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Legge quadro AREE AGRICOLE e CONSUMO DEL SUOLO: il commento del CeNSU

Legge quadro in materia di valorizzazione delle aree agricole e di contenimento del consumo del suolo
Osservazioni del Centro Nazionale Studi Urbanistici sul Disegno di Legge C. 2039 (Governo e abb. – Testo del 20 gennaio 2015)

Premessa
Dopo quasi 50 anni di piani urbanistici orientati verso la crescita quantitativa, il surplus di offerta di edifici residenziali e produttivi e la necessità di manutenzione delle città, obbligano ad una inversione di rotta verso piani orientati alla rigenerazione urbana.
Malgrado vi sia ampio consenso su questo punto, sia di coloro che invocano il risparmio di nuovo suolo agricolo e naturale per motivi ambientali e di produttività agraria, che per coloro che vedono crollare la rendita degli investimenti immobiliari, urge la definizione dei termini di una ragionevole moratoria sul consumo di nuovo suolo agricolo, al fine di “obbligare” tutti gli attori a riorientarsi verso il recupero dell’esistente.
Per spingere alla rigenerazione va cambiato anche l’apparato strumentale urbanistico, semplificando le procedure e rivedendo radicalmente il meccanismo di contribuzione delle trasformazioni alla costruzione della città pubblica, atteso che la rigenerazione è di per sé tecnicamente più complessa della costruzione su nuove aree. Superamento della pianificazione gerarchica a tre livelli (regione, provincia, comune) verso un modello a due livelli (comunale e un solo livello di pianificazione di area vasta, a geometria variabile); riconoscimento della rigenerazione quale intervento di pubblico interesse; revisione delle procedure per le bonifiche, operando nella ricerca dell’equilibrio tra la protezione della salute e la fattibilità economica degli interventi; utilizzazione del metodo della cattura del plus valore generato dal cambio d’uso e dalla accessibilità garantita dalle infrastrutture esistenti, sono solo alcune delle possibili piste di azione.
In termini generali non si può non rimarcare ancora una volta lo svilimento della funzione del piano e più ancora del progetto urbano che emerge da questi disegni di legge. Il Piano è un intervento di alta professionalità, che sfugge da definizioni e limiti imposti uniformemente a livello sia nazionale che regionale.

Il Ddl 2039/2014: osservazioni generali
Il Ddl 2039/2014 sul consumo di suolo è l’evoluzione, derivante da uno sforzo di unificazione delle attività delle Commissioni VIII-Ambiente e Territorio e XIII-Agricoltura, di alcune iniziative legislative degli ultimi tre anni: Ddl 3601/2012 del Ministero dell’Agricoltura e Foreste (Ministro Catania); Ddl 129/2013, di iniziativa Realacci e Catania; DdL 2039/2014 di iniziativa governativa.
Lo sforzo è encomiabile, in quanto ogni passo verso la riduzione della complessità è auspicabile e perché l’urgenza del contenimento del consumo di suolo in Italia è evidente, ben prima dell’orizzonte temporale indicato dalla Comunità Europea del “consumo zero” al 2050.
Non si può tuttavia non rimarcare la schizofrenia di un sistema che continua a separare il provvedimento “emergenziale” sul consumo di suolo da quello ordinario di riforma della legge urbanistica nazionale e di chiarificazione (abolizione?) della legiferazione concorrente.
Parimenti è da censurare la velleità di introduzione di nuovi istituti quali i Compendi agricoli neorurali periurbani (introdotti dall’art. 5, che andrebbe completamente cancellato): non v’è bisogno di nuove definizioni per identificare problemi ben noti!
Il nocciolo della questione oscilla tra due poli: come regolamentare il consumo di suolo e come incentivare la rigenerazione urbana. Temi strettamente correlabili, dove l’individuazione di soluzioni operative effettivamente percorribili per l’incentivazione della rigenerazione urbana, possono correttamente supportare le politiche di contenimento dell’uso dei suoli.
Con onestà bisogna tuttavia ammettere che si tratta di due temi complessi, che sfuggono ad ogni tentativo di estrema semplificazione.

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Maurizio Tira

Professore Ordinario di Tecnica e Pianificazione Urbanistica, Presidente del Centro Nazionale Studi Urbanistici (CeNSU-Roma)

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