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PIETRE NATURALI: istruzioni complementari per l'applicazione della marcatura CE

Nell’ambito delle tematiche inerenti la marcatura CE dei prodotti lapidei è interessante evidenziare che è attualmente in corso di elaborazione da parte del gruppo di lavoro “Pavimenti e rivestimenti lapidei” della Commissione prodotti processi e sistemi per l’organismo edilizio, la revisione della norma UNI/TR 11351:2010 dal titolo “Istruzioni complementari per l'applicazione della marcatura CE sulle pietre naturali”.

Nell’ambito delle tematiche inerenti la marcatura CE dei prodotti lapidei è interessante evidenziare che è attualmente in corso di elaborazione da parte del gruppo di lavoro “Pavimenti e rivestimenti lapidei” della Commissione prodotti processi e sistemi per l’organismo edilizio, la revisione della norma UNI/TR 11351:2010 dal titolo “Istruzioni complementari per l'applicazione della marcatura CE sulle pietre naturali”.
Il progetto codificato U87008190, nato dalla necessità di aggiornare il documento in conformità alla revisione delle norme di prodotto armonizzate, è attualmente sottoposto alla fase di inchiesta pubblica per raccogliere i contributi, i commenti e le osservazioni degli operatori coinvolti. E’ verosimile che prima della fine di quest’anno si assisterà alla pubblicazione ufficiale della norma da parte di UNI.
 
 
IL QUADRO NORMATIVO
Tuttavia per inquadrare meglio l’argomento è forse utile ed opportuno fare una breve panoramica della situazione ripercorrendo le ultime evoluzioni del quadro normativo e le sue ricadute sul settore produttivo.
Dal 1 luglio 2013 è entrato in vigore il Regolamento europeo dei prodotti da Costruzione (CPR n. 305/2011, pubblicato il 4 aprile 2011 sulla G.U. dell'Unione Europea), che ha abrogato la precedente Direttiva 89/106/CEE Prodotti da Costruzione fissando nuove condizioni armonizzate per la commercializzazione dei prodotti da costruzione all'interno dell'UE.
Si è trattato di una novità importante per tutte le aziende produttrici di prodotti da costruzione – e quindi anche per i produttori di marmi, graniti e pietre – per i progettisti e per tutti coloro che lavorano a stretto contatto con i materiali edili.
Tra le nuove regole da seguire è stato introdotto l'obbligo della redazione della Dichiarazione di Prestazione (DoP), al posto della vecchia Dichiarazione di Conformità, per tutti i prodotti che rientrano nell’ambito di norme armonizzate, sancendo di fatto l’obbligo della marcatura CE per tali prodotti.
 
E’ opportuno ricordare che ad oggi le norme armonizzate di riferimento per il settore delle pietre naturali sono:
  • UNI EN 1341      Lastre di pietra naturale per pavimentazioni esterne
  • UNI EN 1342      Cubetti di pietra naturale per pavimentazioni esterne
  • UNI EN 1343      Cordoli di pietra naturale per pavimentazioni esterne
  • UNI EN 12057    Marmette modulari in pietra naturale
  • UNI EN 12058    Lastre per pavimentazioni e scale in pietra naturale
  • UNI EN 1469      Lastre per rivestimenti in pietra naturale
  • UNI EN 771-6    Elementi di muratura di pietre naturali
  • UNI EN 12326-1  Ardesia e prodotti di pietra per coperture discontinue e rivestimenti
 
La Dichiarazione di Prestazione, redatta a cura del fabbricante del prodotto edilizio per ciascun elemento commercializzato, rappresenta oggi l’unico modo attraverso cui può essere apposto il marchio CE e diviene una sorta di carta di identità del prodotto che descrive la prestazione dei prodotti in relazione alle loro caratteristiche essenziali e le relative dichiarazioni che il singolo produttore ritiene di esplicitare.
In tal modo la marcatura CE non attesta direttamente alcuna idoneità all’utilizzo di un prodotto da costruzione ma assume un ruolo di garanzia sul fatto che siano fornite informazioni precise ed affidabili sulle prestazioni del singolo prodotto. Tali prestazioni dovranno poi essere valutate dall’utilizzatore o dall’autorità di controllo in confronto a quelle richieste dai capitolati o dai documenti progettuali.
Conseguentemente affinché la normativa possa essere rispettata occorre che i capitolati d’appalto siano aggiornati e completi e che i progettisti e i direttori dei lavori siano competenti.
A livello comunitario, precedentemente all’entrata in vigore del regolamento, le aziende europee del settore lapideo per lo più ignoravano l’esistenza di norme regolanti la marcatura CE dei cosiddetti Prodotti di pietra naturale, ma successivamente alla entrata in stato di cogenza del CPR 305/2011 si è notato un migliore livello di informazione da parte degli operatori su questo argomento.
 
