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Il settore dell’acciaio: quale futuro?

Una domanda che troverà senza dubbio risposta nel prossimo congresso CTA giunto alla XXV edizione. Ne parliamo con il Prof. Raffaele Landolfo, past president CTA e presidente ECCS.

A due anni dalla precedente edizione, il prossimo ottobre si terranno le XXV Giornate Italiane della Costruzione in Acciaio. Cosa porterà in più al settore questo nuovo appuntamento?
L’ultimo Congresso CTA, che si è svolto a Torino nell’ottobre 2013, ha riscosso un notevole successo e larga partecipazione grazie alle intense sinergia e integrazione tra il mondo accademico, quello industriale ed quello dei progettisti, che da sempre caratterizza il Collegio dei Tecnici dell’Acciaio, un associazione culturale nella quale la coesistenza e compartecipazione di queste tre componenti è prevista addirittura da statuto. In linea con il passato anche la prossima edizione, che si terrà a Salerno il prossimo ottobre, sarà caratterizzata dal proficuo scambio di esperienza tra le tre anime del CTA che ha determinato e determinerà rilevanti ricadute nello studio, nella progettazione e nella realizzazione delle costruzioni metalliche. In particolare, in questa edizione il CTA si rivolge direttamente al mondo dei professionisti attraverso l’organizzazione di una sessione speciale a carattere formativo sui principali temi della progettazione di strutture di acciaio (progettazione in zona sismica, verifica di sicurezza in caso d’incendio, esecuzione delle strutture in acciaio, metodi di analisi dei sistemi intelaiati secondo gli approcci europeo ed americano), che garantirà il conseguimento di 8 CFP di aggiornamento professionale.
 

Nella passata edizione lei era alla presidenza del CTA, successivamente è stato eletto alla presidenza dell'ECCS - la Convenzione Europea della Costruzione Metallica, ruoli molto importanti che le hanno consentito e le consentono di avere una visione molto ampia del settore. Le chiedo quindi quale sarà secondo lei il futuro di questo comparto?
La Convenzione Europea della Costruzione Metallica (ECCS) è anch’essa da sempre caratterizzata dalla forte sinergia tra mondo industriale e mondo accademico e non è quindi la prima volta - né sarà l’ultima - che un docente universitario ne assume la presidenza. Ciò detto, mi preme sottolineare che la mia nomina di presidente, oltre ad essere per me motivo di grande orgoglio e di soddisfazione personale, è stato anche il riconoscimento del ruolo importante che l’Italia ha svolto e svolge all’interno dell’ECCS, sia nelle attività di promozione, sia in quelle relative alle diverse commissioni tecniche. Non va, infatti, dimenticato che una delle “mission” più importanti dell’ECCS è supportare ben dieci Technical Committees sulle principali tematiche inerenti la progettazione e la realizzazione delle strutture metalliche e che tali commissioni costituiscono, a mio giudizio, il vero valore aggiunto di questa Federazione, anche in considerazione del grande contributo che esse danno allo sviluppo delle normative europee nel settore.
Per quanto riguarda il futuro del comparto, devo dire che in questi anni abbiamo rilevato che il mercato europeo delle costruzioni di acciaio si è fortemente indirizzato sia sul piano della concorrenza aziendale che su quello della conoscenza e ricerca scientifica per favorire l’innovazione sia tecnologica che progettuale. Tuttavia, devo altresì sottolineare che persiste una carenza di integrazione sul piano normativo, che limita la competitività e le possibilità di applicazione tra i professionisti e i progettisti che operano nel settore della carpenteria metallica. Pertanto, credo fortemente nella necessità di indirizzare gli sforzi nell’immediato futuro sul piano dell'armonizzazione normativa e della divulgazione e formazione professionale. Parlare di armonizzazione in un contesto di mercato comune come quello europeo è fondamentale in quanto garantisce trasparenza e parità di condizioni sul piano della concorrenza. Proprio in questo ambito, sono convinto che le federazioni di settore possono svolgere un ruolo primario e che le stesse devono farsi promotrici di una sempre maggiore richiesta di armonizzazione. In un’ottica di globalizzazione del mercato, infatti, solo avere un quadro normativo armonizzato può garantire l'efficienza e la trasparenza della competizione, a vantaggio della qualità del prodotto finale.
Parlando nell’ambito di mia competenza, che è quello della progettazione, ritengo che le strategie da seguire per rilanciare il settore siano riassumibili in un concetto: PROGETTAZIONE INTEGRATA E MULTIPRESTAZIONALE. Il progredire della conoscenza e della tecnologia, ha trasformato sempre di più le costruzioni in “sistemi complessi “ che devono assicurare elevati livelli prestazionali in termini di sicurezza, efficienza energetica, durabilità, impatto ambientale etc.; solo una progettazione realmente basata sull’integrazione delle competenze può garantire il soddisfacimento ottimale di tali requisiti e, in particolare, con riferimento all’intero ciclo di vita di una costruzione. Progettazione Integrata è, quindi, la parola chiave del futuro, l'unica strategia per garantire l’ottimizzazione del risultato finale; un risultato che oggi si lega indissolubilmente al concetto di sostenibilità delle costruzioni. Una progettazione di questo tipo è oggi possibile grazie anche alla disponibilità di strumenti innovativi e software evoluti, che si basano sulla metodologia del Building Information Modelling. Infatti, solo grazie a strumenti di questo tipo è possibile gestire tutte le fasi di una costruzione, ossia progetto, realizzazione e manutenzione, in maniera integrata, mediante informazioni perfettamente interscambiabili tra i vari operatori e garantendo al contempo elevati standard qualitativi.
In buona sostanza quindi ritengo che, una progettazione integrata e multiprestazionale, basata sul concetto di ciclo di vita e che utilizzi metodi e strumenti “BIM oriented” possa costituire davvero una delle direttrici strategiche sulle quali rilanciare il settore delle costruzioni in Italia e in Europa.

