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Nasce il tavolo di concertazione tra il Ministero dell’Ambiente e le Professioni dell’Area Tecnica

Un tavolo di concertazione permanente dove poter discutere e presentare proposte, a partire dalla creazione di un’anagrafe basata sul fascicolo del fabbricato per la messa in sicurezza contro i rischi naturali e ambientali e favorire la rigenerazione del patrimonio abitativo, sino all’individuazione di strumenti e pratiche in grado di promuovere un’edilizia di qualità che interrompa il processo di cementificazione e consumo del suolo.

È frutto di un confronto aperto e costruttivo quello che è avvenuto lo scorso 8 luglio a Roma, tra il Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando ed Armando Zambrano, in qualità di Coordinatore della rete delle Professioni dell’Area Tecnica (ingegneri, architetti, geologi, periti industriali, geometri, periti agrari, chimici, tecnologi alimentari, dottori agronomi e forestali).

Dalla necessità di evitare il consumo del suolo, dal rischio sismico al dissesto idrogeologico, dalla rigenerazione e riqualificazione del patrimonio abitativo italiano, alla tutela del patrimonio boschivo, alla riforma dell’apparato amministrativo nella logica della sburocratizzazione: questi i punti all’ordine del giorno dell’incontro, avvenuto lo scorso 8 luglio, tra il Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando e l’Ing. Armando Zambrano, in qualità di coordinatore della rete delle professioni dell’area tecnica - che raggruppa ingegneri, architetti, geologi, periti industriali, geometri, periti agrari, chimici, tecnologi alimentari, dottori agronomi e forestali - insieme al consigliere del Consiglio Nazionale degli Architetti Gallione e al Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi Graziano. Alle professioni tecniche il Ministro Orlando ha chiesto un contributo fattivo in termini di idee per rilanciare la competitività del nostro Paese in chiave “verde”.
Da qui l’idea di istituire un tavolo di concertazione permanente dove poter discutere e presentare proposte, a partire dalla creazione di un’anagrafe basata sul fascicolo del fabbricato per la messa in sicurezza contro i rischi naturali e ambientali e favorire la rigenerazione del patrimonio abitativo, sino all’individuazione di strumenti e pratiche in grado di promuovere un’edilizia di qualità che interrompa il processo di cementificazione e consumo del suolo.
Gli Ordini e Collegi professionali tecnici vedono con favore l’iniziativa, tesa ad avviare una svolta nei rapporti tra professioni e politica, per risolvere questioni annose ma anche per dare prospettive di crescita e di occupazione al nostro Paese.


Fonte: Segni e suoni