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Sistemi Urbani ad Emissioni quasi Zero: il progetto CABEE

Il progetto CABEE consiste in un modello per riqualificare i sistemi urbani esistenti, rendendoli “ad emissioni quasi zero”.

Un modello per rendere le città ad emissioni “quasi zero”
 
Molti sono i progetti di ricerca europei che lasciano in eredità proposte e spunti da sviluppare nella pratica operativa, al fine di rendere più sostenibili le nostre città.
Tra questi, deve essere ricordato il Progetto Europeo CABEE (Capitalizing Alpine Building Evaluation Experiences), svoltosi nel periodo 2012-2015, che si prefiggeva di capitalizzare diverse esperienze di ricerca.
Uno degli esiti più interessanti del progetto CABEE consiste in un modello per riqualificare i sistemi urbani esistenti, rendendoli “ad emissioni quasi zero”.
Il modello USnZE (Urban System nearly Zero Emission, Sistema Urbano a Emissioni Quasi Zero) è la soluzione innovativa ed originale per affrontare in modo integrato e sistematico l’efficienza energetica e la riduzione delle emissioni su scala territoriale locale (livello Edificio/Quartiere). Il Modello intende affiancare ad interventi volti alla riduzione del fabbisogno energetico degli edifici esistenti, le tecnologie della generazione distribuita, basata principalmente sull’uso delle fonti rinnovabili, intese come soluzione ottimale in una nuova visione del sistema energetico, che include alcuni concetti emergenti nel settore impiantistico, come il Distretto Energetico, i Sistemi Integrati di produzione e distribuzione locale di energia elettrica, calore e freddo, e le Smart Grids.

Il modello, sviluppato dalla Provincia di Alessandria, uno dei partner del progetto, è stato concretamente testato su una serie di edifici di proprietà pubblica, ed ha fornito interessanti risultati. 

DESCRIZIONE DEL MODELLO SISTEMA URBANO A EMISSIONI QUASI ZERO

Il modello USnZE (Urban System nearly Zero Emission, Sistema Urbano a Emissioni Quasi Zero) è la soluzione innovativa ed originale per affrontare in modo integrato e sistematico l’efficienza energetica e la riduzione delle emissioni su scala territoriale locale (livello Edificio/Quartiere). Il Modello intende affiancare ad interventi volti alla riduzione del fabbisogno energetico degli edifici esistenti, le tecnologie della generazione distribuita, basata principalmente sull’uso delle fonti rinnovabili, intese come soluzione ottimale in una nuova visione del sistema energetico, che include alcuni concetti emergenti nel settore impiantistico, come il Distretto Energetico, i Sistemi Integrati di produzione e distribuzione locale di energia elettrica, calore e freddo, e le Smart Grids.
Il modello, applicato al parco edilizio delle città italiane ed europee, vecchio e energeticamente inefficiente, è volto ad intervenire a livello sistemico su sistemi urbani a bassa e media densità. Questa è la caratteristica tipica delle città in Europa (se si eccettuano le grandi metropoli) ed è particolarmente accentuata in Italia.
Il modello risponde ad esigenze nate dal contesto energetico europeo, nel quale si prevede il graduale passaggio da un sistema altamente centralizzato di produzione dell’energia, ad un sistema combinato tra produzione centralizzata e produzione locale, con contestuale riduzione delle emissioni in ambiente.
In Italia, il modello risulta altamente adatto al contesto energetico nazionale, in quanto gli obiettivi di efficienza energetica e di riduzione delle emissioni per cui si è impegnata l'Italia, necessitano per essere raggiunti di un miglioramento radicale dell'efficienza degli edifici esistenti, considerati non più come un oggetto isolato ma come elementi intrinsecamente connessi in ambito urbano, anche dal punto di vista energetico ed ambientale. Solo intervenendo con una riduzione dei fabbisogni e delle emissioni a scala urbana, con un ricorso diffuso alla generazione distribuita e alle fonti energetiche rinnovabili, e con un sistema di controllo intelligente, che correli fabbisogni e produzione, si potranno sviluppare programmi di intervento efficaci ed efficienti in termini economici, energetici ed ambientali.
L’utilizzo del modello ha l’obiettivo di realizzare impianti in corrispondenza della domanda energetica (bilancio energetico locale) e di implementare la produzione energetica con il rinnovabile, attraverso mini reti “intelligenti” integrabili con le reti principali (TLR cittadino, Rete Elettrica Nazionale, etc.).
Il modello garantisce così una riduzione delle emissioni in ambiente, effettuando un bilancio a scala urbana.
L’approccio agli interventi di riqualificazione su scala urbana rende possibile industrializzare i produttori energetici per eliminare la frammentazione della generazione garantendo sistemi di produzione a livello di quartiere, giungendo a realizzare delle smart grid per la generazione urbana diffusa.
Il modello, se applicato, consente:
 
1. Una forte riduzione dei fabbisogni energetici di edifici costituenti un cluster omogeneo di elementi urbani;
2. Un sensibile miglioramento della qualità ambientale degli spazi urbani
3. Una forte riduzione dell'inquinamento, grazie al ricorso a FER;
4. Una massimizzazione dell'efficacia delle risorse economiche mobilitate per i processi di riqualificazione, sfruttando il principio di scala e le sinergie possibili tra i vari interventi.
 
ALL'INTERNO DELL'ARTICOLO INTEGRALE LA DESCRIZIONE DETTAGLAITA DELL'APPLICAZIONE DEL MODELLO