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Sistemi di mitigazione del rischio sismico: l’esperienza anti-sismica in Giappone

Il Giappone è una delle nazioni più frequentemente colpite dai terremoti, per questo siamo all’avanguardia nella ricerca sismica. L’intenzione di questa breve relazione è quella di illustrare i punti di vista del Giappone sulle tecnologie di resistenza sismica, tra le quali si citano brevemente i meccanismi quake-resistant, base-isolation, vibration-damping, introducendo inoltre l’argomento dell’adeguamento sismico delle strutture esistenti.
In questi campi le abilità dei progettisti giapponesi sono aggiornate agli ultimi standard e le nostre conoscenze sono messe a disposizione dell’edilizia grazie alle più innovative e efficienti tecnologie.

ABSTRACT
Il Giappone è una delle nazioni più frequentemente colpite dai terremoti, per questo siamo all’avanguardia nella ricerca sismica. L’intenzione di questa breve relazione è quella di illustrare i punti di vista del Giappone sulle tecnologie di resistenza sismica, tra le quali si citano brevemente i meccanismi quake-resistant, base-isolation, vibration-damping, introducendo inoltre l’argomento dell’adeguamento sismico delle strutture esistenti.
In questi campi le abilità dei progettisti giapponesi sono aggiornate agli ultimi standard e le nostre conoscenze sono messe a disposizione dell’edilizia grazie alle più innovative e efficienti tecnologie.

INTRODUZIONE ALLA NORMATIVA ANTISISMICA GIAPPONESE
In Giappone, dopo la revisione della normativa antisismica avvenuta nel 1981, le norme di progettazione sono divenute più restrittive. La normativa antisismica in vigore impone che tutte le costruzioni debbano essere in grado di sopportare vibrazioni sismiche di scala 6 o maggiore (rif.: Il riferimento JMA Seismic Intensity scale).
Questo nuovo codice anti-sismico è stato pensato per evitare l’insorgenza di danni alla struttura dell’edificio durante un terremoto di media intensità e per evitare il crollo dell’edificio in presenza di un terremoto di forte intensità - il quale potrebbe causare il decesso di molte vite umane a causa della totale o parziale rottura degli elementi portanti della struttura.
Gli edifici progettati nel 1981 o successivamente (che osservano dunque i nuovi criteri di resistenza sismica) sono in grado di non collassare persino in presenza di danni quali rotture di colonne/travi, e rigonfiamenti o ritiri del calcestruzzo.

Una ricerca fatta nel 2015 sostiene che il 45% delle costruzioni costruite precedentemente al 1981 rispetta i criteri anti-sismici attuali. Il restante 55% è stato progettato seguendo standard antisismici obsoleti. La maggior parte degli edifici che sono crollati o hanno subito danni durante il Grande Terremoto Hanshin-Awaji sono stati progettati seguendo criteri antisismici non adeguati agli standard odierni.
Dall’indagine svolta si è dedotto che il grande terremoto avvenuto ad Hanshin-Awaji nel 1995 ha causato notevoli danni agli edifici costruiti antecedentemente al 1981, mentre gli edifici costruiti con i nuovi criteri anti-sismici hanno ben resistito, subendo lievi danneggiamenti.
Oggi i proprietari degli edifici sono dunque invitati ad eseguire la diagnosi e l’adeguamento sismico dei propri edifici (rif.: Il riferimento Performance-Based Seismic Design Code for Buildings in Japan).

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