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Il “mercato” delle professioni …visto da vari punti di vista

La dura realtà che i professionisti tecnici si trovano ad affrontare ogni giorno.

La dura realtà che i professionisti tecnici si trovano ad affrontare ogni giorno.
Cosa possono fare i professionisti onesti per sopravvivere in questo mercato senza regole?
 
Il Committente C deve farsi fare una prestazione professionale da un ingegnere (ad esempio un rinnovo di un certificato di prevenzione incendi) e chiede delle offerte:
 
  • l’ingegnere A fa i suoi conti per bene, è coscienzioso e farà in modo diligente il suo lavoro. Offre al committente C una parcella di €. 2000
  • L'ingegnere B1 viene a sapere dell'offerta di A, ma contrariamente a lui oltre alla compilazione dei moduli non ha la minima intenzione di fare altro. Morale offre al committente C una parcella scontata di €. 1.800
  • L'ingegnere B2, non si preoccupa minimamente di quello che deve fare, pensa solo ai moduli da compilare e non ha la minima intenzione di fare altro. Morale offre al committente C una parcella di €. 400
 
Quando parlo con l' “uomo della strada” mi dice che non è possibile che esistano queste differenze, in realtà noi ci abbiamo a che fare spesso se non tutti i giorni!
 
La verità è una sola ma ha molte facce come un diamante. (Gandhi)
 
Qual è la verità di C?: A è un ladro, B1 è caro, ma mi ha fatto lo sconto, B2 è bravo e onesto. (tanto quando C ha in mano il pezzo di carta è a posto!)
 
Qual è la verità di B1?: A è scemo, B2 è un idiota, solo io sono furbo, perchè tanto chi vuoi che controlli.
 
Qual è la verità di B2?:A se lo può permettere affari suoi, B1 è un idiota e io sono furbo, perchè tanto chi vuoi che controlli.
 
Qual è la verità dell'AGCM (autorità garante della concorrenza e del mercato)?: tutto regolare, viva la concorrenza. Altri devono controllare se la prestazione è stata fatta almeno con i requisiti deontologici.
 
Qual è la verità degli Ordini e dei Collegi di disciplina?: un chiaro esempio di concorrenza sleale e di violazione delle Leggi. B1 e B2 sarebbero passibili di sanzioni deontologiche, anche pesanti, (spiegherò poi il sarebbero), ma praticamente non possiamo fare niente.
 
Qual è la mia verità ? : B1 e B2 non hanno adempiuto al loro mandato di servire con onestà e coscienza C venendo meno anche al loro incarico di pubblico servizio ; entrambi hanno fatto del male a se stessi, perchè rischiano di pagare anche pesantemente. Ma B2 ha commesso dell'altro e ben più grave, nell’immediato, nei confronti degli altri colleghi; cioè ha falsato il mercato e quindi oltre ad aver danneggiato A ha danneggiato anche se stesso, perchè difficilmente riuscirà ad alzare in seguito il valore della prestazione.
 
Non esiste concorrenza: o A e B1 cambiano mestiere o anche A dovrà fare come gli altri, anche se per B1 sarà facile adattarsi.
Questa è la realtà che i professionisti tecnici affrontano oggi. E’ inutile girarsi tanto attorno, il mercato da tempo è oramai un mercato come tutti gli altri (anche peggio, perché almeno qualche correttivo da altre parti viene affrontato). Pertanto è ovvio che la responsabilità se va bene o male è in capo tutta all’AGCM. Anche gli Ordini hanno la loro parte, ma considerato che l’AGCM interviene con bordate pesanti preferiscono lasciar perdere. Anche l’attività che si faceva una volta negli Ordini di descrivere una prestazione corretta (si badi bene anche senza corrispettivi) non viene più effettuata, perché in caso di sanzioni dell’AGCM (ovvero fino al 10% delle quote di adesione, versate) queste si rifletterebbero sugli iscritti. Anche i Ministeri vigilanti tacciono.
Veniamo al “sarebbero”, vuol dire che non si può punire qualcuno per una prestazione a basso prezzo, perché significherebbe, stabilendo un livello minimo, reiterare le tariffe. Per cui vuol anche dire che se il pubblico servizio viene reso male si interverrà a posteriori in caso di sinistro. Cioè gli Ordini hanno perso anche quella che sarebbe la loro prerogativa primaria istituzionale, cioè il controllo della qualità della prestazione. E’ impensabile controllare tutte le prestazioni dei professionisti e , comunque, un controllo a campione sarebbe atto sospetto di discriminazione.
 
Quest'estate ho inviato all'AGCM un esposto relativo ad un bando di un Comune che avviava una selezione per un servizio altamente qualificato (stava crollando una sede municipale) a compenso zero.
 
Per i servizi d'ingegneria non mi sembrava ci fosse ancora una legislazione simile alla vendita sottocosto. L'AGCM, che ringrazio veramente per la tempestività e correttezza, mi ha risposto che secondo lei non c'era alcun motivo di intervenire in quanto non integrano alcuna delle ipotesi di illecito concorrenziale previste dalla disciplina Nazionale e Comunitaria, nè i presupposti per un intervento di natura segnalatoria.
 
Orbene, chi ha partecipato, non voglio pensare per secondi fini, non solo lo ha fatto a costo zero, ma ci ha speso sopra, perchè comunque alla fine dovrà pagare materiali di consumo, la bolletta dell'energia elettrica, i costi di viaggio etc. Cioè è una persona che non lavora per vivere, ma vive, pagando, per lavorare.
Ciò detto, io non sono uomo di Legge cioè un praticone, ma che direbbe il personale dell'AGCM se proponessimo che dal prossimo mese non venga più corrisposto lo stipendio? Attenzione, siamo anche buoni, perchè almeno lo Stato paga i materiali di consumo, la bolletta dell'energia elettrica, l'eventuale trasferta etc.
Mi attendo la ovvia risposta; non si può, perchè c'è il contratto dei dipendenti dello Stato e ci sono, anche se scaduto, le intese sindacali.
Vero, ma anche noi avevamo qualcosa di simile e ci è stato tolto. Non si chiamavano così, le chiamavano tariffe, imposte o almeno indicative, non dai professionisti, ma dallo Stato. Per di più ce le hanno tolte dicendo una vergognosa menzogna e cioè che oramai le avevamo solo noi. Dal documento CESE 2014 apprendiamo che in non pochi Paesi dell'Unione Europea esistono ancora!
 
Concludendo con discorsi ben più seri, lo Stato fa bene a corrispondere lo stipendio ai dipendenti dell’AGCM, perchè la funzione da loro espletata è importantissima, ma dovrebbe, parimenti, fare qualche cosa per permettere ai professionisti onesti di fare il loro lavoro. Non che tutti quelli che fanno prezzi bassi siano disonesti, ma, credetemi, quando a fine mese o a fine anno si arriva a chiudere i conti ci sono sempre dei buonissimi motivi, anche per gli onesti, per fare le cose male.

D’altronde non lo dico io, ma lo ha anche detto il Presidente dell’AGCM avv. Pitruzzella: “bisogna evitare la proletarizzazione delle professioni”. Ebbene chi tirerà fuori i conigli dal cilindro?