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BIM Summit 2017, Bellicini: Tra vent' anni il settore delle costruzioni sarà diverso, il BIM tra i protagonisti del cambiamento

BIM Summit 2017, Bellicini: Tra vent' anni il settore delle costruzioni sarà diverso, il BIM tra i protagonisti del cambiamento

Manca poco alla terza edizione del BIM Summit a Milano. Il 10 maggio, a Palazzo Mezzanotte, si farà il punto sull'evoluzione del BIM nel nostro Paese. Si confronteranno i maggiori esperti di Building Information Modeling, i relatori della committenza pubblica e privata e i rappresentanti delle più importanti realtà italiane del mondo delle Costruzioni. Ingenio inaugura una serie di interviste ai protagonisti del convegno del titolo "Digitalizzazione e (R)evoluzione".

Intervista a Lorenzo Bellicini, direttore Cresme Ricerche

Architetto Bellicini, in questi ultimi anni si è parlato molto di BIM, ma qual è il reale tasso di adozione e applicazione?
In Italia, il reale tasso di applicazione è molto basso. Probabilmente, nel mondo della progettazione alcuni soggetti sono un po' più avanti perché lo sperimentano, ma è l'inizio di una stagione e non possiamo parlare nemmeno di un utilizzo reale e diffuso. Sono dati a cui stiamo lavorando, è probabile che al BIM Summit porteremo qualche numero.

L’adozione del BIM comporta un cambiamento organizzativo per tutti gli attori della filiera, dai committenti alle imprese, passando per professionisti e fornitori. Chi ha già compreso il valore della sfida e chi farà più fatica a concretizzarla?
Sempre più frequentemente si tende ad associare il BIM al tema delle nuove costruzioni, ma probabilmente questo segmento di mercato crescerà prima nel settore della gestione degli immobili e a opera di proprietari di dimensioni non piccole. Direi che questo è il primo segmento di mercato, poi in Italia ci sono alcune imprese, poche, che hanno già adottato il BIM per progetti importanti e lo utilizzano come strumento strategico, in forme non ancora complete, per la loro capacità competitiva sul mercato, ottenendo risultati. La complessità dell'utilizzo del BIM è data proprio dal fatto che si rivolge a un sistema integrato che condivide le basi informative. Quindi, tenendo conto che una parte di questo settore è caratterizzata da una filiera competitiva, da informazioni che vengono considerate come elemento importante per la definizione della redditività e che il costo dell'errore è un modello di redditività, è evidente che l'implementazione del BIM diventa difficile.

Quanto potrebbe pesare l’adozione del Bim sul valore della produzione del settore?
Secondo i parametri di altri Paesi, tipo gli Stati Uniti, i margini di miglioramento e di efficienza sono molto alti: l'ipotesi è che il costo dell'errore nel settore delle costruzioni sia tra il 30 e il 40 per cento del valore della produzione, mentre con il BIM il costo dell'errore si potrebbe ridurre a un cinque o sette per cento.

Il BIM comporta un maggiore uso di piattaforme e sistemi informativi. Il settore si è preparato a gestire i conseguenti problemi di security e di relativi profili di responsabilità?
Intanto il settore delle costruzioni è tra quelli a più scarsa informatizzazione dei dati, ancora oggi prevale la carta e quindi sul tema delle piattaforme e dei sistemi informativi è comunque debole in partenza. Naturalmente uno degli aspetti importanti dell'utilizzo del BIM riguarda la formalizzazione dell'assunzione di responsabilità. È evidente che l'uso del Building Information Modeling presuppone nuovi modelli contrattuali e da questo punto di vista un indicatore importante è il comportamento delle assicurazioni. Oggi le compagnie assicurative stanno osservando con grande interesse il BIM e aspettano di raccogliere esperienze per poi utilizzarlo come parametro. Certamente sull'aspetto dei relativi profili di responsabilità c'è molto da fare.

Il 10 maggio sarà presente al Bim Summit a Milano, quale il messaggio che porterà alla platea di tecnici ed esperti?
Il messaggio è che per il settore delle costruzioni è iniziata una rivoluzione. La prima risale al 1850, con l'arrivo del cemento armato, mentre oggi siamo di fronte alla seconda rivoluzione, un grande cambiamento che riguarda i temi della digitalizzazione e il BIM è solo una parte importante di questo processo. Siamo entrati in una fase nuova: nel giro di dieci o venti anni questo settore sotto molti aspetti sarà completamente cambiato e il Building Information Modeling è uno degli strumenti attraverso il quale sta avvenendo la profonda riconfigurazione del mercato. Il BIM sarà uno dei protagonisti, non il solo.