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Il Padiglione Vietnam tra bamboo e acciaio: qualche peculiarità della struttura

Alcuni approfondimenti sull'architettura del Padiglione Vietnam a Expo Milano 2015

IL PADIGLIONE

Concept architettonico

I principali elementi richiamati nel padiglione sono il bamboo ed il loto. Il loto è simbolo di purezza ed ottimismo, il bamboo è un materiale molto utilizzato per costruire in Vietnam. Il padiglione si trova al centro di uno specchio d’acqua e presenta numerose superfici vetrate, che creano connessione tra interno ed esterno. La vasca d’acqua esterna è profonda circa 15 cm ed è interrotta da alcuni passaggi pedonali. Il padiglione presenta una superficie di 887 mq e si dispone su due livelli, per un’altezza complessiva di 12 m. Le piante utilizzate sono del tipo Acer campestre, carpinus betulus, betula alba, lagestroemia, per un totale di 45 alberi; si tratta di essenze sempreverdi, che richiedono poca manutenzione. Nel padiglione trovano sistemazione uno spazio espositivo, uno spazio per esibizioni, area per la vendita di prodotti locali, bar, uffici e depositi.

Struttura

La struttura del padiglione è realizzata in acciaio, su platea in calcestruzzo armato. I pilastri sono rivestiti in canne di bamboo di lunghezza 5-6 m e diametro circa 50 mm, sovrastati da piantumazioni. Il bamboo utilizzato è naturale, ma sottoposto a trattamento di affumicatura secondo la tradizione vietnamita, per preservare il legno eliminandone i parassiti.

Peculiarità della struttura

Le strutture principali fuori terra sono realizzate interamente in carpenteria metallica. L’impalcato di primo piano è realizzato in lamiera grecata con un getto di completamento in c.a., per uno spessore totale pari a 120mm, ed è sorretto da un impalcato in travi metalliche di varia dimensione. Sul perimetro è presente un profilo UPN300, che assolve anche la funzione di sostegno della facciata vetrata. Lungo il filo curvilineo del foro interno, che delimita la zona a doppia altezza corre un profilo sagomato in piatti saldati, con funzione di sostegno della lamiera e anche di ferma getto. L’impalcato di secondo piano è realizzato con pannelli metallici coibentati, sostenuti da un graticcio di travi principali e secondarie e posati con una pendenza che consente la raccolta delle acque meteoriche lungo i lati maggiori dell’edificio.

L’intera struttura è controventata nei confronti delle azioni orizzontali per mezzo di sistemi a croce di Sant’Andrea disposti lungo le facciate esterne, con l’impalcato di piano primo che garantisce un comportamento rigido nel suo piano data la presenza del getto in c.a. e quello di piano secondo, che necessita, al contrario, di un sistema controventante orizzontale, realizzato con piatti metallici disposti a croce di Sant’Andrea. L’accessibilità del piano primo è garantita da due scale metalliche e da un ascensore disposto all’interno di un castelletto, anch’esso metallico.

Data l’entità dei pesi gravanti in fondazione, si è ritenuto opportuno limitare al massimo le operazioni di scavo, prevedendo una fondazione estesa poco profonda, che consente di ridurre notevolmente i tassi di sollecitazione del terreno; si è così realizzata una platea in cemento armato, di spessore pari a 250mm, estesa su tutta l’area oggetto dell’intervento, per assolvere anche al compito di fondo vasca per la piscina esterna.
In corrispondenza degli scarichi maggiori, dati dalle colonne dell’edificio ed in particolare da quelle facenti parte dei sistemi di controventamento, si prevedono ringrossi della fondazione, di dimensioni in pianta pari a 1500mm x 1500mm e spessore aggiuntivo di 250mm rispetto alla platea.
Nelle sagome delle colonne metalliche e all’interno dei getti della platea sono state realizzate le predisposizioni impiantistiche per lo smaltimento delle acque meteoriche.

