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Ponte Messina, per due anni "sospeso"

Il Governo Monti ha stabilito che ci vorranno ancora 2 anni per verificare la fattibilità tecnica ed economica dell'opera.

 Il Consiglio dei Ministri di venerdì 31 ottobre 2012 ha prorogato di due anni i termini per l'approvazione del progetto definitivo del ponte sullo Stretto di Messina, per verificarne la sostenibilità tecnica e finanziaria. Intanto torna in campo l'ipotesi del finanziamento cinese.

Due anni: questo è il tempo che il Governo Monti ha stabilito per verificare la fattibilità tecnica ed economica dell'opera, prima di decidere se approvare il progetto definitivo, oppure annullarne la costruzione.
In pratica, Mario Monti scarica la scelta al prossimo Esecutivo e nel frattempo mantiene in vita la società per il ponte, che continuerà a pendere risorse pubbliche senza produrre alcunché di concreto. Resta solo uno spiraglio per avanzare quei lavori che – pur essendo previsti nell'ambito dell'opera – hanno un'utilità indipendentemente da essa (come per esempio, il miglioramento delle linee ferroviarie) e sono immediatamente cantierabili.

La principale preoccupazione del Governo nel concedere il via libera al ponte riguarda la sostenibilità economica, dopo che l'Unione Europea ha escluso l'opera dai finanziamenti per i corridoi transeuropei. D'altra parte, aggiunge Palazzo Chigi, l'attuale congiuntura economica non consente allo Stato di farsi carico dell'intero finanziamento. Se nei prossimi due anni non giungerà una soluzione tecnico-finanziaria sostenibile scatterà la revoca dell'efficacia di tutti i contratti in corso tra la concessionaria Stretto di Messina spa e il contraente generale (ossia il consorzio Eurolink), con il pagamento delle sole spese effettuate e con una maggiorazione limitata al 10%.
Una procedura che però richiede l'approvazione da parte del contraente generale tramite la sottoscrizione di un atto aggiuntivo al contratto vigente. Con questa decisione, il Governo evita di pagare le penali sui ritardi nella costruzioni, che sarebbero partite dal 1° novembre 2012.
Un evento decisivo per la realizzazione del ponte potrebbe essere la candidatura di privati per il finanziamento dell'opera, ma finora non si hanno notizie di passi formali in tal senso. E senza privati, il Governo potrà annullare l'intero progetto senza pagare penali. Tempo fa era apparsa l'ipotesi di un interesse del fondo China Investment Corporation, che è stata riesumata poche ore dopo la decisione del Governo da Giuseppe Zamberletti, presidente del Consiglio d'Amministrazione della società Stretto di Messina. Secondo Zamberletti, sarebbero interessate all'opera anche alcune società di costruzioni cinesi.

Finora, però, non giungono conferme ufficiali dalla Cina, anche se il Giornale di Sicilia cita il professor Enzo Siviero, secondo cui recentemente alcuni rappresentanti della società di costruzione cinese China Communication and Costruction Company avrebbero consegnato al direttore della società dello Stretto di Messina, Giuseppe Fiammenghi, un documento con cui si candidano alla realizzazione dell'opera.