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Presentato al BAUMA GOPrint3D: il nuovo modo di stampare le case in 3d in calcestruzzo

a tecnologia CONPrint3D è rivolta alla produzione e stampa in 3d di strutture in cemento armato su larga scala utilizzando bracci robotici appositamente controllati e un terminale che da la forma al getto di calcestruzzo.

Con inCONCRETO ci stiamo occupando sempre più spesso di stampa 3D in calcestruzzo, anche perchè il numero di soluzioni proposte per arrivare a costruire una casa con un processo altamente industrializzato sta crescendo in modo impressionante, avvicinandoci quindi al momento in cui sarà possibile proporle sul mercato reale.

Lo sforzo dei centri di ricerca sta coinvolgendo pian piano non solo i costruttori di macchine, ma anche i produttori di leganti e additivi, e questa sinergia sta dando frutti fino a pochi mesi fa inimmaginabili.

Fa parte di questa categoria il lavoro svolto da un gruppo di ricerca dell’Università di Dresda, denominato CONPrint3D, che prevede una  tecnologia che potrebbe consentire la stampa 3d del calcestruzzo su larga scala e molto efficiente.

Il progetto, che è stato recentemente presentato al Bauma 2016, la fiera leader per le macchine da costruzione di Monaco di Baviera ha vinto il premio Bauma Innovazione nella categoria della Pubblica Istruzione. Sviluppato da un team di ingegneri della TU Dresden guidati dal professor Günter Kunze, la tecnologia CONPrint3D è rivolta alla produzione e stampa in 3d di  strutture in cemento armato su larga scala utilizzando bracci robotici appositamente controllati e un terminale che da la forma al getto di calcestruzzo.


Una soluzione che potrebbe consentire di rendere l'uso del Calcestruzzo, meno costoso, riducendo l'onere dei ponteggi e delle casseforme che sono attualmente necessarie per garantire la forma desiderata.

CONPrint3D è stato progettato per essere in grado di applicarsi direttamente in cantiere senza casseforme supplementari tramite l'uso di una speciale miscela di calcestruzzo a presa rapida, che viene posta in opera da uno speciale "estrusore" in grado di “guidare con precisione geometrica la posa in un un sistema robotizzato su larga scala.”

Una delle novità più interessanti di questa tecnoIogia è che la componente meccanica, ovvero i bracci meccanici robotizzati di CONPrint3D,  sono basati su macchine convenzionalmente già utilizzate come le pompe per calcestruzzo.

Naturalmente, la tecnologia è ancora nelle sue fasi iniziali, anche se gli istituti stanno lavorando insieme per sviluppare ulteriormente il sistema 3D   fino ad arrivare ad un metodo di costruzione praticabile.

CONPrint3D è stato finanziato nel 2014 con l’iniziativa di ricerca Zukunft Bau dall’Istituto federale per l’Edilizia Urbana e Regionale della Ricerca (BBSR) e finora ha ricevuto oltre 600.000 euro per lo sviluppo della tecnologia.