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Quanto è importante trattare correttamente i pavimenti in laterizio?

La ‘sensibilità’ del laterizio alle azioni esterne dipende fondamentalmente dalla sua caratteristica di essere materiale poroso a “tutta massa”, privo, cioè, di strati protettivi, quali le smaltature, che mirano, sostanzialmente, a nascondere substrati meno nobili. Così, oltre ad un progetto competente e ad una condotta accurata e responsabile da parte del posatore e di tutti gli altri operatori che intervengono nella loro esecuzione, un ’ulteriore fase di lavorazione: il trattamento.

Il laterizio è, per sua natura, un materiale con una marcata attitudine ad interagire, in maniera diretta ed indiretta, con l’ambiente e con i materiali e le sostanze con cui entra in contatto, manifestando inevitabilmente e severamente sulla sua superficie accadimenti ed errori progettuali ed esecutivi. Questa ‘sensibilità’ alle azioni esterne dipende fondamentalmente dalla sua caratteristica di essere materiale poroso a “tutta massa”, privo, cioè, di strati protettivi, quali le smaltature, che mirano, sostanzialmente, a nascondere substrati meno nobili.

Nel laterizio, apparenza e sostanza coincidono e donano al materiale una insuperata capacità di invecchiare e la possibilità di essere rigenerato rimuovendo la patina superficiale usurata.
Nella sua ‘sincerità’ risiedono le sue principali caratteristiche, che - in funzione del punto di vista – possono dare luogo a giudizi di diverso segno; possono, cioè, essere considerati tanto fattori di forza che di debolezza, sia plus che minus..

Le pavimentazioni laterizie per interni, che uniscono alto livello di igienizzazione, elevata esposizione ad agenti macchianti e rilevanti aspettative estetiche da parte degli utenti, esigono, così, oltre ad un progetto competente e ad una condotta accurata e responsabile da parte del posatore e di tutti gli altri operatori che intervengono nella loro esecuzione, un ’ulteriore fase di lavorazione: il trattamento.
I manufatti laterizi - con l’eccezione di quelli pre-trattati, di cui può prevedersi in futuro una maggiore diffusione - non possono, così, essere considerati prodotti “finiti”, pronti per l’uso, ma come altri materiali da pavimentazione della tradizione storica, quali il legno, le pietre ed i marmi o le graniglie, necessitano di un intervento di completamento, di finitura in opera.

Prova di macchiabilità su una pianella di cotto non trattata formata per estrusione.
In alto, prova; in basso, dopo circa tre ore di permanenza dell’agente macchiante.
Come può notarsi, alcune sostanze sono state totalmente assorbite dal materiale; nel tempo, una certa riduzione dell’alone riguarderà anche le altre.











Le fasi operative

Premessa

Il trattamento delle pavimentazioni in laterizio si attua attraverso le seguenti fasi:

1. analisi della pavimentazione;
2. pulitura del campo pavimentale;
3. correzione dell’assorbimento d’acqua (antimacchia) e finitura.
Di seguito, queste fasi vengono sinteticamente descritte.

Analisi della pavimentazione

Una volta che il pavimento sia stato posa to secondo le corrette modalità esecutive, è necessario preservarlo da ogni danneggiamento che potrebbe verificarsi in cantiere.
Allo scopo - in attesa che siano terminati i lavori di finitura che interessano pareti e soffitti, e che il laterizio raggiunga il tasso di umidità desiderato - il pavimento deve essere adeguatamente protetto con teli che non ne compromettano la traspirabilità.
L’impiego di manufatti con protezione idrofoba (oli vegetali molto diluiti o emulsioni silossaniche a base acqua) apposta prima della posa, riducendo l’aderenza con agenti estranei, sicuramente garantisce una maggiore protezione alle macchie (di sigillanti, di pittura, di intonaco, ecc.) e una loro più sicura e spedita rimozione.
Essendo l’ultima lavorazione che interessa la pavimentazione, il trattamento svolge un ruolo ambivalente: è condizionato dalle fasi che l’hanno preceduto (dalle scelte di progetto alla cura realizzativa, alle misure di prevenzione e protezione applicate) e condiziona sensibilmente le caratteristiche estetiche e funzionali dello strato di rivestimento.
Attraverso il trattamento si può solo in alcuni casi e, in genere, assai parzialmente supplire ad eventuali carenze e difetti del sistema di pavimentazione.
È più facile, purtroppo, che un trattamento incompatibile con la natura e le caratteristiche specifiche della pavimentazione diventi causa scatenante o concomitante di fenomeni di degrado.
Ecco perché, al di là delle criticità manifeste, risulta comunque essenziale che il trattatore, se diverso dal posatore, si informi da questi circa le caratteristiche intrinseche della pavimentazione in modo da orientare il proprio lavoro in maniera consapevole.
Sarebbe inoltre auspicabile che, in caso di dubbi sulle caratteristiche del manufatto laterizio, il trattatore si rivolgesse direttamente all’azienda produttrice.
I possibili interventi correttivi da attuare durante il trattamento interessano tanto i manufatti da pavimento che i giunti. Quando, ad esempio, le pianelle danno vita ad una superficie con stonalizzazioni indesiderate (perché giudicate troppo vistose o perché, a causa di una posa non accurata, si presentano concentrate localmente) è possibile mitigarne l’effetto mediante prodotti di finitura scurenti. Prodotti con tonalizzazione media o scura possono essere utilizzati anche in presenza di fughe con macchie di colore (in questo caso, il reticolo delle fughe può essere poi ritoccato con tamponanti pigmentati).

Nell’articolo completo:


Lavaggio e pulizia della pavimentazione
Correzione dell’assorbimento di acqua



Tratto dal volume “Le pavimentazioni in laterizio: prodotti e scenari applicativi”, scaricabile al sito di ANDIL: www.laterizio.it