Sismica
Data Pubblicazione:

La progettualità nelle costruzioni in zona sismica

La progettualità nelle costruzioni in zona sismica

Premessa
In data 28 novembre 2014 presso il centro conferenze Santa Apollonia in Venezia si è svolto il convegno Biennale dal titolo “Le costruzioni in zona sismica”.
Anche in questa edizione si è cercato di affrontare un tema individuato nel dualismo fra Tradizione ed Innovazione, da un lato la conoscenza di tecniche di restauro/riabilitazione edilizia di natura classica, che hanno dimostrato nel tempo assoluta certezza e dell'altra strumenti informatici sempre più potenti in grado di fornire modellazioni della realtà capaci di aprire nuovi scenari, sia nella progettazione, sia nella gestione dell'intera commessa edilizia.
Quindi l'idea del convegno è esplorare questo dualismo: da un lato la tradizione negli interventi nelle esigenze di restauro, dall'altro gli strumenti informatici come BIM, il futuro per la gestione intelligente di commesse complesse.
Il convegno, come ogni edizione, cerca di entrare sui territori che stanno sviluppando il tema delle costruzioni in zona sismica infatti lo special focus è stato dedicato alla ricostruzione de L'Aquila con un seminario tenuto dall'ing. Barile, dirigente del Provveditorato di Abruzzo Lazio Sardegna.
La chiusura dei lavori si è tenuta con un tavola rotonda in cui tutti i relatori presenti hanno sviscerato in un animato confronto con il pubblico in sala le argomentazione introdotte nelle varie relazioni.
Si può certamente affermare che anche l'edizione 2014 del Convegno sulle costruzioni in zona sismica, che qui successivamente andrò ad analizzare nelle tematiche, ha portato un mattone al confronto sulle tecniche di riabilitazione in zona sismica, cercando di risolvere dubbi che ancora non sono stati completamente sviscerati.

Principi di progettazione per edifici storici soggetti al sisma
Nel caso ci si debba imbattere in un progetto di riabilitazione strutturale di un edificio, il tecnico incaricato cercando di sviluppare l'incarico affidatogli sicuramente dovrà risolvere una serie di domande che guideranno il suo agire ad esempio: quali tecniche di rinforzo posso utilizzare? Come queste tecniche migliorano o peggiorano il comportamento strutturale dell'edificio oggetto d'intervento? Come posso garantire la massima salvaguardia della vita umana?

Tutti questi interrogativi non sono di facile soluzione, ma agendo in un edificio esistente si può cercare di guidare il processo con nozioni che aiutano ad individuare il percorso:

a) Il Conceptual Design: rigidità, tenacità, robustezza - anche sotto eventi eccezionali - durabilità, versatilità, ispezionabilità, manutentabilità , risparmio.

Nell'affrontare un problema di riabilitazione strutturale di un edificio esistente viene fondamentale il metodo d'approccio al problema, molte volte se non sempre, l'idea di progetto è la chiave fondamentale per fornire alla propria committenza un progetto di altissima qualità e migliorare le performance strutturali del complesso.
Sostanzialmente si vuole affermare che, indipendentemente dalla tecnologia utilizzata ci sono nei principi e un approccio su cui il tecnico deve essere in grado di sviluppare la propria idea progettuale, ad esempio viene fondamentale: la ridistribuzione della masse, la distribuzione della rigidezza, il miglioramento della regolarità in pianta ed in altezza e la possibilità di fornire robustezza scatolare all'oggetto.

Molti collassi di edifici sono legati ad una cattiva distribuzione di massa e rigidezza, nell'intervenire su un edificio esistente sia esso in c.a., sia esso in muratura viene significativo analizzare i deficit di distribuzione verticale della rigidezza e di inadeguato comportamento scatolare.
Al fine di prevenire i deficit strutturali già indicati sta nell'intuizione il progettista dovrà trasformare la struttura attraverso ad esempio dei rinforzi localizzati al fine di modificare la rigidezza del complesso e poter ottenere un comportamento dinamico più consono al progetto.
Anche la modalità di variazione delle masse lungo l'altezza dell'edificio è sicuramente indice di un migliore o peggiore performance strutturale.
Molte volte negli edifici vengono ricavati nei piani superiori sottotetti, spazi a deposito magazzino o inserite fatiscenti strutture in c.a. in cui l'armonia fra l'esistente e il nuovo viene meno, cioè la nuova struttura sarà sicuramente progettata in maniera conforme per carichi verticali, ma spesso non viene valutata la variazione di comportamento globale dell'immobile.

Sulla scorta di quanto presentato, in una progettazione viene fondamentale individuare l'andamento verticale delle masse e non concentrare sistemi di masse in maniera scomposta.
Una riserva di sicurezza in caso di sisma è sicuramente fornita dal comportamento scatolare dell'edificio, molte volte gli edifici presentano diaframmi di piano non rigidi, assenza di catene o di sistemi atti a garantire robustezza all'edificio.

Ecco, questi piccoli particolari che si possono definire dei “presidi antisismici” permettono agli edifici di possedere adeguate caratteristiche di “costruzione in zona sismica”.

b) Efficient Construction con materiali e tecnologie eco-compatibili, impiego del riciclo, prefabbricazione, ottimizzazione dei cantieri ed industrializzazione. Consone modalità di servizio al fine di garantire all’opera un esercizio

c) Consistent Use al fine di garantire all'opera un esercizio sicuro, compatibile con i vincoli esistenti

Gli edifici esistenti presentano costantemente una serie di patologie che portano ad una risposta sismica inadeguata e scomposta, molte volte i collassi che la struttura manifesta sono dovuti a collegamenti locali assolutamente inadeguati.

PER CONTINUARE LA LETTURA SCARICA L'ARTICOLO INTEGRALE

Sismica

Tutti gli articoli pubblicati da Ingenio nell’ambito della sismologia e dell’ingegneria sismica.

Scopri di più