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Energiesprong Italia: industrializzare la riqualificazione

Energiesprong: il modello industriale destinato a rivoluzionare il mondo dell’edilizia rendendo le abitazioni a consumo energetico zero. Presentato come soluzione alla crisi del comparto edilizio.

Energiesprong: il modello industriale destinato a rivoluzionare il mondo dell’edilizia rendendo le abitazioni a consumo energetico zero. In Germania e Olanda è già realtà. Da noi, potrebbe rappresentare la soluzione alla crisi del comparto edilizio.

 

Lo scenario che restituisce il decennio all’uscita della crisi è quello di un paese con capacità di spesa e propensione ai consumi ben inferiori alla media europea. Questo è anche dovuto al fatto che il patrimonio immobiliare assorbe costantemente ed in misura sempre maggiore le risorse finanziarie dei cittadini in bollette energetiche ed interventi di riqualificazione puntuali e poco effettivi.

All’emorragia di denaro dei consumatori si contrappone l’inerzia del settore delle costruzione, che nell’ultimo trentennio non è riuscita a rinnovarsi quanto gli altri settori produttivi trainanti. Un dato significativo è l’indice di produttività, che nel comparto edilizio presenta ancora oggi uno sconsolante 43% contro l’88% di quello manifatturiero. D’altro canto gli edifici che ad oggi in Italia hanno compiuto il quarantesimo anno di età, e per cui si ritiene necessario un’azione di manutenzione complessiva di involucro e impianti, sono più del 75%.

Se dovessimo rispettare i patti firmati con l’Europa: 80% di consumi energetici in meno entro il 2050, dovremmo cominciare da oggi a riqualificare un edificio al minuto.

Riqualificare è una necessità e un'opportunità: la soluzione viene dall’Olanda dove la riqualificazione viaggia sulle ali di Energiesprong, un programma di riqualificazione su larga scala che sta rivoluzionando il mondo della domanda e dell’offerta edilizia sperimentando soluzioni capaci di riqualificare una casa in meno di 15 giorni, con un costo che si ripaga con la riduzione dei consumi, consentendo agli inquilini di rimanere nella propria casa durante i lavori e offrendo loro una garanzia di 30 anni sulle prestazioni energetiche.

 

L’impresa realizza  una scansione 3d dell’edificio  rilevando al millimetro le misure dell’immobile, all’interno e all’esterno. Quindi realizza i moduli di tamponamento esterno ad hoc per la casa in questione che verranno successivamente posati in cantiere, completi di serramenti e di tutti gli impianti di climatizzazione, rivestendo quelli  esistenti.

 

Anche il tetto viene rivestito da una nuova copertura dotata di isolamento e pannelli solari. Tempistica di cantiere? Per una villetta, un giorno. Per un condominio, non più di due settimane».

Energiesprong è un team di sviluppo no profit indipendente, incaricato dal governo nazionale olandese per sviluppare soluzioni di efficientamento energetico per gli edifici destinati al mercato immobiliare. Energiesprong ha negoziato in Olanda un accordo tra società di social housing e costruttori per la riqualificazione di oltre 100mila alloggi e la loro conversione in edifici a consumo zero di energia. Per ottenere tali risultati, Energiesprong ha lavorato al fine di creare una serie di condizioni di mercato che consentano l’attivazione di nuovi processi di industrializzazione nel settore delle costruzioni. Il team di sviluppo sta lavorando ad oggi in Inghilterra, Francia ed Italia affinché tali processi possano essere replicati efficacemente in altre realtà e Paesi.

Habitech ha portato Energiesprong in Italia - in occasione di REbuild 2015 - ed è stato individuato dall’ente olandese come il soggetto maggiormente adatto per la replicabilità e la diffusione dell’iniziativa sul territorio nazionale italiano. In questo quadro, Habitech ha avviato il percorso di innovazione “Energiesprong Italia”.

Obiettivo dell’iniziativa non è la creazione di nuovi prodotti, componenti o soluzioni tecnologiche ma l’introduzione nel mercato di un nuovo sistema tecnico, economico, finanziario e gestionale rivoluzionario che apra importanti possibilità e consenta la rimozione delle barriere (tecnologiche, urbanistiche, legislative o di mercato) che impediscono in Italia la realizzazione di NZER (edifici a costo energetico zero) su larga scala.

Un nuovo sistema in grado di cambiare non solo la tecnologia ma tutta la filiera di produzione. In questo processo sarà cruciale la comprensione di questa nuova prospettiva da parte dei principali players. Ad esempio in Olanda Energiesprong si è potuta basare su modifiche alla legislazione nazionale che hanno consentito alle organizzazioni di edilizia agevolata di trasformare la bolletta degli inquilini in un canone equivalente (la bolletta è azzerata e l’inquilino corrisponde all’impresa l’equivalente del risparmio fino alla copertura dei costi di riqualificazione) e allo stesso tempo le banche hanno rivalutato le riqualificazioni in modo tale da garantire un finanziamento accessibile alle stesse organizzazioni di edilizia agevolata.

Rimane da chiederci se l’Italia riuscirà a raccogliere la sfida del nuovo processo produttivo che, ibridando edilizia e manifattura, affida la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio ad elementi modulari e tecnologie digitali raggiungendo l’obiettivo dell’edilizia circolare,  un’edilizia capace di rigenerare il patrimonio pubblico e privato, con tempi e costi coerenti con la situazione reale del mercato magari aggiungendo qualità e bellezza come solo gli italiani sanno infondere nei loro progetti.

Thomas Miorin, fondatore di REbuild e direttore di Habitech, il distretto tecnologico trentino dell’energia e dell’ambiente  ne è profondamente convinto: Ci vuole una vera e propria industrializzazione delle costruzioni, con cantieri standardizzati destinati principalmente ad assemblare elementi prefabbricati, come già accade nei progetti più avanzati. E ci vuole un’infrastruttura digitale, che consenta di trasporre un edificio dal file al prodotto finito, basandosi su una modellistica internazionale. Però serve che il pubblico decida che quella è la strada da seguire, finanziando con pochi milioni di euro una task force in grado di aggregare una domanda di rigenerazione edilizia il più possibile ampia e omogenea. Che a sua volta convincerà le imprese di costruzione, anche le sue imprese più refrattarie all’innovazione, a investire in questa direzione. A quel punto il settore si svilupperà, i costi di rigenerazione si abbasseranno e le economie di scala faranno il resto.

Articolo tratto dal sito di Habitech

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