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Un albo dei collaudatori e direttori lavori: sì, e non solo

Questa mattina sul Giornale del Sole 24 un bell'articolo di Giorgio Santilli sugli appalti, in cui si riprende un'interessante proposta: la costituzione di un albo dei direttore lavori.

Nell'articolo (leggibile anche su Edilizia e Territorio LINK ) Santilli riprende i titoli principali nel corposo elenco di emendamenti che i relatori del disegno di legge delega per la riscrittura del codice degli appalti (Stefano Esposito, Pd e Marco Pagnoncelli, Fi) presenteranno oggi al nuovo testo base che ha interamente sostituito il provvedimento presentato dal governo.

In merito al citato Albo dei collaudatori e dei direttori lavori (lettera p bis) la qualificazione, riservata a imprese e stazioni appaltanti dal Ddl, deve riguardare anche i responsabili tecnici coinvolti nella realizzazione delle opere, e quindi si dovrà arrivare alla «creazione di un albo nazionale, presso il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, dei soggetti che possono ricoprire rispettivamente i ruoli di responsabile dei lavori, di direttore dei lavori e di collaudatore negli appalti pubblici di lavori aggiudicati con la formula del contraente generale. Soggetti con specifici requisiti di moralità, di competenza e di professionalità

Santilli evidenzia che questo provvedimento sia stato richiesto espressamente dagli ordini professionali nei giorni scorsi e che la nomina dei professionisti nelle procedure di appalto dovrà avvenire «mediante pubblico sorteggio», secondo quanto già previsto per le commissioni giudicatrici.

La migliore firma della nostra editoria tecnica tocca un tema importante per le professioni. Il Italia tra Ingegneri, Architetti e Geometri operano un numero enorme di professionisti, in un sistema estremamente frazionato, composto da una miriade di piccoli studi e partite IVA, accorpati in un genere in una unica grande categoria (professionisti tecnici), o al massimo per titolo di studio generale. Chi scrive è un Ingegnere Chimico, da 20 anni iscritto all'ordine, che potrebbe oggi firmare un progetto di un impianto come di una struttura. Una distorsione che come principale effetto ha avuto la creazione di un mercato delle prestazioni professionali più basato sul prezzo che sulle specializzazioni. Problema cresciuto a dismisura con la stupidagine bersaniana di cancellare le tariffe professionali.

Creare un Albo per DL e Collaudatori. Assolutamente sì, ma con criteri di specializzazione per definiti e facilmente "filtrabili". Perchè il pericolo altrimenti è quello di ripetere il macro errore degli albi dei CTU. In questi Albi la ricerca può essere fatta per nominativo, e non per specializzazione (dato contenuto nella scheda). La conseguenza è che il CTU viene scelto spesso non sulla base della specializzazione e quindi dell'attinenza con il caso da giudicare, ma per il rapporto fiduciario con il giudice.

Per evitare quindi che le strade dell'inferno siano lastricate delle migliori intenzioni sarà necessario definire un sistema di registrazione a questi albi che sia in grado di valutare le competenze dei professionisti, e non solo basarsi sulla data anagrafica di iscrizione all'Ordine, ne si basi sul superamento di inutili esami o la sola frequentazione di corsi dedicati alla materia (che comunque dovrebbero fare parte del pacchetto, almeno per garantire l'aggiornamento normativo). Ancora una volta sarà importante l'esperienza conseguita sul campo.

E per non discriminare i giovani sarà importante prevedere dei meccanismi di affiancamento, anche in coworking, per esempio come si sta facendo nella regione Abruzzo.

Il sistema CERTING messo in atto dal CNI potrà essere un utile riferimento, e in tal senso, si potrebbe arrivare invece che alla creazione di tanti albi per tanti diversi incarichi, a una migliore "catalogazione" delle competenze negli albi attuali, superando la semplice distinzione in ingegneri civili o industriali ... a cui potrebbe fare riferimento anche il nuovo codice degli appalti.

Un'ultima nota. Speriamo che tra le competenze del Direttore dei Lavori vi sia anche la conoscenza del BIM. Un passo in avanti verso la qualità del costruire oltre che alla digitalizzazione delle costruzioni.

 


PS: un elogio anche agli altri redatori dell'analisi del Sole su questo tema: Giuseppe Latour, Mauro Salerno e  Roberto Mangani