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Edifici a energia quasi zero: NZEB

L'ing. Corrado interviene alla Prima Giornata Nazionale dell'Energia sul tema degli edifici a energia quasi zero (NZEB)

Il Prof. Ing. Vincenzo Corrado, Professore associato del Politecnico di Torino e membro del Gruppo di Lavoro Energia CNI, è intervenuto alla Prima Giornata Nazionale dell’Energia, parlando del concetto di NZEB. Dalla fine del 2020 gli edifici a energia quasi zero (NZEB – Nearly Zero Energy Building) diventeranno obbligatori in caso di nuova costruzione; tale obbligo sarà anticipato di due anni per gli edifici pubblici.

“Il settore pubblico dovrebbe essere di esempio per il privato” afferma Corrado. In particolare, sarebbe opportuno riqualificare gli edifici esistenti, trasformandoli in edifici NZEB. Il tema NZEB è importante soprattutto per la riqualificazione dell’esistente.”

Corrado spiega che il concetto di NZEB viene comunque inquadrato nel concetto di ottimo energetico in funzione dei costi: tutte le prestazioni energetiche obbligatorie devono corrispondere alla convenienza economica della loro messa in atto. Si punta così al conseguimento di un equilibrio del mercato tra investimenti e risparmi energetici.
Per definizione della direttiva europea, l’edificio NZEB è un “edificio ad altissima prestazione energetica il cui fabbisogno è nullo o quasi nullo e coperto per una parte significativa da energia prodotta mediante fonti rinnovabili, in loco o nelle vicinanze”.

La legge 90, che rivede e aggiorna il decreto 192/2005, riprende la stessa definizione. L’EPBD Recast chiede di valutare l’ottimizzazione energetica ed economica in fase di costruzione degli edifici, considerando anche cogenerazione e teleriscaldamento, in particolare se alimentati da fonti di energia rinnovabili. Il confronto tra le energie consegnate all’edificio (“delivered”) e le energie da esso esportate definirà la prestazione energetica di questo tipo di edifici.
Corrado riferisce che l’edificio NZEB non può essere definito solo sulla base di un indicatore (ad esempio l’energia primaria), ma che occorre prevedere una pluralità di indicatori che tengano conto di una serie di elementi. I principali requisiti che in Italia vengono considerati per definire l’NZEB saranno il fabbisogno di energia utile del fabbricato, il consumo di energia primaria totale e quello di energia primaria non rinnovabile. Tra gli elementi che rendono l’edificio di qualità ci sono anche gli elementi di architettura bioclimatica ed il comfort indoor. Il calcolo della prestazione energetica viene effettuato facendo un confronto con un edificio di riferimento, uguale dal punto di vista architettonico e geometrico, ma avente caratteristiche dell’involucro e degli impianti definiti dalla legge. L’impianto dell’edificio di riferimento non ha efficienza univoca, ma dipende dal tipo di impianto: si adatta all’impianto presente nell’edificio di progetto.

Corrado fa presente che negli ultimi anni ci sono una pluralità di progetti europei, reperibili in Internet, sul tema degli NZEB. In questi progetti, parlando di tecnologia, è fondamentale integrare involucro opaco e trasparente, impianti efficienti con recupero termico e soluzioni a bassa temperatura, fonti rinnovabili di energia. Nel tempo, diventerà obbligatorio progettare edifici NZEB, con integrazione di varie figure professionali. Da questo punto di vista, la modellazione dettagliata e dinamica multidisciplinare sarà utile. Nei prossimi 5 anni i corsi di formazione si sposteranno sempre più verso queste tematiche, insegnando progettazione integrata sostenibile e puntando sul lavoro in team di progettisti dalle competenze trasversali.

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