 

Destino del padiglione a fine ciclo

Le regole generali per la realizzazione delle Esposizioni Universali prevedono la dismissione delle opere temporanee e la restituzione del Sito integro al termine delle manifestazioni. I Partecipanti sono inoltre chiamati a progettare e realizzare edifici temporanei e sostenibili, nell’ottica di una progettazione orientata ai criteri di basso impatto ambientale e di attenzione al ciclo di vita dei materiali e dei componenti. In questa ottica il Padiglione del Vietnam è del tutto coerente con tale principio, essendo un’opera temporanea le cui scelte progettuali e tecnologiche sono state orientate verso una razionalizzazione dei processi costruttivi, nell’ambito di una strategia volta a dare nuova vita agli elementi che costituiranno gli edifici, al fine di massimizzare il riuso sia dei materiali (con smaltimento differenziato) sia dei sistemi componenti, destinati ad altre realizzazioni.

“Contrattualmente è prevista la demolizione… Vista la metodologia costruttiva adottata stiamo studiando soluzioni diverse che possano permetterne un eventuale riutilizzo” riferiscono l’ing. Nicola Malatesta, socio di BMS Progetti e il dott. Toni Nigro, direttore Business Line Real Estate di Proger.

Rapporto tra professionisti

Per la realizzazione Proger e BMS Progetti hanno coordinato un team di operai vietnamiti, specializzati nella lavorazione del bamboo, riuscendo a terminare i lavori in anticipo sui tempi previsti: il Padiglione del Vietnam è stato uno dei primi a essere completato.

“Il progetto in sé non prevedeva sulla carta interferenze particolari, a parte quelle dovute alle tempistiche estremamente serrate sia in termini progettuali, sia realizzativi. In funzione di questo aspetto, che rappresentava sicuramente la criticità maggiore ed oggettiva, abbiamo scelto di avere, fin dai primissimi momenti, un gruppo di lavoro “molto compatto”, con una consolidata abitudine nello sviluppo integrato e coordinato del progetto e nell'interazione continua con l'impresa, in modo da garantire idealmente una perfetta continuità tra le due fasi. Sempre in relazione alle tempistiche ridottissime, è stato anche adottato, ove necessario, un approccio tipo “fast track”, progetto/costruisco, in particolare quando abbiamo dovuto inglobare nel ns gruppo di lavoro i tecnici Vietnamiti, appositamente arrivati in Italia per montare tutta la parte in Bamboo, elemento caratterizzante del padiglione.”

(N. Malatesta, - T. Nigro)

Strumenti di calcolo e integrazione architettura - impianti

“Sono stati adottati gli strumenti di calcolo che normalmente utilizziamo per lo sviluppo di ogni progettazione (Midas e Sap200 per le analisi strutturali, Edilclima per la parte energetica, Autocad 2d e 3d per gli elaborati grafici, Sketchup e Adobe Photoshop per i rendering, Vision STR per i computi, ecc.). L'interazione tra le diverse discipline progettuali, compresa la componente strutturale, è avvenuta, come già accennato in precedenza, utilizzando procedure assimilate da anni e profondamente consolidate all'interno del gruppo di progetto, con riunioni di coordinamento e scambi di documentazione con commenti chiari e sintetici, facilitati dalla conoscenza reciproca tra le diverse figure impegnate in termini operativi.”

(N. Malatesta, - T. Nigro)

SCHEDA TECNICA

DESIGN ARCHITECT: Vo Trong Nghia Architects
ENGINEERING: Proger s.p.a., BMS Progetti
GENERAL CONTRACTOR: Proger s.p.a.
COLLABORATORI: Takashi Niwa, Raffaello Rosselli, Marek Obtulovi, Nguyen Viet Hung, Dau Nhat Quang, Hoang Quoc Bao, Program Manager: Dott. Toni F. Nigro; Progettista e Direzione Lavori: Ing. Nicola Malatesta, Gabriele Weisz; Design Team: Paul David Blackmore, Andrea Cappello, Zomraude C. Chalouhi, Barbara Di Paolo, Federica Forgetta, Mauro Marelli, Luca Stefanutti, Paola Vaglio, Elio Zofrea; Construction Team: Michele Arena, Luca Stefanutti; Coordinatore In Fase Di Progettazione: Massimiliano Arena
COMMITTENTE: Vietnam Exhibition Fair Center One Member Company Limited
DATI DIMENSIONALI: superficie lotto 887 mq, superficie padiglione 540 mq su due piani
CRONOLOGIA: Progetto: luglio 2014; Costruzione: ottobre 2014-aprile 2015; Apertura: 1 maggio 2015

Visita il sito http://www.expo2015.org/en/participants/countries/vietnam