sindaco di Barberino del Mugello dispone in via precauzionale la chiusura temporanea delle scuole.
 
Il terzo: Una maestra della scuola dei miei figli, a Rimini, mi chiede se possiamo organizzare un’esercitazione per evacuazione in caso di sisma; la scuola è nuova, consegnata da due mesi.
 
Ora, qualche riflessione.
 
Da qualche anno abbiamo normative tecniche all’avanguardia e gli edifici che progettiamo e costruiamo con esse dovrebbero essere considerati, se non indistruttibili, quantomeno sicuri nei confronti di un sisma atteso; e allestiamo la sala della Protezione Civile, organo più importante nella gestione dell’emergenza, all’interno di un edificio che ha qualche centinaio d’anni, in un centro storico con vie strettissime, palazzi vecchi e normalmente congestionato.
Le scuole, da normative vigenti, dovrebbero essere “edifici rilevanti” e quindi maggiormente sicuri rispetto a qualunque abitazione privata; e le facciamo evacuare “in via precauzionale”, pensando forse che le abitazioni dove “gli evacuati” andranno a rifugiarsi siano più sicure.
 
Anche sulle scuole nuove, appena costruite, ragioniamo in termini di fuga, ci chiediamo come fare ad uscire al più presto; e nessuno pensa a cosa succede dopo che la scossa è passata, dopo che tutti, nella migliore delle ipotesi, ci si trova in un parco. Per gli edifici nuovi, oltre che pensare ad un piano di fuga, dovremmo pensare ad un piano di rientro; a farli funzionare nel più breve tempo possibile; a poterli “modellare” secondo le esigenze dell’emergenza.
 
Ecco, questo è il nostro problema: SIAMO VULNERABILI E SAPPIAMO DI ESSERLO. Alla fine, cerchiamo di metterci al sicuro da noi stessi.
 
In questo dossier troverete quindi alcuni contributi ed esperienze che riguardano ambiti sociali, responsabilità normative, edifici rilevanti, metodi di calcolo, ecc... materiale che ho avuto il privilegio di leggere in anteprima e di concordare con gli autori, professionisti e docenti capaci di trasmettere l'esperienza attraverso la scrittura.
 
Per le prossime uscite cercheremo di fare altrettanto, di migliorarci, di calibrare il tiro. Ci aspettiamo il contributo dei lettori, le critiche ed i suggerimenti.
 
Buona lettura!