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Gestire il rischio idrogeologico deve essere una priorità

Lettera aperta ai candidati premier sulla mitigazione del rischio idrogeologico: semplificazione normativa, risorse economiche, nuovo approccio tecnico scientifico

Lettera aperta ai candidati premier sulla mitigazione del rischio idrogeologico

Associazioni e ordini professionali chiedono 3 impegni concreti da mettere in campo all’inizio della legislatura: semplificazione normativa, risorse economiche, nuovo approccio tecnico scientifico.

“Gestire il rischio idrogeologico deve essere una priorità”

Tre impegni concreti per la mitigazione del rischio idrogeologico da mettere in campo fin dai primi giorni di governo. È questa la richiesta indirizzata ai canditati premier in lizza per le prossime elezioni legislative da un’ampia alleanza di associazioni ambientaliste e di categoria e di consigli nazionali di ordini professionali, promotrice nei giorni scorsi di una conferenza nazionale sul rischio idrogeologico.
I temi indicati sono quelli su cui le stesse organizzazioni stanno lavorando per rispondere in maniera efficace alle ripetute emergenze legate al rischio idrogeologico nel nostro Paese e per formulare nei prossimi mesi una proposta di lavoro concreta e dettagliata, anticipata nella lettera con la richiesta dei tre impegni da rendere operativi urgentemente:
1) adoperarsi per un migliore coordinamento della normativa esistente e una identificazione chiara delle competenze e del sistema delle responsabilità, a partire dalle Autorità di distretto;
2) tornare a garantire risorse economiche adeguate e continue, per cui sarà necessario trovare appositi meccanismi finanziari e ripristinare quelli previsti in passato. Il 2010 infatti è stato l’ultimo anno che ha visto l’inserimento in Finanziaria di risorse destinate alla mitigazione del rischio idrogeologico e dal 2003 lo Stato non finanzia più la manutenzione dei bacini idrografici.
3) mettere in atto l’approccio multidisciplinare della Direttiva Quadro Acque e dalla Direttiva Alluvioni, promuovendo la partecipazione attiva di tutte le parti interessate, dando priorità non più alle opere di difesa convenzionali ma a misure che restituiscano più spazio ai fiumi e più in generale portino sia riduzione del rischio che benefici all’ambiente.

Legambiente, Coldiretti, Anci, Consiglio nazionale dei geologi, Consiglio nazionale degli architetti, Consiglio nazionale dei dottori agronomi e forestali, Consiglio nazionale degli ingegneri, Consiglio nazionale dei geometri, Inu, Ance, Anbi, WWF, Touring Club Italiano, Slow Food Italia, Cirf, Aipin, Sigea, Aiab, Tavolo nazionale dei contratti di fiume Ag21 Italy, Federparchi, Gruppo183, Arcicaccia

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