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Posa dei laterizi: la tecnica, per esterni e interni, su strato rigido

La posa rigida di un pavimento in laterizio consiste nel posizionare manualmente i singoli manufatti su di un letto di malta, o di colla, di spessore costante (strato di allettamento), eseguendo successivamente l’intasatura dei giunti con boiacca, malta molto liquida, malta a cocciopesto o sigillanti preconfezionati.

La posa rigida di un pavimento in laterizio consiste nel posizionare manualmente i singoli manufatti su di un letto di malta, o di colla, di spessore costante (strato di allettamento), eseguendo successivamente l’intasatura dei giunti con boiacca, malta molto liquida, malta a cocciopesto o sigillanti preconfezionati.

Con la posa rigida, i mattoni da pavimento e le pianelle in cotto sono resi solidali al supporto, attraverso lo strato di allettamento, in maniera irreversibile.
La posa a malta necessita di un letto con uno spessore mediamente compreso tra i 30 e i 40 mm; la posa a colla necessita di un letto di spessore variabile da 2÷5 mm (adesivi in strato “sottile”) fino a 10÷ 15 mm (adesivi in strato “spesso”) in funzione dello spessore degli elementi da posare.
A parità di condizioni ambientali, una pavimentazione posata a malta asciuga più lentamente rispetto ad una eseguita a colla; questa differenza si riflette fatalmente sui tempi di attesa che intercorro no tra l’ultimazione della posa e l’esecuzione del trattamento in opera.

Nella posa a correre, le pianelle di cotto estruso di formato quadrato vanno sempre posate accostando le facce di taglio dei manufatti

Relativa mente ai manufatti, occorre specificare che le pianelle di cotto estruse, che giungono in cantiere accoppiate (“spaccatelle”) oppure già separate, nel caso di formato quadrato, nelle trame a correre devono essere posate sempre nel verso del taglio.

La posa a malta

La malta viene generalmente preparata in cantiere, ma sono disponibili in commercio malte predosate a cui basta aggiungere l’acqua necessaria per l’impasto.
Gli inerti devono essere caratterizzati da una curva granulometrica ampia ed assortita, in modo da garantire una buona compattazione della malta rispetto all’unità di volume; non devono contenere tenori apprezzabili di frazione fine argillosa e di sostanze organiche.
Per quanto riguarda i leganti da utilizzare per la composizione delle malte, si può osservare che quelle a base cementizia sono caratterizzate da elevate prestazioni e maggiori ritiri in fase di maturazione rispetto ad una malta di calce idraulica o bastarda. In particolare, esse presentano un rapido sviluppo alle resistenze meccaniche e hanno una buona durabilità; sono adatte ad ambienti sottoposti a carichi di esercizio gravosi e hanno una bassa porosità.
Le malte di calce idraulica, da parte loro, grazie alla loro elasticità, hanno una particolare attitudine ad assorbire le piccole deformazioni dovute agli sbalzi termici e alla flessibilità dei supporti.
Le malte bastarde sono formate tipicamente, per la parte legante, da una miscela di cemento e calce idraulica allo scopo di combinarne e sfruttarne le rispettive qualità.

Nella pratica, in ambiente interno i manufatti laterizi sono solitamente posati a malta bastarda; in ambiente esterno si ricorre, invece, alla malta cementizia miscelando, in funzione della tecnica di posa e della severità delle condizioni d’esercizio, 150÷250 kg di cemento R325 per metro cubo di sabbia.
La posa su letto di malta può impiegarsi tanto per i mattoni e i sestini che per le pianelle di cotto; in particolare, è indicata per quei manufatti a stampo (fatti a mano o “tipo mano”) caratterizzati da più sensibili irregolarità geometriche.

La posa su letto di malta può essere eseguita secondo due tecniche:

  1. “a spolvero”;
  2. “a muratura”.

La tecnica a spolvero consiste nel formare uno strato di malta di spessore costante sulla superficie da pavimentare; la malta, avente una consistenza tipo “sabbia umida”, sarà battuta e livellata con il regolo, in modo da ottenere una superficie perfettamente piana.
Il dosaggio di cemento sarà intorno ai 150 kg per metro cubo di sabbia.
Questa dovrà avere, preferibilmente, la seguente granulometria: frazione grossolana (4÷6 mm) pari al 40- 60% dell’unità di volume; frazione media (3÷4 mm) pari al 25÷45% del volume e quella fine (0÷3 mm) pari al 20÷25% del volume; per favorire l’adesione, la superficie deve essere preventivamente umidificata. Dopo aver steso e livellato lo strato di malta, e dopo averlo inumidito con acqua spruzzata con pennellessa da pittore o nebulizzata, si procede allo spargimento di polvere di cemento sulla superficie di posa.

Pavimento in sestini: posa con tecnica "a spolvero"


Successivamente, si passa alla posa del pavimento. I manufatti in laterizio caratterizzati da elevata porosità (quali, ad esempio, quelli formati a stampo) andranno preventivamente bagnati con acqua pulita, preferibilmente per immersione totale, con l’accortezza di eliminare l’acqua superficiale in eccesso mediante spugne o stracci umidi.
Una volta posti sul letto di malta, i manufatti vengono battuti singolarmente utilizzando preferibilmente martelli con testa in gomma o in materiale plastico. Questa operazione serve ad assestare e far aderire i manufatti al supporto e ad ottenere la massima complanarità con gli elementi adiacenti.

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