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Incentivi agli investimenti in R&S: l’attrattiva del credito d’imposta

Incentivi agli investimenti in R&S: l’attrattiva del credito d’imposta

NUOVE OPPORTUNITA' PER L'INGEGNERE.
 
L’attività di ricerca e sviluppo in Italia non è mai stata così premiale, sia per le imprese, sia per gli ingegneri.
Il bonus R&S, introdotto dalla Legge di Stabilità 2015 e potenziato dalla Legge di Bilancio 2017, ha arricchito il novero degli “strumenti sinergici” volti ad incentivare gli investimenti in ricerca e sviluppo in Italia e troverà applicazione, in un’ottica prospettica, fino al 2020.
Si presenta di seguito tale beneficio secondo un’inedita chiave di lettura: quella dell’ingegnere in cerca di nuove opportunità professionali.
 
IL CREDITO D’IMPOSTA R&S
A tutte le imprese, reti di imprese e consorzi, che effettuino investimenti incrementali, rispetto alla media del triennio 2012/2014, in attività di ricerca e sviluppo, è riconosciuto un credito d’imposta pari al 50% della spesa incrementale per R&S sostenuta nell’anno (fino al 31/12/2016 il credito oscillava dal 25% al 50% dei costi incrementali).
Il vantaggio per le imprese è palese, automatico ed immediato: ricorrendone i requisiti e previa certificazione dei costi ad opera di un Revisore Legale o del Collegio Sindacale, il credito è spendibile, senza presentazione di alcuna istanza, in compensazione con qualsiasi imposta pagabile tramite modello F24 (IRES, IRPEF ed addizionali, IRAP, IVA, IMU, TASI, TARI, …).
Se osservato dal punto di vista dell’ingegnere, il bonus R&S si rivela altresì un incentivo all’assunzione o alla consulenza di ingegneri impiegati in attività di ricerca e sviluppo.
 
GLI INVESTIMENTI AGEVOLABILI
Oggetto del beneficio sono gli incrementi di spese, rispetto alla media degli investimenti realizzati nel triennio precedente all’entrata in vigore della norma (2012/2014), che rientrino nella seguente elencazione tassativa prevista dal legislatore:
  • strumenti ed attrezzature di laboratorio;
  • competenze tecniche e privative industriali;
  • personale impiegato in attività di ricerca e sviluppo, sia inquadrato con contratto di lavoro dipendente, sia con contratto di somministrazione lavoro, sia in forma autonoma purché eserciti l’attività di ricerca e sviluppo presso l’impresa beneficiaria;
  • contratti di ricerca con Università/Enti e organismi di ricerca/altre imprese;
  • realizzazione di brevetti industriali;
  • compenso al Revisore Legale o al Collegio Sindacale per la certificazione contabile dei costi (obbligatoria per il riconoscimento del credito), nel limite di euro 5.000,00;
  • compenso all’organo amministrativo, per la quota imputabile all’attività di R&S svolta.
Le spese sono soggette ad un duplice limite quantitativo: una soglia minima di spesa incrementale di euro 30.000,00 ed un limite massimo di spesa annua di 20 milioni di euro (fino al 31/12/2016 era di 5 milioni di euro).
 
I BENEFICI PER L’INGEGNERE
Il bonus R&S si traduce di riflesso in un incentivo all’assunzione di personale impiegabile in tali attività.
Fino al 31/12/2016 era particolarmente premiale il possesso di una laurea quinquennale (vecchio ordinamento) o di una laurea specialistica o magistrale (nuovo ordinamento) in ingegneria, comportando l’inquadramento nell’ambito del “personale altamente qualificato” e garantendo così all’impresa un credito d’imposta pari al 50% della spesa incrementale sostenuta.
Dall’01/01/2017 l’equiparazione di tutte le categorie di spese ai fini dell’agevolazione (ognuna al 50%) comporta l’estensione dell’incentivo anche agli ingegneri in possesso di laurea triennale, poiché sono agevolabili al 50% tutte le spese per personale impiegato in attività di ricerca e sviluppo.
La riconosciuta cumulabilità del bonus R&S con altre forme di incentivo all’attività di ricerca e sviluppo creava inoltre, fino al 31/12/2016, un proficuo effetto moltiplicatore per l’impiego di ingegneri a supporto del processo di innovazione dell’impresa.
 
LA CUMULABILITÀ CON ALTRE AGEVOLAZIONI
Il credito d’imposta in R&S è fruibile anche in presenza di altre agevolazioni, rendendo ancor più conveniente per l’impresa gli investimenti ed in particolare il ricorso alla figura dell’ingegnere.
La panoramica degli “strumenti sinergici” di incentivo e supporto all’innovazione è oggi variegata e coinvolge diverse fasi di svolgimento dell’attività: ne deriva un principio di libera cumulabilità del credito d’imposta con altre misure di favore.
Gli interventi che agiscono “a monte” dell’attività di R&S, consentendo un recupero in misura percentuale sulle spese sostenute, sono i seguenti:
  •  bonus R&S;
  • super - ammortamenti;
  • iper - ammortamenti;
  • credito d’imposta per nuove assunzioni a tempo indeterminato di profili altamente qualificati (abrogato a decorrere dal 01/01/2015, ma fruibile anche per il 2017 dalle imprese che hanno presentato istanza entro il 31/12/2016).
Quest’ultima agevolazione, espressamente cumulabile col bonus R&S, certamente ne ha potenziato l’effetto incentivante in termini di assunzione di ingegneri in possesso di laurea quinquennale, specialistica o magistrale: in caso di nuove assunzioni con contratto a tempo indeterminato di profili altamente qualificati nel settore della ricerca, ai sensi dell’art. 24 del D.L. n. 83/2012, convertito in Legge 134/2012, spettava all’impresa per i primi 12 mesi dall’assunzione un credito d’imposta pari al 35% del costo lordo aziendale sostenuto.
 
Oggi il beneficio non sussiste più in quanto abrogato dalla Legge di Stabilità 2015 ed assorbito nel più conveniente bonus R&S: tuttavia gli effetti positivi in termini di recupero del costo lordo del personale altamente qualificato sono fruibili dalle imprese anche nel 2017, nel caso in cui l’istanza per assunzioni effettuate nel 2014 sia stata presentata entro il termine ultimo del 31/12/2016.

Infine lo “strumento sinergico” che agisce “a valle” dell’attività di R&S è il celebre “patent-box”, che prevede l’esenzione parziale da tassazione dei redditi derivanti dallo sfruttamento economico dei beni immateriali ottenuti, a condizione che l'impresa continui a svolgere attività di ricerca e sviluppo ai fini del mantenimento, dello sviluppo e dell’accrescimento degli stessi. 

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Ing. Debora Reverberi
Ordine degli Ingegneri della provincia di Brescia
Commissione Ingegneria Industriale
Laureata in Ingegneria Gestionale
Laureata in Economia – Consulenza aziendale e libera professione
Consulente d’impresa in materia economica, fiscale e societaria all’interno di uno Studio Commercialista.