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Se non sei GREEN sei out

PARLARE DI GREEN BUILDING IN ITALIA OGGI SEMBRA SCONTATO, QUASI FOSSE UNO STANDARD. IL GREEN BULDING PERÒ NON E’ ANCORA UNO STANDARD, PERCHÉ NON HA AVUTO ANCORA IL TEMPO DI DIVENTARLO.

Toccato (speriamo) il fondo della crisi economica ed immobiliare, è ora necessario riprendere senza indugio il percorso iniziato e puntare sul green building per rinnovare buone prassi e standard di mercato nel macro-settore delle costruzioni.

PARLARE DI GREEN BUILDING IN ITALIA OGGI SEMBRA SCONTATO, QUASI FOSSE UNO STANDARD. IL GREEN BULDING PERÒ NON E’ ANCORA UNO STANDARD, PERCHÉ NON HA AVUTO ANCORA IL TEMPO DI DIVENTARLO.

Sono passati più di otto anni da quando venne costituito il GREEN BUILDING COUNCIL ITALIA, nato con la missione dichiarata di trasformare il settore delle costruzioni nel nostro Paese anche importando – adattandole al contesto nazionale- le migliori prassi internazionali. Destino ha voluto che la storia del GBC si sia scontrata pressoché subito con la più feroce crisi economica dal dopoguerra e con il correlato scoppio della altrettanto dolorosa crisi immobiliare, con la quale stiamo tuttora facendo i conti. Una crisi che ha coinvolto tutti gli stakeholders di quel processo – la conversione al green del sistema- che si proponeva di rappresentare una vera e propria rivoluzione copernicana del settore della progettazione e della costruzione in Italia e che si è scaricata sull’intera filiera.

Oggi, a distanza di otto anni, parlare di Green Building appare cosa scontata, quasi fosse uno standard consolidato sia nel settore delle nuove costruzioni, che in quello della riqualificazione. In realtà il fenomeno Green Building, per quanto sia stato ampiamente dibattuto e veicolato, non è mai diventato – nei fatti- quel fenomeno di massa che ci si attendeva. Il Green Building non è passato di moda semplicemente perché non ha avuto neppure il tempo per diventarlo.
La crisi si è portata via anche un po’ di entusiasmo e di visione, ma l’approccio che fu alla base dell’idea di costituire GBC Italia non è venuto meno, così come non sono cambiati i punti di partenza, le evidenze empiriche, del mercato nazionale. In realtà ciò che è successo è che si è bloccato il processo di definizione di una nuova consapevolezza nei protagonisti del sistema delle costruzioni: enti regolatori, progettisti, imprese, produttori di materiali, società di servizi. Occorre dunque ripartire daccapo, ma forti di un bagaglio di esperienze, di cose fatte, di know how e di visione maturate in questi anni e quindi con la possibilità, finalmente, di celebrare un “new deal” del costruire sostenibile in Italia. L’auspicio è che la crisi, ed il tempo trascorso, abbiano scalfito resistenze, inerzie, dubbi, incertezze e scetticismo indossati da molti operatori e decision maker nella prima fase del percorso, mentre – progressivamente- l’ecosistema venutosi a strutturare intorno a GBC si adoperava, in mezzo a non poche difficoltà - per rendere il mercato progressivamente pronto ad operare secondo nuovi paradigmi.
La rivoluzione introdotta da GBC Italia attraverso l’introduzione dei rating systems di derivazione americana in Italia (LEED) non riguarda infatti solo aspetti tecnici o elementi di dettaglio del progettare o del costruire, ma si riferisce al mutato approccio ed all’inserimento del diaframma della sostenibilità come codifica integrata al processo di progettazione-costruzione. Ciò che GBC Italia ha proposto è la trasformazione di un mercato, guardando alle best practices internazionali ed adattandole al mercato nazionale; e trasformare un mercato significa creare opportunità, sviluppo, lavoro.
Tale circostanza assume concreta evidenza nelle figure professionali che LEED e gli altri rating systems propongono come necessarie o addirittura come obbligatorie quali commissioning authorities, specialisti in modellazione energetica e Accreditated Professionals (AP). I tecnici della sostenibilità in edilizia, non esistevano prima della fondazione di GBC Italia e dell’introduzione del sistema LEED in Italia; oggi sono circa 200 in tutta Italia ed alcuni di essi sono “nativi sostenibili”, cioè sono diventati professionisti della sostenibilità come prima scelta lavorativa dopo il percorso di studi. Dal punto di vista sociologico il professionista accreditato LEED è giovane, molto spesso donna, laureato (soprattutto in discipline tecniche): un risultato, questo, indiretto rispetto agli obiettivi del progetto-GBC ma tutt’altro che trascurabile sia nelle dimensioni assolute (se riportate anche al contesto), che in quelle relative, cioè del settore allargato della progettazione e costruzione che certo non ha potuto brillare per crescita ed inclusività di genere o generazionale in questi anni così difficili.



Accreditamenti professionali LEED

GBC Italia si presenta a questo re-start-up del mercato del green building in Italia con un movimento ancora vitale, fatto da una base consolidata di circa 400 soci (in linea con gli altri GBC europei), con un ricco book di rating system a matrice LEED (LEED v4) e interna (GBC Home, GBC Quartieri, GBC Historic Building) strutturato con il contributo dei quasi 150 componenti dei comitati interni, con più di 300 edifici certificati o registrati per il percorso di certificazione LEED, e con un crescente riconoscimento sia in ambito nazionale, che su scala internazionale. GBC Italia ha profuso su più livelli (centrali e territoriali, politici e tecnici) la propria attività di advocacy, promuovendo la cd deep renovation sostenibile del patrimonio edilizio esistente, vera sfida dei prossimi anni ed organizzando la prima edizione di GreenBuild Euromed, fiera-evento internazionale del costruire sostenibile, realizzata a Verona lo scorso novembre con l’endorsment di USGBC.



Crescita dei progetti LEED in Italia nel corso degli anni

La famiglia di protocolli LEED-GBC

PERCHÉ NON REALIZZARE UN EDIFICIO SOSTENIBILE?
QUESTA DOVREBBE ESSERE LA DOMANDA DI PROGETTISTI E COMMITTENTI INFORMATI.
NON PIÙ “PERCHÉ SÌ?” MA FINALMENTE “PERCHÉ NO?”.


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Edo Grassi

Amministratore Unico, LEEDme - Strategie srl, membro del Consiglio d’Indirizzo di Green Building Council Italia

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