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BIMsummit 2017, Orsenigo: "Il Bim manager? Oltre al titolo di studio anche l'esperienza"

BIMsummit 2017, Intervista a Lorenzo Orsenigo

Manca poco alla terza edizione del BIMsummit a Milano. Il 10 maggio, a Palazzo Mezzanotte, si farà il punto sull'evoluzione del Bim nel nostro Paese. Si confronteranno i maggiori esperti di Building information modeling, i relatori della committenza pubblica e privata e i rappresentanti delle più importanti realtà italiane del mondo delle Costruzioni. Ingenio, media partner dell’evento, inaugura una serie di interviste ai protagonisti del convegno dal titolo "Digitalizzazione e (R)evoluzione".

Intervista a Lorenzo Orsenigo, Direttore Generale ICMQ SpA
 
Ingegnere Orsenigo, in questi ultimi anni si è parlato molto di Bim e della figura del Bim manager. È sufficiente un titolo di studio per potersi assumere questo ruolo?

La risposta ovviamente è no, nel senso che un Bim Manager oltre a conoscere il Bim deve essere una persona con capacità gestionali, quindi deve saper gestire un'organizzazione e le risorse umane coinvolte. Oltre alla parte puramente tecnica legata al Bim, deve avere delle capacità professionali che maturano con l'esperienza e non solo con un titolo di studio. Per cui, quando certifichiamo un Bim Manager, andiamo a verificare anche professionalità e competenze.

ICMQ ha avviato un sistema di certificazione delle competenze in ambito Bim. Può descrivercelo?

Lo schema è stato sviluppato nel rispetto della norma Iso 17024 che definisce le modalità per l'accreditamento degli organismi che svolgono le attività di certificazione delle competenze professionali e prende in esame la possibilità di certificare tre distinte figure. La prima è quella del Bim specialist, il cosidetto modellatore, colui che esegue manualmente le attività d'inserimento del modello Bim e la specializzazione fa riferimento allo specifico software utilizzato, oltre a questo viene anche precisato se il Bim Specialist è certificato per la parte infrastrutture o edifici building perché sono due discipline che richiedono competenze diverse. La seconda figura è quella del Bim coordinator, colui che coordina l'attività di più Bim specialist e lo sviluppo di un progetto intero e che deve mettere insieme le competenze relative alla gestione di più software che devono interfacciarsi fra di loro, anche in questo caso si distingue tra conoscenze infrastrutturali o per edifici. Infine la certificazione del Bim Manager, una figura di più alto livello, che oltre ai progetti deve essere in grado di dirigere anche l'organizzazione dal punto di vista del Bim, quindi il sistema di gestione interno dell'organizzazione affinché il Bim venga implementato correttamente.

Non pensa che con questa certificazione si corra il rischio di creare tanti sotto albi professionali in un Paese che spesso non dà valore neppure alle professioni regolamentate?

ICMQ non ha nessuna intenzione di creare albi. Quello che facciamo, come in altri ambiti, è certificare le competenze con uno schema assolutamente volontario. Le persone che vogliono dimostrare al mercato le proprie competenze possono rivolgersi a noi e attestare le loro capacità professionali. Questo avviene anche per tante altre figure, a esempio per i posatori di sistemi in cartongesso, di tetti ventilati e di sistemi a cappotto, si tratta del medesimo servizio, per un ambito diverso, che viene offerto al mercato.

Voi operate anche in altri Paesi. Qual è la sua impressione sul posizionamento dell’Italia riguardo al Bim?

ICMQ è nel board di Eurocer-building e in quello di Eco Platform e devo dire che per quanto riguarda il Bim, l'Italia è tra le nazioni che ha un po' più di know-how e cultura sull'implementazione anche a livello normativo. Per alcuni aspetti, le norme Uni della serie 11337 non credo abbiano eguali in altri Paesi sviluppati quanto l'Italia, eccetto forse l'Inghilterra che ha iniziato un po' prima.

Il 10 maggio sarà presente al Bim Summit a Milano, quale il messaggio che porterà alla platea di tecnici ed esperti?

Vorrei far comprendere che non ci s'improvvisa esperti di Bim e non è sufficiente acquistare qualche licenza software. Il Bim è un metodo, una cultura, è un modo diverso di gestire il processo di appalto, di progettazione, di realizzazione e di manutenzione delle opere; questo richiede delle professionalità specifiche con determinate competenze e comporta una gestione interna dell'organizzazione che non può essere improvvisata. ICMQ sta sviluppando uno schema di certificazione per il sistema di gestione Bim e a breve renderemo disponibile questo servizio al mercato. Ecco, questo sarà l'oggetto della mia presentazione, proprio per far comprendere che il Bim è un modo di essere, un modo di gestire un'organizzazione e come tale va affrontato.

 
Mercoledì 10 maggio 2017 - 10.00 – 17.00
Palazzo Mezzanotte, Piazza degli Affari, Milano
 

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