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SISMA in Emilia: la Regione pubblica tre ordinanze del piano casa per i terremotati

Il Presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani, nella sua qualità di Commissario delegato, ha firmato tre distinte ordinanze il 14 agosto per dare avvio al piano casa per le aree terremotate, necessario per far fronte alle emergenze abitative.

Le tre ordinanze, i cui destinatari sono le persone le cui abitazioni sono state dichiarate inagibili a seguito delle scosse del 20 e 29 maggio scorsi. riguardano:

  • le linee generali del piano casa (ordinanza n. 23), che definisce le azioni del programma per la fase di transizione e l'avvio della ricostruzione: dagli alloggi in affitto al recupero delle abitazioni Acer, ai moduli temporanei rimovibili.
  • il nuovo contributo per l'autonoma sistemazione-CAS(ordinanza n. 24): si tratta in realtà di norme che sostituiscono un atto analogo emanato nella prima fase dell'emergenza dalla Protezione civile nazionale. Il contributo, cioè, viene assegnato alle persone che decidono di cercarsi autonomamente un alloggio, qualora il proprio sia stato dichiarato inagibile. Le norme prevedono una diversificazione dei contributi (a seconda dei componenti del nucleo familiare, la presenza di minori, anziani, portatori di handicap, ecc.). In ogni caso il totale non potrà superare i 900 euro mensili per nucleo familiare. Chi sceglie di accedere a questo tipo di contributo, deve rinunciare alle altre opportunità abitative (affitto, moduli, ecc.), impegnandosi anche a concludere i lavori di ripristino della propria abitazione entro otto mesi dall'avvio dei lavori di ripristino.
  • l'assegnazione di alloggi in affitto (ordinanza n. 25, corredata da schema di contratto tipo per la locazione): chi ha la casa danneggiata, può presentare al Comune richiesta per ottenere un alloggio in affitto. Naturalmente deve dimostrare di non avere altra soluzione abitativa e rinunciare alle altre opportunità (alberghi, moduli abitativi, ecc.) rese disponibili per le persone che hanno le abitazioni lesionate. E' stato definito un contratto a canone concordato (vedi schema sopra riportato) della durata di 18 mesi. A carico della Pubblica amministrazione le spese di affitto e un contributo per il trasloco, mentre l'assegnatario farà fronte ai costi di assicurazione e alle spese condominiali.