Geologia e Geotecnica
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Oddio! Ancora sulla geotecnica

Il commento di Vittorio d’Oriano, sul futuro della geologia

Sento il dovere di intervenire ancora una volta in merito a quella che sembra essere la madre di tutte le questioni che investono una parte della geologia professionale.

Ho letto in questi giorni varie prese di posizione degli attuali responsabili della politica ordinistica nazionale che mi hanno lasciato stupefatto sia per la loro superficialità che per l’ignoranza in merito agli atti che negli anni sono stati compiuti. Senza contare che proprio all’inizio del mandato di questo CNG comparve un proclama ufficiale dove praticamente si diceva che le cose si sarebbero messe a posto con l’aiuto di alcuni nomi altisonanti della geologia e dell’ingegneria geotecnica.

Questo ovviamente a dimostrazione che la politica di contrapposizione senza sconti adottata dal precedente CN era non solo sbagliata ma foriera di mali ancora peggiori.

Allora vediamo di fare chiarezza sulle posizioni una volta per tutte.

Intanto relativamente a questa questione devo dire che anche fra i geologi ci sono persone che possono parlarne ed altre che dovrebbero tacere.

Dovrebbero tacere tutti coloro che, titolari o soci di imprese di geognostica, in “sedi geologiche” dicevano una cosa ma presso il Ministero delle Infrastrutture ne dicevano altre intenti, come erano, non a fare gli interessi della categoria professionale ma quelli propri degli impresari di geognostica.
Così come dovrebbero tacere tutti coloro che, titolari di laboratori, hanno cercato disperatamente di appropriarsi in via esclusiva di attività che al contrario sono proprie ed esclusive della professione.

Il vecchio CN aveva avuto il coraggio di mettere queste personaggetti ai margini della vita ordinistica. Noto che non solo hanno ripreso le loro attività contrarie alla professione ma addirittura vengono indicati come punti di riferimento.
Dovrebbero infine tacere i geologi che, all’interno del Consiglio Superiore, non hanno mai ritenuto di dover prendere la parola a difesa della categoria limitandosi all’aquiescenza.

L’altro aspetto che ha il suo peso rilevantissimo è che all’interno del CSLLPP vi è una fortissima componente di ingegneri cosiddetti geotecnici che, credo, espertissimi di geotecnica sanno però poco o nulla di geologia. Ed anche quelli che sembrano più ferrati su argomentazioni geologiche le travisano in senso razionalistico facendo un torto alla storia della Geotecnica ed alle intuizioni del padre fondatore ma vieppiù al territorio.
Gli illuminati su questo argomento sono pochi e, secondo il mio modesto parere, non hanno il coraggio di esporre le proprie idee. Non so perché né se esista o meno un tornaconto.

Una cosa è certa. La luminosa storia di questo consesso negli ultimi anni ha perso il senso della sua stessa esistenza. C’è stato chi ha condotto questo organismo come cosa propria, di certo con metodi discutibili sul piano legale ma soprattutto dal punto di vista etico, come hanno dimostrato alcune note vicende processuali che hanno riguardato i massimi vertici di questo organismo.
La politica, che è l’unica che potrebbe riequilibrare i poteri all’interno di questo sodalizio, è immobile perché o è troppo distratta in altre faccende o perché è soddisfatta di questa poco utile presenza.

Purtroppo le NCT così come disegnate non hanno prodotto né produrranno quel grado di sicurezza maggiore che invece invocano. Non possiamo dimenticare che anche alcuni geologi salutarono già nel 2008 le NTC come un punto di arrivo fondamentale per la categoria. E invece sono una bufala, almeno per quanto riguarda la parte geologica, ma nessuno ha il coraggio di dirlo.

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