LA SITUAZIONE ITALIANA
Se si considera tuttavia la situazione attuale del comparto produttivo italiano relativo ai prodotti lapidei, si rileva un’applicazione ancora parziale della norma cogente dovuta principalmente agli elevati costi di caratterizzazione dei prodotti (soprattutto per le aziende di piccole dimensioni che tuttavia dispongono di una vasta gamma di prodotti da caratterizzare) e ad una domanda ancora carente sul territorio nazionale di prodotti lapidei marcati CE, molto spesso anche negli appalti della pubblica amministrazione.
Inoltre si riscontra, non di rado, un travisamento del reale scopo della marcatura CE dei prodotti lapidei, ancora intesa spesso come un marchio di qualità che promuove o boccia un prodotto invece di una forma di garanzia su informazioni precise e dettagliate riguardanti le prestazioni di quel prodotto.
Si rileva in ultima analisi che fino ad oggi l’obbligo normativo raramente è stato visto come opportunità di sviluppo e innovazione aziendale; la spinta al rispetto dei vincoli legislativi sulla marcatura CE dei prodotti lapidei è arrivata molto più spesso dal mercato, vuoi per la chiusura di alcuni mercati esteri, principalmente quelli nordeuropei, vuoi per l’incremento esponenziale di arbitrati legali tra fornitori e ditte appaltatrici.
E’ perciò necessaria un’efficace opera di informazione delle amministrazioni pubbliche e delle stazioni appaltanti riguardo agli obblighi derivanti dalla cogenza del CPR305/2011 e contestualmente anche le aziende dovranno divenire più consapevoli sul significato e sull’importanza della marcatura, anche a tutela della loro stessa attività.
Dal punto di vista normativo, come annunciato all’inizio di questo articolo, è in previsione un importante aggiornamento delle Istruzioni complementari per l'applicazione della marcatura CE sulle pietre naturali: lo scopo della norma è quello di sopperire alle lamentate carenze procedurali e nel contempo suggerire una metodologia generale di approccio alla questione.
In effetti per molte aziende che hanno affrontato il cammino della certificazione non sono mancate le difficoltà: le maggiori problematiche sembrano essere legate soprattutto alle modalità con cui dovrebbe essere affrontato un controllo della produzione in fabbrica durante la fase di lavorazione. Il controllo di produzione, previsto dal regolamento e dalle norme armonizzate, è un argomento che è stato affrontato in modo molto superficiale fin dalla prima pubblicazione delle norme di prodotto nei primi anni 2000. Nelle ultime revisioni delle norme si è provveduto ad ampliare ed arricchire il paragrafo relativo, ma senza ancora esplicitarne le modalità. Queste nuove Istruzioni complementari dovrebbero finalmente colmare questo vuoto.
 
LE ISTRUZIONI
Guardando ai contenuti del testo, al momento ancora in fase progettuale, si evidenzia immediatamente una descrizione semplice ma efficace delle modalità gestionali e operative del processo di marcatura ed un concreto supporto informativo per la valutazione delle prestazioni dei prodotti lapidei.
Vengono descritti gli aspetti inerenti l’organizzazione, le risorse umane, le attrezzature e la gestione della produzione, ma soprattutto viene illustrato con chiarezza il metodo di controllo della produzione in fabbrica (FPC) in conformità al sistema di valutazione e verifica della costanza della prestazione.
Il progetto di norma mediante vari prospetti stabilisce il piano di campionamento per l’effettuazione di prove tecnologiche, i criteri di accettazione per la verifica di costanza della prestazione, nonché le modalità di gestione del prodotto eventualmente non conforme.
Un’altra importante novità consiste nella definizione delle classi di rischio ai fini del FPC, allo scopo di garantire un più elevato livello di protezione della salute e della sicurezza per i lavoratori e per gli utenti dei prodotti lapidei.
Infine a corredo della norma sono allegate le appendici esplicative che forniscono ulteriori informazioni di carattere operativo:
·         l’appendice A descrive una procedura per la prova tecnologica di resistenza alla flessione per la verifica della costanza di prestazione dei prodotti di pietra naturale ai fini della marcatura CE dei prodotti da costruzione;
·         nell’appendice B viene esemplificato il resoconto di prova per la determinazione dell’indicatore di costanza della prestazione che sarà determinato in base al valore medio delle prove di resistenza eseguite, dal valore minimo atteso e dallo scarto tipo.

In conclusione si può affermare che il progetto di norma in questione, pur ancora suscettibile di eventuali miglioramenti, soddisfi gli obiettivi prefissati. L’auspicio è che, una volta approvata e pubblicata, la norma rappresenti un valido supporto per i produttori e gli operatori del settore per una corretta applicazione della marcatura CE sulle pietre naturali. 

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