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Circolare & Digitale

Il Building Information Modeling (BIM), inteso come metodologia, non è niente altro che una grande metafora che riflette l'anelito di trasformare, di ripensare, in profondità il Settore delle Costruzioni, agendo sulle determinanti della Cultura Industriale nell'Era della Economia Digitale.

Il Building Information Modeling (BIM), inteso come metodologia, non è niente altro che una grande metafora che riflette l'anelito di trasformare, di ripensare, in profondità il Settore delle Costruzioni, agendo sulle determinanti della Cultura Industriale nell'Era della Economia Digitale.

Si tratta, in effetti, di un ambizioso disegno di ridefinizione processuale, organizzativa, contrattuale e finanziaria, impostata su tecnologie abilitanti che, in realtà, riguardano l'intero spettro della Digitalizzazione e di cui il BIM costituisce solo la porta di accesso: si veda la gamma che intercorre tra Mixed Reality e Additive Manufacturing.
Si tratta di un progetto che ha radici antiche e che oggi si ripresenta sotto le vesti, ad esempio, della Mass Customization.
Esso, soprattutto, si alimenta della cosiddetta Servitization of the Built Assets, vale a dire, del riposizionamento del Settore Edilizio e Infrastrutturale all'interno del Paradigma della Connessione, dell'Internet of Buildings, Infrastructures and Grids.
In altre parole, aumenta la valenza politica, sociale ed economica del Comparto delle Costruzioni, a condizione che esso accetti una dilatazione, in cui gli Operatori Tradizionali si integrino con ICT Company, Public Utility e Financial Arranger nella Smart Land.
Innanzi a questa svolta epocale, che concerne i diversi continenti, con punte avanzate negli Stati Uniti e a Singapore, sta, tuttavia, almeno in Europa, non certo solo in Italia, un tessuto della Domanda e dell'Offerta estremamente frazionato, a cui corrisponde una mentalità conservativa tendenzialmente aliena a questi scenari.
È per questa ragione che molti Governi dei Membri Stati dell'Unione Europea e segnatamente quelli Britannico, Francese, Spagnolo e Tedesco, hanno scelto di creare una forte sollecitazione in tale direzione verso il Mercato Domestico e hanno proposto una prospettiva di ineluttabilità del fenomeno e della tendenza.
Così non è stato, invece, in Italia, poiché la legittima preoccupazione per i fenomeni corruttivi, certamente decisivi per la correttezza e per l'efficienza delle transazioni, ha indotto, più o meno volontariamente, a seguire una impostazione tesa a esaltare la Separazione anziché l'Integrazione, la Contrapposizione in luogo della Collaborazione: i temi della limitazione del General Contracting e dell'Appalto Integrato ne sono cartina da tornasole.
D'altra parte, la specificità italiana, influenzata dall'elevato tasso di criminalità organizzata, è stato apertamente assunta come legittimazione e spiegazione della interpretazione locale della legislazione comunitaria, cosicché se di ritardo si deve discutere, esso potrebbe intenzionalmente non coincidere con arretratezza.
A ciò si potrebbe aggiungere che la via alla Ripresa sembra essere, talvolta, connessa a una dimensione puramente quantitativa degli Investimenti e della Fiscalità (non sempre: talora la selettività appare).
In ogni caso, la crescita della Microimprenditorialità, differente dalla Piccola e dalla Media Imprenditorialità, appare, senza dubbio, un elemento ostativo per una Riconfigurazione dei Mercati Europei e di quello Comunitario, poiché essa non può agire in termini di Conoscenza e di Rischio, non ne possiede le economie di scala e di scopo.
È evidente, ad esempio, che la politica fiscale di supporto alla Riqualificazione (Energetica e Riabilitativa) ha consentito virtuosamente di contenere la contrazione del Mercato e ha favorito il gettito per l'Erario, ma non ha funzionato come Politica Industriale nel senso di favorire processi aggregativi e integrativi.
La questione fondamentale verte, pertanto, sulle Identità, sui Ruoli, sulle Responsabilità e sugli Asseti delle diverse Rappresentanze che, non per nulla, cercano, laddove lo facciano, di aderire al Cambiamento sottolineandone gli aspetti legati alla Continuità, così come fanno i Governi evidenziando il carattere incrementale dell'Innovazione di Processo.
Sennonché così non è, tanto che, nel Regno Unito, se la Digital Built Britain appare disruptive, lo stesso Level of BIM Maturity 2 pone in discussione il quadro legale e contrattuale.
Il tema da porre in discussione è, perciò, se la correlazione tra Economia Circolare ed Economia Digitale sia realmente inevitabile e, soprattutto, quali siano i sistemi di convenienza che la rendano possibile.
D'altronde, il destino della questione si gioca lungo il filo che collega Struttura di Committenza e Catena di Fornitura.