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Trasformazioni urbane: alcune esperienze nell’Italia che cambia

Trasformazioni urbane: alcuni esempi da urbanpromo

Cuore di Urbanpromo, la manifestazione organizzata dall’Istituto Nazionale di Urbanistica e da Urbit, è la trasformazione.
 
Esperienze significative e di scala diversa, disponibili nella gallery multimediale di www.urbanpromo.it, sono quelle presentate dal Comune di Bologna e da InvestiRE.
 
In uno scenario negli ultimi anni profondamente mutato a causa della crisi economica e ambientale, Bologna ha ridisegnato i propri obiettivi di trasformazione urbana: un aumento della vivibilità e della qualità degli spazi urbani e un’attenzione particolare alla sostenibilità ambientale, senza produrre nuovo consumo di suolo vergine. La traduzione di questi obiettivi in azioni ha determinato un significativo investimento di attenzione e risorse nella rigenerazione del patrimonio edilizio esistente, sia in termini energetici che di sicurezza strutturale, nel recupero di luoghi dismessi e in interventi urbanistici più piccoli, rapidi e occasionali in grado di valorizzare il capitale fisso della città.
 
 
Un enorme potenziale di trasformazione urbana è oggi rappresentato dal ripensamento di aree ex industriali o militari che prenderanno nuove forme per nuovi usi (es. Staveco, Tecnopolo): un insieme di interventi molto complesso che richiede nuovi strumenti finanziari, nuovi modi di attivare risorse e competenze e una ridefinizione del sistema di rappresentanza per il governo del territorio. Un orientamento strategico verso la rigenerazione urbana non può infatti che basarsi su strumenti di pianificazione diversi rispetto a quelli del passato: piani e programmi in grado, da un lato, di restituire la complessità della cornice strategica e, dall’altro, di agevolare azioni concrete e percepibili. In quest’ottica sono nati, ad esempio, il POC qualificazione diffusa, il POC rigenerazione patrimoni pubblici il Paese per l’energia sostenibile e BlueAp per l’adattamento ai cambiamenti climatici.
 
Quale primario operatore indipendente del risparmio gestito specializzato nella valorizzazione di portafogli immobiliari in differenti settori di mercato, InvestiRE ha intrapreso importanti interventi di restauro e risanamento conservativo di immobili storici da destinare al social housing. I più rilevanti sono gli interventi di Vivo al Venti in via Milano 20 a Torino e di Palazzo Sgariglia in Corso Mazzini 81 ad Ascoli Piceno.
 
Il primo immobile è inserito all’interno del portafoglio del Fondo Abitare Sostenibile Piemonte e consiste in un edificio storico della prima metà del secolo XVIII caratterizzato da soffitti a cassettoni e decorazioni di notevole pregio.
 
 
Attraverso un processo di risanamento conservativo accordato con la Soprintendenza dei Beni Culturali della Città di Torino, è stato riportato alla luce un edificio che ospita oggi appartamenti e unità commerciali. Il progetto infatti offre appartamenti in locazione e in vendita a canoni sociali e prevede inoltre la realizzazione di spazi comuni che rendono più vivibile lo porzione residenziale, offrendo agli abitanti la possibilità di conoscersi, interagire e auto-organizzarsi.
 
 

Nel caso di Palazzo Sgariglia, inserito nel portafoglio del Fondo HS Italia Centrale, si consta di un noto palazzo cinquecentesco ubicato in pieno centro ad Ascoli Piceno, sottoposto ad un intervento di recupero conservativo terminato a maggio del 2015. Il palazzo è oggi una residenza che offre a famiglie e studenti 24 alloggi a canone calmierato, nonché un polo di iniziative in pieno centro, che attrae gli abitanti della città attraverso attività, spazi commerciali e di aggregazione.