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BIM: il punto di vista del libero professionista

BIM: il punto di vista del libero professionista

E' già da diversi anni, oramai quasi nove, che operiamo in studio con metodo BIM e di questi anni ne possiamo tracciare un bilancio, sicuramente positivo... ma non indolore.

Premetto che la nostra struttura è uno studio professionale “tipicamente italiano”, 2 - 4 persone, spesso compagni di corso divenuti colleghi o soci e alcuni collaboratori a rotazione, studio comunque sensibile all'innovazione tecnologica e al cambiamento, (fintanto che ce lo si può permettere....). Qui si esercita ancora in maniera artigianale e a tutto tondo la professione, che si interfaccia quotidianamente con l'esperienza di cantiere, la vera palestra di ogni professionista.
Alla buona e fattibile esecuzione è indirizzata tutta la nostra progettazione; la verifica di quanto progettato con quanto si andrà a realizzare (una volta proposto e approvato dalla committenza) passa attraverso una attenta progettazione che non ha mai tralasciato (anche in tempi non BIM) l'attenta verifica del lavoro con le altre attività e figure professionali che si interfacciavano con la progettazione e con il cantiere... (strutture, impianti meccanici, impianti elettrici).
Il processo BIM, forse non sapendo bene cos'era, già comunque faceva parte del nostro DNA e nel comune fare professione.
L'avvento del BIM lo accolsi e lo introdussi personalmente con grande interesse, considerandolo finalmente uno strumento coerente che aiutava a controllare le diverse fasi e aspetti della progettazione e a diminuire l'errore.
Anche al CAD dobbiamo molto, per la sua velocità di rappresentazione ma non certo alle contraddizioni e agli errori che spesso si portava dietro, un po’ per distrazione (anche dei collaboratori ma in primis nostra, per il mancato e accurato controllo) e un po’ per fretta, fattori che in cantiere puntualmente emergevano.
La fatica più grossa nel metabolizzare il metodo di lavoro BIM è stata forse quella di togliersi di dosso le impostazioni e il modo di lavorare del CAD bidimensionale e tridimensionale, ma compreso l’effettivo valore del metodo ci si è col tempo adattati, quasi in tutto... anche se rimangono sempre latenti dei perché, che hanno comunque risvolti e ricadute sulla attività professionale.

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