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Ri-Efficienza Energetica: innesti sul costruito di sistemi consapevoli

Nuove forme di stratificazione sociale, di precarietà economica e di coscienza tecnologica indirizzano, con sguardi differenti e puntuali, ad un intervento di valorizzazione del patrimonio edilizio esistente e ad un rapporto necessariamente consapevole e sensibile con il territorio metropolitano e con il paesaggio. Il contributo culturale delle ricerche degli ultimi anni è stato avviato sia da parte delle amministrazioni ed istituzioni pubbliche, nazionali ed internazionali, sia da parte delle iniziative private, fondazioni, università, associazioni e collettivi (Enablers).

Gli intenti comuni sono di sensibilizzazione sui temi legati alla conoscenza e mappatura del territorio e dei suoi manufatti in abbandono o che hanno perso il loro significato originario, di valorizzazione capillare del tessuto urbano e del suo aggiornamento in termini prestazionali, energetici, funzionali ed identitari.
Sempre più imprescindibile è ormai un dialogo tra engineering e architettura che sostanzi, in un'unica visione, adeguamenti strutturali, performance energetiche, comfort e benessere della città per una ridefinizione dei contenuti progettuali architettonici che si manifesti attraverso un nuovo linguaggio figurativo e compositivo in grado di rispecchiare con efficacia e flessibilità il mutamento complessivo del sociale.
Si proiettano scenari futuri per un progetto multidisciplinare della città, del paesaggio, attraverso strategie dirette e puntuali fatte di innesti (retrofit), di interventi di tecnologia simbiotica (parassitaria o mutualistica?), che, con attenzione mirata, siano in grado di riattivare e ridefinire, insieme ad un processo di ottimizzazione energetica ed a rendimenti consapevoli, nuove e controllate dinamiche urbane.



Figura1. Committenza: Città di Santpedor /Fotografie: Jordi Surroca/ ex convento di Sant Francesc/2006

 

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