Quali le differenze tra l'Italia e l'Europa?
Parlare di differenze tra l’Italia e l’Europa è piuttosto complesso, perché l’Italia è già parte dell’Europa la quale come sistema sovrannazionale definisce linee guida e regolamenti condivisi tra i paesi membri. Mi sento di poter dire che, fino ad oggi, non possiamo parlare di un sistema Europa ed un sistema Italia, ma di differenze tra i vari stati membri. In generale, la realtà italiana presenta una certa frammentazione nel settore produttivo ed in quello associativo che a volte ha frenato un proficuo scambio di esperienza e conoscenza tra il mondo dell'industria, della ricerca e delle professioni. Un assetto simile è riscontrabile in molti stati europei. Pertanto, globalmente, direi che la realtà europea non è molto differente da quella italiana, in quanto presenta anch’essa alcuni elementi di frammentazione che dovranno essere ridotti a vantaggio di tutti gli operatori.
 

Molti i temi del convegno: dalla sismica, alle strutture composite, al fuoco, ai collegamenti, all'interazione col vetro, agli edifici alti e molti altri ancora. Qual è il campo in cui a suo giudizio sono stati fatti passi da gigante nel campo della sperimentazione e della ricerca? Può farci qualche esempio?
La ricerca scientifica nel settore delle strutture di acciaio è da sempre molto attiva e vivace. Tra i campi di maggiore interesse è indubbio che uno dei temi più investigati sia quello legato alle ricerca di soluzioni sempre più efficienti ed efficaci nella progettazione delle strutture di acciaio in zona sismica. Molteplici sono, infatti, gli studi e le ricerche in corso su questa tematica, finalizzate sostanzialmente a migliorare e/o ottimizzare soluzioni tipologiche di tipo tradizionale (strutture a telaio, con controventi concentrici , con controventi eccentrici, etc), oppure al concepimento di soluzioni tecniche sempre più innovative. In tale ambito, vorrei porre l’accento su due temi che ritengo particolarmente interessanti e sui quali sono fortemente impegnato sia dal punto di vista professionale che scientifico, essendo coinvolto, tra l’altro, in due importanti progetti di ricerca internazionali.
Il primo è quello è quello delle costruzioni leggere “ a secco” che utilizzano membrature in acciaio piegate a freddo (cold-formed). Questo tipo di costruzioni, infatti, si prestano particolarmente ad essere progettate in accordo all’approccio multi-prestazionale precedentemente descritto e presentano pertanto grandi potenzialità, anche grazie alle loro caratteristiche intrinseche di leggerezza e semplicità.
Il secondo è quello della pre-qualificazione sismica dei collegamenti nelle strutture di acciaio, un tema che può avere importanti ricadute nel campo della progettazione delle strutture di acciaio, soprattutto in considerazione delle notevoli difficoltà che solitamente i progettisti incontrano nel calcolo di questi elementi. L’idea è, infatti, quella di pre-qualificare sperimentalmente le più comuni tipologie di nodi utilizzati nelle strutture metalliche in modo tale che, per tali nodi, il progettista possa conoscere esattamente, e preventivamente, i parametri che caratterizzano la loro risposta meccanica in termini di resistenza e deformabilità, senza ricorrere a complicate analisi numeriche e/o costose indagini sperimentali.