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Recepita dal CDM la Direttiva comunitaria sull’efficientamento energetico

Il Consiglio dei Ministri nella seduta del 24 maggio ha recepito la Direttiva europea 2010/31/UE sulle prestazioni energetiche degli edifici. La Direttiva impone agli Stati membri di fissare requisiti minimi di prestazione energetica per gli edifici nuovi ed esistenti, assicurare la certificazione energetica e di disciplinare i controlli sugli impianti di climatizzazione e prevede che, entro il 2021, tutte le nuove costruzioni siano “Edifici a Energia Quasi Zero”.

Il Consiglio dei Ministri nella seduta del 24 maggio ha recepito la Direttiva europea 2010/31/UE sulle prestazioni energetiche degli edifici.

La Direttiva impone agli Stati membri di fissare requisiti minimi di prestazione energetica per gli edifici nuovi ed esistenti, assicurare la certificazione energetica e di disciplinare i controlli sugli impianti di climatizzazione e prevede che, entro il 2021, tutte le nuove costruzioni siano “Edifici a Energia Quasi Zero”.

Il decreto di attuazione prevede il recepimento della Direttiva 2010/31 in materia di prestazione energetica nell’edilizia in relazione alla quale l'Italia è in forte ritardo e dovrebbe scongiurare il rischio di deferimento alla Corte di Giustizia europea. Il decreto completa inoltre il recepimento della Direttiva 2002/91/CE, che la Direttiva 2010/31/UE rifonde e contestualmente abroga.

Viene così completato il quadro normativo nazionale in materia di prestazione energetica degli edifici:

- viene adottata a livello nazionale una metodologia di calcolo della prestazione energetica degli edifici che tenga conto, tra l’altro, delle caratteristiche termiche dell'edificio, nonché degli impianti di climatizzazione e di produzione di acqua calda;
- vengono fissati i requisiti minimi di prestazione energetica in modo da conseguire livelli ottimali in funzione dei costi. I requisiti minimi di prestazione energetica, da applicarsi agli edifici nuovi e a quelli sottoposti a ristrutturazioni importanti, sono riveduti ogni 5 anni.
La metodologia di calcolo e i requisiti minimi di prestazione energetica sono in fase di definizione e saranno inviati alla Commissione Europea entro la metà di giugno 2013;

- si introduce la definizione di “edifici a energia quasi zero” e viene redatta una strategia per il loro incremento tramite l'attuazione di un Piano nazionale che comprenda l’indicazione del modo in cui si applica tale definizione, gli obiettivi intermedi di miglioramento della prestazione energetica degli edifici di nuova costruzione entro il 2015, informazioni sulle politiche e sulle misure finanziarie o di altro tipo adottate per promuovere il miglioramento della prestazione energetica degli edifici.

Entro il 31 dicembre 2020 tutti gli edifici di nuova costruzione dovranno essere a energia quasi zero. Gli edifici di nuova costruzione occupati dalle Amministrazioni pubbliche e di proprietà di queste ultime dovranno rispettare gli stessi criteri a partire dal 31 dicembre 2018.

Viene infine previsto un sistema di certificazione della prestazione energetica degli edifici che comprenda informazioni sul consumo energetico, nonché raccomandazioni per il miglioramento in funzione dei costi. La redazione dell’attestato è obbligatoria in caso di costruzione, vendita o locazione di un edificio o di un'unità immobiliare, nonché per gli edifici occupati dalla Pubblica Amministrazione.

Importante è il capitolo sulle sanzioni. Ad esempio, il professionista abilitato che non rispetti i criteri e le metodologie previste rischierà una multa da 700 a 4.200 euro. Il direttore dei lavori che non presenterà al Comune l’asseverazione di conformità con l’attestato di qualificazione energetica sarà soggetto a multa da 1.000 a 6mila euro.

 

Scarica la Direttiva europea 2010/31/UE

 

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