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Il Museo d'Arti Moderne di Rio de Janeiro

Costruito tra il 1953 e il 1968, il Museo d'Arte Moderna di Rio de Janeiro esplora il rapporto tra la natura, l'arte e la tecnologia strutturale. L’architetto Affonso Reidy ha tratto ispirazione dal luogo, nonché dal complesso funzionale di una galleria d'arte per generare una volumetria strutturalmente espressiva per la costruzione

Costruito tra il 1953 e il 1968, il Museo d'Arte Moderna di Rio de Janeiro esplora il rapporto tra la natura, l'arte e la tecnologia strutturale. L’architetto Affonso Reidy ha tratto ispirazione dal luogo, nonché dal complesso funzionale di una galleria d'arte per generare una volumetria strutturalmente espressiva per la costruzione.


Il Museo d'Arte Moderna si trova in una posizione privilegiata, nel cuore della vivace città di Rio de Janeiro, nel famoso Flamengo Park: un lembo di terra sottratta al mare e bonificata durante il livellamento della collina di Sant’Antonio. Il rapporto dell'edificio con il Flamengo Park, la Baia di Guanabara e le montagne sullo sfondo sono stati presi in considerazione durante la creazione del disegno.
Per evitare di interrompere gli elementi paesaggistici, Reidy ha progettato una forma prevalentemente orizzontale. Egli intendeva proprio questo per accentuare il profilo delle montagne lontane. La principale sala espositiva del palazzo è sollevata dal piano terra e costruita su pilastri in calcestruzzo. Questo permette ai giardini pubblici del Flamengo Park di passare sotto l'edificio e giungere al mare.
Visto che il Museo veniva costruito su terreni bonificati, si è reso necessario un sistema di pali in calcestruzzo come base per la costruzione. La struttura per la sala espositiva è composta da ventotto capriate angolari che l’attraversano per una larghezza di 26 metri. Le capriate sono poste a intervalli di 10 metri lungo i 130 metri della costruzione. Per realizzare elementi strutturali snelli, è stato trovato un sistema per supportare e mantener sospesi sia i pavimenti che il tetto del museo. Infatti mentre le colonne in calcestruzzo sostengono il primo piano, i piani superiori così come il tetto riamngono sospesi essendo agganciati a cinghie di acciaio collegati alle capriate scatolari.
La creazione di questo sistema strutturale assicura che l'area espositiva possa rimanere libera, senzai colonne, rendendo lo spazio particolarmente versatile per il posizionamento dei display. L'assenza di colonne permette alle grandi finestre di estendersi per quasi tutta la lunghezza della sala espositiva. Reidy aveva inteso questo, in quanto consentirebbe alla natura di essere un partecipante allo spettacolo visivo che viene offerto ai visitatori. I livelli superiori sospesi e il tetto creano diverse altezze tra gli 8 e 3,6 metri di spazio espositivo, offrendo così diverse opzioni di volume per la mostra di opere d'arte.
Spostando l’analisi strutturale all'esterno, l'ossatura portante domina la massa simmetrica dell'edificio, fornendo invece uno spazio interno fluido. Il risultato è una forma moderna che comprende il paesaggio, la cultura artistica e la tecnologia del 1950.