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ERMCO, oltre 300 imprenditori a Veronafiere "servono politiche di crescita e equilibrio finanziario"

A Veronafiere oltre 300 imprenditori dell’industria mondiale del calcestruzzo preconfezionato

Per rilanciare le costruzioni è necessario coniugare riequilibrio finanziario e politiche di crescita

Per uscire dalla crisi: investimenti mirati, strategie condivise e attenzione alla sostenibilità

“Il settore delle costruzioni è uno dei più colpiti dalla crisi economica. In quattro anni la contrazione della domanda, soprattutto degli immobili nuovi, e la diminuzione degli investimenti pubblici in infrastrutture ha penalizzato pesantemente l’industria edile". Lo ha dichiarato il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi al Congresso ERMCO (l’associazione che riunisce l’industria del calcestruzzo preconfezionato dei Paesi europei ed intrattiene relazioni con i rappresentanti di Israele, Turchia, India, Sud America, Stati Uniti, Russia e Giappone.) che si è aperto oggi a Veronafiere in collaborazione con Ance (Associazione nazionale costruttori edili) e Atecap (Associazione tecnico economica del calcestruzzo preconfezionato. Squinzi ha sottolineato che “questi ultimi mesi sono stati estremamente negativi: il volume dell’attività legata alle costruzioni è sceso di circa il 30% e soltanto progetti ambiziosi potranno migliorare la situazione”. In particolare il presidente di Confindustria ha sottolineato la necessità di “sostenere i programmi europei Ten T relativi alle infrastrutture dei trasporti che sono stati recentemente aggiornati con nuovi corridoi che attraversano tutta l’Europa e in particolare l’Italia”.

“I programmi infrastrutturali strategici - ha sottolineato il presidente ERMCO Andrea Bolondi - possono costituire il potenziale maggior mercato per la nostra industria e rappresentano una leva fondamentale per la ripresa dell’economia”. Bolondi, analizzando i dati di mercato ha rilevato che “allo stesso modo del settore delle costruzioni”, il mercato del calcestruzzo preconfezionato risente pesantemente delle dinamiche economiche che hanno caratterizzato l’Europa negli ultimi anni. “La crisi ha determinato cambiamenti sostanziali rispetto alla leadership della produzione di uno dei materiali più utilizzati al mondo”. In termini generali nell’Unione Europea la produzione manifesta un calo del 4,3% tra il 2009 e il 2010, parzialmente recuperato da un lieve aumento del 2,7%. nel 2011. “Ma si tratta di una medaglia a due facce che vede l’Europa divisa tra paesi delle zone Nord-Ovest e Sud-Est con dinamiche del tutto diverse. In particolare la Germania, la Francia crescono mentre i Paesi Mediterranei come l’Italia, la Spagna e la Grecia arretrano e quindi, ha concluso il presidente di ERMCO – bisogna saper coniugare politiche di riequilibrio finanziario con politiche di crescita”.
Per quanto riguarda la situazione nazionale, il presidente dell’ Atecap Silvio Sarno ha affermato che “siamo di fronte a un mercato la cui offerta è sovradimensionata rispetto alla domanda attuale e futura. Il settore, così come è strutturato attualmente, non è in grado di fronteggiare gli effetti devastanti connessi al perdurare della crisi. L’internazionalizzazione delle imprese non è certamente la strada per risolvere la crisi nel mercato del calcestruzzo. Le nostre imprese – ha ribadito Sarno - sono legate al territorio in cui operano”. Rispetto alle possibili soluzioni per fronteggiare la crisi economica il presidente dell’Atecap ha proposto “una razionalizzare della struttura produttiva affinché l’industria sia pronta ad affrontare il mercato del futuro. È necessario studiare e promuovere forme di aggregazione e pensare quindi a strumenti come i contratti di rete e i consorzi”.
“Per rilanciare le costruzioni - ha ribadito il vicepresidente dell’Ance Gianluigi Coghi - “serve una politica industriale unitaria, è necessario offrire certezza e continuità alle imprese e garantire aspettative di medio-lungo periodo che giustifichino una concreta ripresa degli investimenti nel settore. Certezza e continuità indispensabili anche nelle scelte strategiche del Paese che soffre di un ritardo infrastrutturale in costante peggioramento rispetto ai partner europei e che penalizza fortemente la competizione sui mercati". Il vicepresidente dell’Ance, citando “il recente sisma in Emilia” ha poi voluto sottolineare “la debolezza del territorio italiano che deve essere tutelato per la sicurezza dei cittadini soprattutto attraverso la riqualificazione delle città e dei suoi servizi prioritari come le scuole”.

“Veronafiere, primo organizzatore diretto di manifestazioni in Italia e ai vertici in Europa grazie a eventi internazionali leader nel settore delle costruzioni come Marmomacc e Samoter, è il palcoscenico ideale per il ritorno in Italia del Congresso di Ermco, dopo 26 anni” ha commentato il presidente di Veronafiere Ettore Riello. “La Fiera di Verona – ha continuato –, consapevole che motore dello sviluppo e dell’innovazione sono le idee che poi si trasformano in business concreto, si è ormai ritagliata il ruolo di think tank indipendente, affiancando alle proprie manifestazioni di punta eventi e workshop formativi dove la cultura del prodotto è protagonista. Per quanto riguarda Ermco, siamo consapevoli che l’edilizia ha un effetto di trascinamento per molti altri comparti, un vero è proprio booster per il sistema industriale”.