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La figura dell’ingegnere - energy manager per la progettazione di smart cities e smart grids

L'intervento dell'ing. Capezzuto, vicepresidente Ordine Ingegneri di Bari, sull'importanza della figura dell'energy manager nella progettazione delle smart cities

L’Ing. Pasquale Capezzuto, Vicepresidente dell’Ordine Ingegneri di Bari e membro del Gruppo di Lavoro sull’Energia del CNI, è intervenuto alla Prima Giornata Nazionale dell’Energia di Roma, per parlare della rilevanza della figura dell’ingegnere nella progettazione di “città intelligenti” per migliorare la qualità della vita, ed in particolare dell’”energy manager”.
Per raggiungere gli obiettivi di efficienza energetica imposti dall’Unione Europea per il 2050 è indispensabile chiedersi se l’Italia dispone di risorse professionali per occuparsene. “Occorre andare verso una decarbonizzazione intelligente, che riesca a selezionare tecnologie innovative ed interventi utili” dice Capezzuto.
Un’attività diagnostica ed economico – finanziaria degli interventi da effettuare deve essere effettuata da figure competenti. Le città devono e dovranno infatti gestire una vera e propria transizione energetica e la riduzione degli impatti delle attività umane sul territorio. Molte città italiane sono ad oggi virtuose in questo, grazie anche a un rapporto privilegiato con l’Unione europea, ma spesso non attraverso le Regioni. Molte città in Italia sono virtuose, ma altre non lo sono. Gli enti locali hanno una grande responsabilità: quella di gestire il loro ruolo con intelligenza, pianificando e regolando iniziative come il Patto dei Sindaci o la diffusione di Smart Cities.
La figura dell’energy manager può diventare di cruciale importanza. L’energy manager deve gestire la politica energetica degli enti locali e controllare la qualità del patrimonio edilizio locale dal punto di vista energetico. E’ una figura che compare già nel decreto 10/91 ma in alcuni enti locali non è ancora stato identificato. Questo professionista può e deve andare incontro a nuovi modelli di gestione urbana, come quello delle “smart cities and communities”. La “città intelligente” dovrebbe appunto cercare di utilizzare tecnologie intelligenti per migliorare lo stile di vita e la qualità della vita dei nostri cittadini. Da interventi puntuali occorre parlare di “distretti intelligenti” e “città intelligenti”. Smart grids e comunità energetiche sono realtà del futuro, ma sono ostacolate da un sistema normativo ancora troppo rigido e lacunoso.
L’energy manager può essere progettista della “città intelligente”. Questo parte, naturalmente, anche da una diagnostica del patrimonio edilizio esistente. Anche per edifici a energia zero occorre concepire progetti complessi con mix di tecnologie. L’ingegnere risulta essere un professionista idoneo per questi compiti, in quanto qualificato con formazione di alto livello, nel rispetto di codici di condotta. L’Unione Europea richiede professionisti: un professionista ingegnere, abilitato, possiede queste caratteristiche.

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