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La norma UNI 10200: cosa cambia nella nuova versione del 2016

La norma UNI 10200: cosa cambia nella nuova versione del 2016

La norma UNI 10200 stabilisce i criteri di ripartizione delle spese di climatizzazione invernale, climatizzazione estiva ed acqua calda sanitaria (ACS) in edifici di tipo condominiale, provvisti o meno di dispositivi per la contabilizzazione (diretta o indiretta) dell’energia termica utile, distinguendo i consumi volontari delle singole unità immobiliari da tutti gli altri consumi.
Vengono definiti i metodi per la ripartizione delle spese in proporzione ai prelievi effettivamente registrati, così da incentivare la razionalizzazione dei consumi ed il contenimento degli sprechi, pur salvaguardando il comfort abitativo. In particolare, sono esplicitati i criteri di ripartizione della cosiddetta componente involontaria, dovuta alle dispersioni dell’impianto.
La norma si applica agli impianti termici centralizzati di climatizzazione invernale, climatizzazione estiva ed acqua calda sanitaria (provvisti o meno di dispostivi di contabilizzazione, caratterizzati da generatori singoli o multipli, alimentati da uno o più vettori energetici ed asserviti ad uno o più servizi), agli impianti di ventilazione centralizzati (dedicati alla sola movimentazione dell’aria, ad aria primaria o a tutt’aria) ed ai supercondomini (provvisti o meno di contatori di fornitura condominiali in ingresso ai singoli fabbricati).
La versione in vigore della norma UNI 10200:2015 è stata sottoposta ad un processo di revisione per mezzo di un’inchiesta pubblica il cui termine è scaduto il 13.06.2016.
Importanti le novità che paiono prefigurarsi nella bozza in inchiesta pubblica.
Rispetto alla vecchia versione, è stato integralmente accettato quanto richiesto dal CNI lo scorso 06.05.2015 riguardo la correzione di alcuni errori formali, la corretta applicazione del coefficiente kinv e l’allineamento della simbologia con quella delle UNI/TS 11300, che continuano ad essere “norme strumentali” per l’esecuzione dei calcoli.
Viene inoltre proposta una differenziazione tra edifici ad occupazione continua e/o piena, ed edifici con occupazione saltuaria e/o scarsamente abitati. Tuttavia, la metodologia proposta nella bozza è ancora embrionale, e resta pertanto ancora aperta la discussione sul come trattare le cosiddette “seconde case”.

CONTABILIZZAZIONE DIRETTA ED INDIRETTA
Gli impianti termici centralizzati si suddividono in primo luogo in:

1. impianti provvisti di termoregolazione, per il prelievo volontario di energia termica utile da parte dei singoli utenti;
2. impianti sprovvisti di termoregolazione.

La contabilizzazione diretta dell’energia termica utile, basata sull’utilizzo di dispositivi atti alla misura del consumo volontario, è applicabile solo agli impianti termici centralizzati a distribuzione orizzontale dotati di termoregolazione.
La contabilizzazione diretta dell’energia termica utile prevede l’installazione, all’ingresso della derivazione dell’impianto termico di distribuzione verso ciascuna unità immobiliare, di un contatore di calore, conforme alla UNI EN 1434 (parti da 1 a 6), che misura i consumi volontari attraverso i dispositivi di termoregolazione.
Tutti gli impianti con contabilizzazione diretta dell’energia termica prevedono l’utilizzo di uno o più termostati ambiente o in alternativa, per gli impianti dotati di radiatori, di valvole termostatiche, che regolano la temperatura ambiente nelle singole zone termiche.

La contabilizzazione indiretta dell’energia termica utile è utilizzabile qualora non sia prevista dal progetto la contabilizzazione diretta, con adeguata motivazione, e sia presente la termoregolazione. La contabilizzazione indiretta, basata su dispositivi conformi alla UNI EN 834 (ripartitori), alla UNI 11388 o alla UNI 9019, è applicabile ad impianti termici centralizzati dotati di termoregolazione sia a distribuzione orizzontale sia a distribuzione verticale.

La ripartizione delle spese di climatizzazione invernale, climatizzazione estiva ed acqua calda sanitaria si fonda su alcuni punti fondamentali riguardanti la composizione del consumo, la composizione della spesa, la valorizzazione del consumo ed i criteri di ripartizione, validi indipendentemente dalla tipologia di servizio ed impianto. I principi di base della ripartizione delle spese sono sintetizzati in Figura 1.



Figura 1 – Principi di ripartizione delle spese di climatizzazione invernale, climatizzazione estiva ed acqua calda sanitaria.

L’energia termica utile o consumo totale comprende sia i contributi dei singoli generatori (QX,gen,out) sia il contributo dell’impianto solare termico, ove presente (QX,sol,out).
Il consumo totale (QX,tot), è composto dal consumo volontario (QX,vol), dovuto ai prelievi dei singoli utenti, e dal consumo involontario (QX,inv), dovuto alle dispersioni della rete di distribuzione (intese come dispersione totali, sia recuperate sia non recuperate).
La spesa totale del condominio (SX,tot) è composta da una componente energetica (SX,e), dovuta all’acquisto dei vettori energetici per la produzione di energia, ed una spesa gestionale (SX,g), dovuta alla conduzione e manutenzione ordinaria dell’impianto ed alla gestione del servizio di contabilizzazione. La spesa energetica, a sua volta, è composta da: una spesa per consumo volontario (SX,vol) ed una spesa per consumo involontario (SX,inv).
La spesa per consumo volontario costituisce la cosiddetta quota “a consumo” (SX,c). La somma delle componenti dovute al consumo involontario ed agli oneri gestionali costituisce invece la cosiddetta quota “fissa” o “per potenza termica impegnata” (SX,p). In caso di totale assenza di contabilizzazione, la quota fissa coincide con la spesa totale.