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INNOVAZIONE: senza i professionisti solo chiacchiere

Articolo pubblicato: 11/05/2015
 
Il Paese deve ripartire, ma per farlo ha bisogno di innovazione. Ma l’innovazione per essere vera, per non essere fine a se stessa o addirittura disruptiva, deve coinvolgere i professionisti.
Ma se i professionisti vogliono essere un elemento chiave dell’innovazione devono cambiare il loro ruolo nella società e il loro modo di porsi. È una catena causa - effetto che nasce leggendo alcuni brani: 

Quest’ultimo è un saggio che abbiamo pubblicato su INGENIO. Silvano Tagliagambe affronta il tema dell’innovazione con un nuovo approccio, mettendo inderogabilmente al centro di essa l’uomo. Perché il processo che porta all’innovazione è oggi profondamente cambiato, e a differenza dal passato trova la sua “componente costruttiva nella generazione dal basso”. Ma purtroppo viviamo in un Paese caratterizzato “dalla presenza di una cultura filosofica che disconosce il valore culturale della tecnologia e delle professioni tecniche e tende ad addossare alla tecnica la responsabilità di quello che viene presentato come il più potente e rovinoso del meccanismi dell’errare.” Un saggio utile, quasi necessario, per noi professionisti che nell’innovazione possiamo trovare forse l’unica soluzione a una crisi radicale, che non ha solo limitato i nostri fatturati, ma ha posto per la prima volta in dubbio la solidità del nostro futuro.
 
Quindi ? Quindi se il Paese vuole cambiare, ha bisogno di noi professionisti, ma noi professionisti per poter cambiare il paese dobbiamo “forse cambiare" per primi.